Catarinfrangente: Il catarifrangente è un riflettore che ha la caratteristica di riflettere la luce nella stessa direzione da cui essa proviene. Un catarifrangente ideale riesce a rinviare la luce alla sorgente, qualunque sia l'angolo di incidenza.
#Rule 19: "Never fall in love with the same person twice. The second time youll be falling in love with the memories not the person"
Gian guardò stancamente il suo telefono e sorrise, Giulia sapeva sempre come procurargli degli emotional damage.
"Gian... è tutto ok?" domandò Ambra seduta di fronte a lui sul mezzo CRI "Mi ha lasciato." replicò Gian fissando stancamente la città che passava veloce attraverso i finestrini "La tua ragazza?" Gian annuì "Mi dispiace." esclamò Ambra "Mi vuoi dire qualcosa?" le domandò mentre il veicolo si muoveva verso il punto di ritrovo "Quando vi siete lasciati?" "Tre settimane fa." "Ah, caspita mi dispiace..." Gian alzò le spalle "Le relazioni sono complicate per chi fa un lavoro come noi." esclamò mettendo via il telefono "Gian...non ti devi nascondere dietro una maschera, sei umano." replicò Ambra mentre il mezzo si fermava, Gian alzò le spalle mentre scendeva assieme agli altri volontari "Ti ho dato una bici così puoi girare per la manifestazione, contento?" Gian si limitò a prendere il casco e indossarlo.
"Qui TLC per Romeo, copy." scricchiolò la sua radio, Gian si guardò attorno "Qui Romeo avanti TLC." "Romeo, DELTA-4 in arrivo sulla tua posizione." "Ricevuto, chiudo."
Fermò la bici e si guardò attorno, era in postazione, Ambra improvvisamente si parò di fronte a lui.
"Ti ho portato dell'acqua." esclamò porgendogli una bottiglia d'acqua "Frizzante?" "Adesso chiedi troppo." rispose Ambra con un sorriso "Come stai?" "Io sto bene." "Okay, la risposta del volontario la ho, adesso, posso avere la risposta di Gian?" Gian si limitò a bere dalla bottiglietta, Ambra gli andò di fronte e gli tolse la visiera polarizzata dal casco e vide gli occhi a mandorla del ragazzo spenti "Gian..." Gian le sorrise "Sto bene." "Non è vero e se non vuoi che ti sposti subito in una SAP a piedi ora mi rispondi." "Sarebbe abuso di potere." "No, sarebbe un cambio tattico." Gian le indicò con un cenno tra la folla "Guarda laggiù. Capelli castani, maglia viola, pantaloni arancioni mezza gamba." Ambra sorrise mettendosi vicino a lui e iniziando a fissare la folla come faceva lui, era una tattica che aveva sviluppato grazie ai sui colleghi più anziani, dividere in settori l'ambiente e controllare con attenzione la folla attorno a se annotanto eventuali particolari anomali, come una voce troppo altra, qualcuno che correva, un passo affrettato, uno sguardo sperso.
"Vista, è lei?" Gian annuì continuando con la sua attività di controllo "Sembra sia in compagnia di un ragazzo." "Corretto, si frequentano da due settimane." "Mi dispiace." "Si è trattato di uno sbaglio." mormorò "Gian..." lo chiamò Ambra, si volse e la sua guancia sentì una leggera pressione "Ambra... cosa?" mormorò sorpreso "Per ricordarti che a volte le scelte giuste sono sbagliate, ma quelle sbagliate sono le uniche che realmente contano." esclamò Ambra "Lei ha un altro ma non importa, importa cos'hai provato quando stavi con lei e non lasciare che un solo ricordo rovini tutto il resto. E quel bacio era un modo per creare un nuovo ricordo." Gian la fissò "Ma tu sei un mio superiore..." "Proprio per questo motivo l'ho fatto Gian." in quel momento una luce li illuminò fancendo scintillare i loro catarinfrangenti grigi di mille colori.
"Signori e signore, ecco a voi, la cascata di luci." esclamarono gli altoparlanti mentre lentamente i fuochi illuminavano di mille luci il cielo scuro della notte Gian sorrise ammirato fissando i giochi di luci andavano in alto, nel cielo riempiendo l'aria del pungente odore della polvere pirica che colorava di rosso il tetto della chiesa dall'altra parte del fiume facendolo sembrare incendiato. Fuochi d'articificio. Hanabi.
Quando i suoi occhi si abbassarono si volse e osservò il loro riflesso nei catarinfrangenti di Ambra in piedi accanto a lui e si rese conto di una cosa.
"Sono contento che tu sia in CRI e sono veramente felice di averti conosciuta durante quel servizio di logistica a febbraio." Ambra lo fissò "Come mai?" "Semplice, tu conosci i nostri problemi, ma sei l'unica con cui mi getterei su una tenda gonfiabile in piazza per farla sgonfiare." rispose sapendo che era ancora troppo presto per entrambi. La musica che fino a quel momento gli aveva dato coraggio s'arrestò e anche i fuochi sparirono per un attimo, come se tutti volessero sentire la risposta, Ambra sorrise "Anche io." mormorò mentre un nuovo fuoco esplose con fragore.
Quella sera aveva deciso di iniziare a fare un piccolo passo verso di lei, quella sera, mentre i fuochi esplodevano in aria aveva deciso di fare una scelta, magari sbagliata, ma sapeva che quella scelta sarebbe diventata un ricordo, che avrebbe conservato per quando le stelle sarebbero state brillanti sopra di lui, un ricordo destinato a perdersi nella quotidianità, ma un ricordo bello e dolce che sarebbe esploso di nuovo ogni volta che si sarebbero incontrati.
STAI LEGGENDO
Random - L'ordinario in mini racconti
Short StoryNella monotonia della nostra routine siamo sempre di corsa, tendiamo a vedere le cose da una sola prospettiva, crediamo che esista un solo modo di vedere le cose. Ma siamo realmente sicuri che ciò che vediamo sia solo quello che i nostri occhi e la...