Quel martedì Gian si alzò tranquillo e si rese conto che non era solo nel letto, accanto a lui dormiva Silvana, restò un momento a contemplare il viso della ragazza addormentata "Buongiorno." esclamò con un sorriso Silvana "Buongiorno." rispose Gian dandole un tenero bacio "Oggi abbiamo il giorno libero?" Gian le sorrise "Si, anche perché se no avremo Silvia incazzata in stanza." osservò "Quindi che vuoi fare?" Gian le sorrise "Anzitutto alzarci, poi ho prenotato due bici per oggi, andiamo a fare un giro a Costa Rei e poi vedremo." esclamò con un sorriso "Non capisco come tu faccia ad essere così attivo..." borbottò Silvana "Andiamo a fare una doccia?" propose con un sorriso "Si, va bene." replicò Gian, poi si fermò "Intendi assieme?" Silvana s'alzò "Perché no?".
Il vento, il mare, il sole caldo e la sabbia fine sotto di sé bastava poco per essere contenti, specialmente se di fianco a te c'è la tua ragazza, a Gian faceva strano considerarsi fidanzato, impegnato, era sempre stato molto sulle sue, specialmente da quando Alessia era andata via dalla sua vita, ci aveva pensato all'inizio quand'era appena arrivato in villaggio, ma ora a un mese e mezzo di distanza bhe, aveva altri pensieri, fissò la ragazza che prendeva il sole accanto a lui e un'idea.
Silvana stava dormendo tranquilla quando una secchiata d'acqua la investì in pieno, si volse e vide Gian con in mano un secchiello "Non è come credi." esclamò Gian, poi lanciò via il secchio e si rifugiò in acqua "Gian...Vieni fuori." esclamò Silvana dal bagnoasciuga "Aspetto che il demone passi." rispose Gian al sicuro in acqua poi però uscì e lasciò che Silvana cercasse di ucciderlo "Sei un cretino." esclamò ridendo Silvana "Che dici andiamo a mangiare?" esclamò Gian alludendole un ristorante dov'erano stati altre volte "Perché no?" rispose, raccolsero le loro cose e Silvana osservò lo zaino di Gian "Non porti troppe cose lì dentro? Cioé è ammirevole che tu vuoi aiutare tutti, ma devi pensare anche a te stesso e non ti fa bene portarti tutta quella roba con te." "Bhe, ci sono cose importanti." replicò Gian mentre entravano nel locale.
"Ciao ragazzi, allora, solito posto?" esclamò con un sorriso il proprietario "Certo, grazie." si accomodarono ad un tavolo vista mare "Mi piace questo appuntamento romantico." esclamò Silvana "Romantico?" replicò Gian "Bhe, si, dai, quante volte abbiamo mangiato solo io e te al tavolo?" "Bhe forse due volte, contando questa.". Il proprietario tornò da loro con un sorriso "Allora avete deciso cosa mangiare oggi?" "Prendiamo una pizza bufala e mortadella e una zucchini e bottarga, poi anche una frittura di calamari da dividere." esclamò Gian "Da bere?" "Una bottiglia d'acqua frizzante e una naturale." rispose Silvana "Perfetto. Grazie.".
Si godettero la vista del mare e la mano di Gian andò a cercare quella di Silvana che rispose stringendogliela con tenerezza "Voglio credere molto in noi." esclamò Silvana poi gli porse un piccolo astuccio "Così da avermi sempre con te." esclamò, Gian la aprì e ci trovò dentro una penna nera "Una penna da sopravvivenza?" Silvana sorrise "Si." Gian la guardò storto "Non vale, anche io ti ho preso un regalo." poi le mostrò un bracciale di cuoio intrecciato "Ma era quello che abbiamo visto a quella bancarella a Cagliari?" Gian annuì "Si quello che ti piaceva tanto." "Dunque era questo il favore che hai chiesto ad Aquila?" Gian annuì di nuovo.
