Mancavano 72 alla sua partenza e stava seguendo il consiglio che aveva sentito in una serie Tv che gli piaceva "Sistemate le cose in sospeso. Prima di andare via." si era fatto una lista di cose lasciate in sospeso e poi le aveva messe in ordine per la partenza.
Gli sembrava strano ma la sera prima non era riuscito a prendere sonno e per questo motivo aveva aperto instagram ed aveva iniziato a scorrere le storie per distrarsi in cerca del sonno perduto quando gli capitò la storia di quella che una volta era il suo sostegno morale e amica.
Che, chissà come era andata avanti o forse l'aveva fatto molto tempo prima di lasciarlo a terra, guardò la storia ma non senti tristezza o dolore, senti il vuoto, o meglio un prurito che non riesciva a togliersi , la stessa sensazione che provava quando stava per compiere un'azione, si distraeva un momento e se ne dimenticava.
La osservò sorridere mentre lui stava annaspando vittima dei tanti che lo stavano caricando di ansie assurde e di mille aspettative per il nuovo lavoro, pensò alla ragazza che ti piace che però non avrebbe visto fino a settembre e forse a settebre i suoi sentimenti sarebbero spariti e lei sarebbe rimasta in sospeso.
Avrebbe voluto chiamare qualcuno e una volta avrebbe chiamato lei mentre adesso, chi chiamava? Nessuno, non voleva disturbare nessuno per un semplice prurito.
Alla fine ignori il prurito e vai avanti, come con le punture di zanzara, danno fastidio ma è meglio non grattarle perché starai solo peggio. Ci metti una pomata e vai avanti.
Si alzò al mattino e fissò la valigia vuota, doveva ancora farla, ma si sentiva cristallizzato, si trovò con dei colleghi di università ma si sentiva troppo distante da loro, per questo motivo parlò di cose futili fino a quando non apparve Gabriella, era venuta apposta da Pinerolo per salutarlo, la vita era strana davvero, si erano conosciuti grazie a Federica, poi quando Gian era rimasto bruciato aveva deciso di tagliare i ponti con tutto quel gruppo fino a quando non l'aveva incontrata per caso in università ed ora eccoli lì, a guardare libri dentro la libreria della stazione, le librerie erano molto affascinanti, molto silenziose, quasi sospese, con quell'odore gradevole che solo la carta "fresca" ancora immacolata sa dare, nel suo girare tra gli scaffali, Gian aveva trovato una serie di libri parecchio interessanti che però non aveva preso, si era limitato a scattare le foto dei titoli ed erano usciti per andare ad aspettare il treno di lei.
Parlarono di cose serie nonostante fossero su una banchina della metro, poco prima di salire Gabriella l'aveva fissato "Mi mancherai, non ho mai avuto un amico che va via per tanto tempo." Gian l'aveva buttata sul ridere "Non sto partendo per una zona di guerra." aveva esclamato, faceva sempre così, si nascondeva dietro una risata per non mostrare quanta paura avesse veramente era uno scudo la sua risata per far capire che stava bene, a volte seguiva troppo bene certe citazioni "Non importa quanto io abbia paura, sorrido sempre come se tutto fosse apposto" (Nana, MHA).
Le mise una mano sulla spalla e Gabriella sobbalzò "Gab, ti prometto che non sparirò anche se sarò distante." l'aveva fissato negli occhi "Promettimi che ogni giorno mi manderai la foto del mare e mi dirai che stai bene." Gian le sorrise "Ci proverò." per un momento pensò di dirle di guardare la Luna, ma poi scosse il capo, era ora di basta, basta smancerie, basta scene di saluti strappa lacrime, basta emotività che ti porta a fare scelte sbagliate, basta tutto. Stava riflettendo ancora quando si sentì stringere, lo stava abbracciando. Gabriella lo stava abbracciando.
"Gian, so che tra 48h partirai e tutti i problemi andranno via o forse li lascerai in sospeso, ma non importa hai comunque chi ti vuole bene anche se saranno distanti, saranno comunque con te." esclamò mentre lo stringeva a sé e la testa di Gian gli mostrò un messaggio di Zorba "Secondo me hai l'occasione di utilizzare questi tre mesi per distrarti un po' e lavorare su quello che vuoi veramente! Prendila un po' come pausa di riflessione... pensare al passato è normale ma mi raccomando vivi il tuo presente...E poi ricordati che fare spazio dalla memoria del telefono non basta per fare spazio nella memoria del cervello... Certo Ambra ti piace... ma prenditi il tempo per dipendere da te stesso piuttosto che da un'altra persona mi raccomando."
Gian sorrise, si conosceva, era su un trampolino, pronto al salto, ormai era quasi nel fiato sospeso, quello era uno dei suoi più grandi fiati sospesi, fissava l'acqua sotto di sé in attesa del fischio e quel fischio sarebbe arrivato quando si sarebbe presentato con la carta d'imbarco a fare il Check-in all'aeroporto, sapeva che una volta fatto quello sarebbe stato solo a livello fisico, e non sarebbe più tornato indietro, sapeva che si sarebbe sentito le gambe molli come budini, una stretta allo stomaco e il cuore avrebbe rallentato i battiti mentre l'adrenalina sarebbe entrata in circolo pronta allo scatto. Fece un respiro profondo. Avrebbe assaporato ogni momento di quel grande salto.
Strinse Gabriella e le sussurrò una sola frase "Ti voglio bene e ti prometto che non sparirò." si staccarono mentre il treno arrivava sferragliando "A presto." Gabriella annuì "A presto Gian.".
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Random - L'ordinario in mini racconti
Historia CortaNella monotonia della nostra routine siamo sempre di corsa, tendiamo a vedere le cose da una sola prospettiva, crediamo che esista un solo modo di vedere le cose. Ma siamo realmente sicuri che ciò che vediamo sia solo quello che i nostri occhi e la...