Zio Andrea era tranquillamente seduto sulla sua sedia, osservando l'andirivieni dei diversi membri dello staff che stavano tornando nelle stanze per la pausa prima di cena.
Vide passare Gian che lo salutò con un cenno della mano e poi corse in stanza, arrivò anche Kate "Zio Andrea." la salutò con un cenno della sigaretta, poi le offrì la bottiglia di birra, Kate sorrise e si sedette vicino a lui, Zio Andrea era il capo scenografo, era uno di quelli che il padre di Gian aveva intuito essere un "Anziano" come quelli in caserma, aveva oltre 40 stagioni alle spalle, sedeva di fronte a un tavolino di vimini e s'arrotolava una sigaretta mentre beveva una bottiglia di birra.
Era lo "zio" di tutti, teneva due sedie oltre alla sua vicino al tavolino, chiunque poteva sedersi e fargli compagnia, ascoltava tutti, dava consigli o magari faceva una battuta che strappava un sorriso, aveva un modo di fare molto particolare, ma godeva del rispetto di tutti. Ogni tanto per cambiare al posto della sigaretta si fumava un sigaro.
Vide però tornare Gian che si sedette vicino a lui: "Posso leggerti una cosa?" esclamò rompendo il silenzio "Guarda, devi proprio." Rispose, Gian lo fissò "Bhe se non vuoi non te la leggo." Angelo sorrise "Leggimi sta cosa prima che mi passi la voglia." Gian si schiarì la voce e poi iniziò a leggere:
"Reboot parte. 1
Sono in ritardo per la lezione di Francese, salgo sul pullman e mi siedo vicino alle porte d'ingresso, inizio a scorrere la pagina Instagram e mi soffermo a leggere una pagina storica di guerra che tratta la battaglia di Trafalgar, il pullman si mette in movimento e decido di smettere di leggere per non avere la nausea, alzo lo sguardo e osservo il Tricolore che sventola sulla Caserma Cernaia, poi il mio sguardo torna sull'interno dell'Autobus ed ecco che il caso compare, ti rivedo, all'inizio non mi sembra vero, non può essere, poi però mi rendo conto che il mio istinto raramente si sbaglia ma ho bisogno di una certezza.
Decido di effettuare un ulteriore controllo, mi alzo e mi dirigo verso i tornelli d'accesso, cerco di farlo sembrare un movimento non calcolato mentre invece è una semplice mossa d'accompagnamento. Apposta non guardo alla mia sinistra, deve sembrare un incontro casuale, così estraggo la tessera magnetica e la striscio sull'obliteratrice poi la faccio cadere apposta, mi chino, la raccolgo e rialzandomi alzo la testa e i miei occhi si legano ai tuoi, stavolta non indossi la mascherina e io ne sono certo, sei tu.
Ti saluto con un teso "Ciao." mi sorridi e ricambi, dopo le classiche frasi di cortesia ti racconto della mia tesi, ti dico che cosa affronterò come tematica e mi ascolti con interesse, poi ti comunico che ho continuato a scrivere su wattpad e abbassando la voce mi dici che l'hai disinstallato dopo che una tua amica ti ha consigliato di leggere una Fanfiction sui BTS, sorrido e poi, come se stessi parlando del tempo ti guardo ed esclamo "Ti ho scritto dopo che ci eravamo incontrati in università." la tua voce diventa un soffio leggero "Ti chiedo scusa." commenti dissando il tuo riflesso "Ho avuto un periodo brutto e mi sono chiusa in me stessa." annuisco e rispondo con "Succede a tutti." so già i motivi, ho le mie fonti dopotutto.
Ti sorrido e ti racconto del mio viaggio a Santiago de Compostela e del mio campo parrocchilale e tu mi racconti della tua disavventura con la pioggia e le scarpe bagnate. Dopo questo piccolo momento stavolta sei tu a lanciare una granata "Vorresti ricominciare tutto dall'inizio?" in quel momento mi sento bloccato, poi però esce la mia parte buona e annuisco "Va bene.". Mi sorridi e io anche, scendiamo dal pullman e mi dici "Ci sentiamo allora." annuisco e mentre mi dirigo verso la mia aula penso che stavolta sarà diverso, perché io grazie a te sono cambiato, avviso dell'episodio la mia migliore amica e la rassicuro, questa volta userò le mie regole, comunque vada io starò bene perché sono felice e mi sento in pace con me stesso, non ho rimpianti. Prima di entrare in aula guardo il telefono e sorrido "Diamo inzio al Reboot."
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Random - L'ordinario in mini racconti
Storie breviNella monotonia della nostra routine siamo sempre di corsa, tendiamo a vedere le cose da una sola prospettiva, crediamo che esista un solo modo di vedere le cose. Ma siamo realmente sicuri che ciò che vediamo sia solo quello che i nostri occhi e la...