Arrivò un cameriere e porse loro le pizze ancora calde "Buon appetito." iniziarono a mangiare con gusto finendo in fretta sia le pizze che i calamari, poi condivisero una porzione di crema al latte e cioccolato, ad un certo punto però Gian le sfiorò la guancia con un bacio "Ma che fai?" esclamò rossa in viso Silvana "Eri sporca di cioccolato sulla guancia..." Silvana sorrise furba e si "sporcò" le labbra "Oh no... mi sono sporcata di nuovo." Gian sorrise e s'avvicinò "Dovrò pulirti io..." le sussurrò vicino "E DAGLIELO STO LIMONE." esclamò una voce facendoli sobbalzare. Si volsero e videro Marianna, Ettore, Jasmine, Aquila e Zio Andrea contemplarli da due tavoli diversi "Ma che...Voi che ci fate qui?" esclamarono rossi in viso "Siamo qui per mangiare e abbiamo visto voi due piccioncini fare cose di coppia." replicò Zio Andrea, Ettore sorrise "Ah, l'amore che bello eh..." Gian rimase in silenzio rosso in viso "Che dici andiamo?" Silvana annuì "Va bene.".
Dopo aver pagato rientrarono in silenzio con le bici al villaggio "Andiamo a riposare al mare?" Propose Gian "Dopo, adesso voglio fare altre cose di coppia." esclamò Silvana entrando in camera sua "Che intendi?" Replicò Gian legando le bici, in risposta una maglietta gli arrivò in faccia "Oh....ho capito." esclamò entrando nella stanza.
"Gian..." esclamò Silvana "Dimmi..." rispose Gian abbracciandola da dietro mentre contemplavano il mare "Ti amo." esclamò "Anch'io." rispose Gian stringendola a sé "Sai, che ci prenderanno tutti in giro per ciò che è successo oggi?" "E quindi? Chissene, l'unica di cui m'importa veramente l'opinione è una." Silvana sorrise "Ah si? E chi?" Gian la fissò un momento "Jessica..." una manata di sabbia lo colpì in pieno "Ridillo maledetto, t'ammazzo." esclamò colpendolo Silvana "Ehh adesso, non si può nemmeno scherzare." esclamò Gian ridendo "Sto scherzando, tu, ovviamente sei tu." "EH certo, che so' io, provaci ad andà co' quella e giuro che t'ammazzo." replicò Silvana poi tornò a sedersi tra le sue gambe "Comunque hai ragione, finché saremo io e te, andrà tutto bene." "Sai, io non dico mai Per sempre. Alla fine le cose sono destinate a finire." "Ammazza oh, certo che tu si che sei una persona molto positiva." esclamò Silvana "Io ci sarò sempre" "L'ultima che ha detto così è stato il motivo per cui sono venuto a Santagiusta." mormorò Gian "Si ma io ci ci sarò veramente perché ti voglio bene e poi, guarda il lato positivo, se non fossi venuto a Santa giusta non ci saremmo conosciuti." Gian annuì "Hai ragione, se non fossi venuto a Santagiusta non avrei trovato te." esclamò scoccandole un bacio sulla guancia "Per me è difficile fidarsi di qualcuno. Sul serio e so di essere pesante, noioso, uno stupido ed ingenuo e bho ho una paura matta, che tu insomma che noi diventiamo come era con lei." "Intanto con lei non eri fidanzato, poi non devi pensare questo, tu non sei così anzi." "Ogni relazione è diversa lo so, ma questa paura è una voce costante che mi dice "Anche lei ti sostituirà "." esclamò aggiustandole i capelli in una coda "Se si vuole veramente bene ad una persona non si può sostituire." replicò dolcemente Silvana.
"Io mi sto fidando di te perché ho vissuto con te per 2 mesi e mezzo e quindi forse so come sei fatta." Silvana sorrise "Gian, questi demoni, li affronteremo davvero stavolta." Gian annuì "Non so quando ci vedremo, non so come ci vedremo e non posso prevedere il futuro ma voglio credere in noi due, come quiin villaggio, due minchioni che discutono, si insultano, fanno a botte, ma poi ci sono sempre l'uno per l'altra." un bacio lo interruppe "Anche io voglio credere molto in noi due." esclamò mentre il sole calava e il cielo si tingeva di rosa.
Si alzarono e tornarono in villaggio tenendosi per mano e per la prima volta dopo tanto tempo, Gian non si volse a guardare dietro di sè.
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Random - L'ordinario in mini racconti
Short StoryNella monotonia della nostra routine siamo sempre di corsa, tendiamo a vedere le cose da una sola prospettiva, crediamo che esista un solo modo di vedere le cose. Ma siamo realmente sicuri che ciò che vediamo sia solo quello che i nostri occhi e la...