One year Later

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Gian uscì dalla "Olympia" fissandosi il pollice, per uscire dalla mensa era riuscito a pinzarsi il dito tra il padiglione antipanico e il freddo metallo della porta.

Alice dietro di lui rise mentre il vento scompigliava loro i capelli "Comunque, un giorno guarderò Your Name, promesso." esclamò Gian mentre percorrevano il ponte "Forse dovresti metterci del ghiaccio." esclamò Alice "Tanto passa." rispose fissandosi il pollice arrossato "Tutto passa." "Ma se lo curassi sarebbe meglio non credi?" Gian le aveva sorriso "Lo farò."

Improvvisamente poi Alice gli aveva indicato la fermata dell'Autobus "I ciliegi sono in fiore." quella semplice frase portarono Gian indietro di un anno, fermo ad un'altra fermata, di fronte ad un ciliegio in fiore.

Sorrise "Giusto, siamo a Marzo." poi si sistemò meglio la giacca fissando l'albero coperto da fiorellini rosa "Wow, è già passato un anno." mormorò mentre stavano per essere entrambi colpiti dal personaggio d'eccellenza di un anime/manga Iseaki  "Truck-kun" che stava arrivando a forte velocità.

Raggiunsero scherzando sull'episodio e poi Gian si fermò in contemplazione dell'albero, una miriade di immagini gli scorrevano di fronte agli occhi, così come migliaia di pensieri, scattò una foto e la inviò a Giulia "Non senti anche tu un certo Deja-vu?" domandò alla sua animata. Prima di rimettere via il telefono.

Sul pullmano parlarono poco, tranne per un momento in cui a Gian venne in mente la musica folk e scoprì che piaceva anche ad Alice.

Si salutarono ad una fermata prima della stazione e Gian prese un altro pullman, una volta sedutosi fissò il panorama fuori dal finestrino, era stata una settimana particolare, aveva pianto parecchio e la sua mente era stata coperta dalle nubi. 

Scese dal pullman e iniziò a camminare nel parco quando improvvisamente una folata più forte delle altre lo colpì, alzò lo sguardo verso il cielo e respirò forte l'aria fresca e in quel momento il torpore che l'aveva assalito sparì "Rialzati." sussurrò una voce nella sua testa, sorrise mentre fissava i ciliegi che lentamente si muovevano, camminò lungo il viale godendosi le raffiche di vento e per la prima volta sorrise dopo una settimana da quando era caduto a terra era giunto il momento di iniziare a rialzarsi lentamente ma con costanza, stavolta non sarebbe scappato.

In quel momento una testa biondo paglia si inserì nella sua visuale "Gimmy, Gimmy." esclamò Paolo uno degli animati di suo fratello, Gian per un momento sorrise, se Gian era ben piantato contro il vento Paolo sembrava dovesse volare via "Come stai?" gli domandò Paolo, quella semplice domanda lo colpì come un maglio e per un istante anche il vento si fermò come se aspettasse una risposta, gli sorrise "Oggi sto bene." esclamò convinto e una nuova folata si abbatté su di loro "Mettiti la giacca o ti prenderai un raffreddore." aggiunse fissando il ragazzino "Non mi fa paura un raffreddore." rispose prima di raggiungere i suoi amici. 

Gian sorrise "Già, chi ha paura di un raffreddore?"  contemporaneamente gli venne in mente Cecilia che mangiava la pizza illuminata dal sole e intanto lo fissava, pronta a giocare a "Scacchi" mentali con lui, pensò a Giulia, a Merida e i suoi scleri per il giornale scolastico, a Gaia con il suo sguardo furbo pre risata, a Dario con la bottiglia di birra, Damian con i suoi silenzi quando lo ascoltava e in fine gli venne in mente la persona che aveva fatto nascere "RANDOM" semplicemente leggendo quel primo racconto. Alessia.

Sorrise mentre nuove foglie attorno ai suoi piedi vorticavano "Oggi, è stata una buona giornata." esclamò mentre riprendeva a camminare respirando felice perché alla fine il vento aveva portare via anche le nuvole della sua mente.



NDA: Ragazzi, un anno fa nasceva RANDOM con un semplice racconto "Fiori di Ciliegio".

 Grazie, mille volte grazie per aver letto fin qui questi miei "racconti One-shot che nascono in un mix di fantasia e di verità. I personaggi fanno tutti riferiemento a personaggi parecchio reali, che formano la mia "rete" di salvataggio, in un modo o nell'altro si sono fidati di me e io mi fiderò sempre di loro.  Non mi sarei mai aspettato un tale risultato e non so esprimere le mie parole di gratititudine se non con un semplice e sincero Grazie. 



Random - L'ordinario in mini raccontiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora