"Dear pillow, thank you for holding my tears"
"Dear walls, thank you for letting me get my anger out on you"
"Dear Dreams, Thank you for keeping me safe from reality"
"Dear rain, Thank you for crying with me"
"Dear stuffed animals, thank you for comforting me"
Commento di :(💌) ─ Rika ! sotto questo video.
Il vento le accarezzò i capelli castani facendoli ondeggiare alla luce del sole, fissò la strada distante sette piani, forse otto contando che si trovava sul terrazzo del palazzo di casa sua, fece un respiro profondo "Puoi farcela." commentò "Oh, si, fallo avanti." disse una voce dietro di lei, si volse e vide una figura incappucciata seduta dietro un tavolino con in mano una tazza fumante "Chi sei? Vattene." La figura s'avvicinò quasi fluttuando a lei, indossava un giubbotto con cappuccio nero,, aveva le mani guantate e in mano teneva un ombrello e nel bavero della giacca teneva un papavero "Non fare caso a me." La ragazza lo guardò e vide che all'interno del cappuccio c'erano solo due fiamme viola ametista. "Avevo chiuso la porta a chiave." la figura annuì "Non ho mica detto che ho usato la porta." commentò "Per favore potresti lasciarmi da sola?" la figura la fissò e poi con le mani guantate trasse fuori un'agenda nera "Dunque, vediamo..." commentò seguendo con un dito pagina "Elisabetta Neri, dico bene?" la ragazza annuì "Sono io, ma come sai il mio nome." "Aspetta...causa del decesso...frattura cranica causata da caduta dall'ottavo piano del suo palazzo, alle ore 17.00." la figura mise via l'agenda e sollevò la manica sinistra della sua felpa "Oh, ma sono le 15.00, sono in anticipo." commentò con voce malinconica "Non ti avvicinare, se provi ad avvicinarti mi butto." disse Elisabetta avvicinandosi al bordo del tetto "Chi ha detto che ti voglio fermare? Sono qui per te." Elisabetta lo fissò "Ma tu chi sei?" da sotto il cappuccio apparve un sorriso bianco "Piacere io sono Shi, il mio datore di lavoro, Thánatos, mi ha mandato qui per te." commentò porgendole la mano guantata "Oh, giusto, se mi stringi la mano muori." commentò aggiustandosi il cappuccio "Non è vero, stai mentendo, tu non lavori per la Morte." Per un momento il cielo parve oscurarsi, un corno garrì e di fronte a lei apparve un samurai con il mantello rosso in sella allo scheletro di un cavallo dalla criniera infuocata, in mano teneva una katana che grondava sangue.
"Senti chiunque tu sia, vattene via e lasciami da sola." disse Elisabetta "Okay, allora io torno laggiù a finire la mia tazza di the." commentò Shi tornando verso il fondo del terrazzo e accomodandosi su una delle sedioline di plastica.
Di nuovo Elisabetta si concentrò "Coraggio, salta..." si disse quando udì la voce di Shi "Oh, mia cara amica, con ci si vede da una...Vita." voltandosi vide una ragazza dai capelli biondi, indossava un chitone bianco con le maniche lunghe con una cintura dorata a cui era agganciata una katana "Piacere di rivederti Shi." "Lei chi è?" domandò fissandoli "Lei è Kira, lavora per Gea." "E come mai è qui?" chiese Elisabetta, Shi fissò Kira "In effetti la mortale fa una domanda giusta. Come mai sei qui Kira?" "Sono qui per prendere un the e per lei." commentò la ragazza.
"Potete andarvene?" urlò la ragazza "Devo trovare il coraggio di buttarmi." Shi la fissò "Senti, perché prima di buttarti non vieni qui e ne parliamo? Sono curioso." Elisabetta scosse il capo "No, ho poco tempo ed ho bisogno di trovare il coraggio di buttarmi e potrebbero fermarmi." disse tirando su con il naso "Come mai non è ancora arrivato nessuno? Sono qui da ormai tre ore." commentò Shi mescolando il the nella sua tazza "Perché i miei genitori tornano alle 18 da lavoro, mia sorella è a danza e nonna l'andrà a prendere alle 16.30, io ho detto che ero a scuola fino alle 16. Ho impostato un post d'addio che si auto pubblicherà alle 17." Shi la fissò "Vieni qui, abbiamo ancora un po' di tempo e il the è caldo." commentò facendo apparire una nuova sedia "Prometto che ce ne andremo dopo che ci avrai spiegato tutto."
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Random - L'ordinario in mini racconti
Storie breviNella monotonia della nostra routine siamo sempre di corsa, tendiamo a vedere le cose da una sola prospettiva, crediamo che esista un solo modo di vedere le cose. Ma siamo realmente sicuri che ciò che vediamo sia solo quello che i nostri occhi e la...