Gian era seduto tranquillo a fare uno scooby-dooh in un angolo del cortile della casa, quando gli volò addosso una ragazzina di quinta elementare che lo colpì nello stomaco, immediatamente si materializzarono dal nulla Giulia, Elisa, Ilaria e Gianna.
Gian fissò la ragazzina leggermente contrariato "Puffola, cosa succede?" le domandò mentre si sistemava gli occhiali e recueprava lo Scooby-dooh "Oh, niente, solo che mi vogliono rubare le caramelle." esclamò la piccola stringendo il sacchetto tra le mani "Chi?" le chiese Gian continuando a fissare con interesse lo Scooby-dooh "Dei ragazzini di seconda media, dicono che visto che sono più grandi io devo dare a loro le caramelle perché hanno più anni di me." esclamò fissandolo negli occhi "Non mi fare questi occhi da Bambi, mi impietosisco." esclamò Gian "Chi sono." le domandò mettendo via il porta chiavi, in quel momento uscirono un gruppetto di ragazzini che ridendo la indicò e a Gian fu tutto chiaro "Tranquilla, puffola, vai a giocare tranquilla e magari fai una cosa, le caramelle, lasciale a me, te le darò io dopo, perché le conosci le regole, non si portano caramelle o simili da casa." Rimase solo Giulia che lo fissò preoccupata "Gian. No." Gian le sorrise, poi estrasse una gomma alla menta e si sistemò gli occhiali.
"Piccoli cari?" esclamò avvicinandosi a loro con un sorriso, Giorgia rabbrividì, Gian era gentile solo se doveva sgridare qualcuno "Qualcuno mi ha detto che vi siete organizzati per chiedere ai più piccoli dei pedaggi, dico bene?" Giacomo, uno dei pochi di cui Gian conosceva il nome, non gli era mai importato dei nomi degli animati degli altri, non erano sua responsabilità, si volse con un sorriso "Ma certo, fra." Gian strinse leggermente la mascella era un baby-maranza, in un altro posto l'avrebbe affrontato a modo suo, in quel momento però era animatore e quindi agì come tale "Ascoltami bene. Smetti di fare queste cose stupide." esclamò con un sorriso "Tutto qui?" domandò sorpresa Giulia, Gian le sorrise "Certo, il Gian animatore ha parlato." poi fissò il ragazzino, stavolta il suo sguardo era più pericoloso "Ora ascoltami bene, se vengo ancora a sapere che fai queste richieste, mi assicuro che lo sappiano il Don e i tuoi genitori e farò in modo che tutti voi siate puniti a dovere, in un modo o nell'altro." sibilò "Perché io non sopporto due cose, le cime di rapa e i prepotenti, e di fronte a me, io vedo dei prepotenti." poi sorrise loro "Mi sembra che sia una bella giornata, sarebbe spiacevole rovinare tutto con una chiamata ai vostri genitori dico bene? Io credo che adesso, voi non darete più fastidio a nessuno. O come studierete secondo al terza legge della dinamica "ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria" se voi fate uno sgabo a qualcuno, quello sgarbo tornerà indietro su di voi e vi assicurò, sarà un'esperienza poco piacevole." detto questo si rialzò e sorrise loro "Bene, ci vediamo ragazzi." esclamò lasciando i quattro ragazzini fermi nel cortile "Bel discorso." esclamò Giulia, Gian grugnì "Fila via." l'animata lo fissò "Ma..." Gian le sorrise "L'avrei fatto per chiunque, non sopporto i prepotenti." Giulia sorrise "Lo so, sei uno tsundere." Gian la fissò "Non sono uana persona con una personalità inizialmente molto dura prima di mostrare gradualmente un lato più caldo e amichevole nel tempo." esclamò "Si invece..." Gli occhi di Gian si assottigliarono "Giu...." la ragazzina intuì che Gian non andava stuzzicato oltre "Tu sei una persona buona." GIan scosse il capo "Io non sono una brava persona, faccio queste cose solo perchè credo siano giuste e perché mi danno fastidio ecco." esclamò grattandosi la testa "Sei uno tsundere." rispose Giulia prima di scappare fuori dalla porta seguita dagli improperi dell'animatore.
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Random - L'ordinario in mini racconti
Short StoryNella monotonia della nostra routine siamo sempre di corsa, tendiamo a vedere le cose da una sola prospettiva, crediamo che esista un solo modo di vedere le cose. Ma siamo realmente sicuri che ciò che vediamo sia solo quello che i nostri occhi e la...