Ha le ali ma non vola

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"lI nemico peggiore è la mancanza di informazioni"

Gian fissò desolato gli scaffali, era diventato in grado di riconoscere le migliori offerte senza usare gli opuscoli, sapeva come gestire una banda di bambini urlanti, sapeva leggere tranquillo di fronte a delle persone ma in quel momento si sentiva un novellino.

"Puoi farmi un favore? Mi vai a prendere gli assorbenti?" quella domanda posta dalla sua coinquilina era stata peggio di un pugno nella bocca dello stomaco.

Conosceva bene Ale, se già di suo aveva un carattere particolare il mal di pancia dovuto al ciclo la rendevano intrattabile, per questo motivo in quella settimana cercava di tutti i modi di fare servizio o stare in università.

Quand'era in casa si occupava solo di lei facendo in modo che avesse sempre tutto, strinse i pugni, anche se non era di sua competenza non aveva guardato nell'armadietto del bagno dove venivano custoditi gli assorbenti se ce ne fossero ancora.

"Allora ricordati di guardare il colore." "Ci sono colori diversi?" aveva domandato stupito Gian una sera mentre guardavano un film "Oh mio Dio, si Gian ci sono colori diversi. Sei vissuto per 23 anni in una casa con due donne e non sai che gli assorbenti hanno colori e cose diverse?" "Io li ho sempre visti viola, anzi no aspetta, una volta li ho visti verdi." Ale s'era alzata ed era andata al tavolo in cucina tornando dopo un momento con un foglietto: 

- Rosa = salvaslip (post ciclo)- Viola chiaro = perdite leggere-  Viola scuro = perdite abbondanti - Blu = solitamente per la notte o per chi muore dissanguato, primo giorno

"Ci sono altri colori ma basta vedere i pallini. Ti spiegano l'intensità del flusso." "Ci sono pallini sopra le confezioni?" "Si." "Ah, non lo sapevo." "Sono sul pacchetto." "Ah, davvero?" Ale aveva alzato gli occhi al cielo "Sei impossibile." Gian era scoppiato a ridere mentre un cuscino lo colpiva.

Ora era fermo immobile di fronte a quegli scaffali, con il foglietto in mano, ne prese uno e inziò a cercare il pallino colorato, in quel momento nella corsia entrò una ragazza che si mise vicino a lui guardandolo con la coda dell'occhio e sorridendo, poco dopo arrivarono altre ragazze, tutte prendevano subito il pacchetto di cui avevano bisogno "Potrei chiedere aiuto." si disse poi però scosse il capo "Assolutamente no, non chiederò aiuto." si disse guardando i pacchetti "Chissà se sono tutti morbidi alla stessa maniera." pensò, detto questo inziò a palparli.

"COSA. CAZZO.STAI.FACENDO?" disse una voce che avrebbe riconosciuto tra altre mille. Alessia era all'inizio della corsia "Ale..." "Sono venuta non appena Elisa mi ha mandato la tua foto di fronte agli scaffali." 

Un lampo l'attraversò Gian,  ecco chi era quella ragazza. L'aveva incrociata un paio di volte a casa ma non si era mai preso la briga di chiederle il nome, non era una minaccia quindi per lui era come se non esistesse, perché riempirsi d'informazioni frivole "Posso fare di meglio." si disse dopotutto era abituato ad avere tutte le informazioni su chiunque.

"Puoi smettere di palpare quelle confezioni." La voce di Alex lo destò "Aiutami." disse guardandola negli occhi "Vanno bene questi." disse togliendogli dalle mani un pacchetto "Questi sono i più comodi, hanno le ali." nel sentire quella parola Gian sorrise poi le prese il pacchetto e lo lanciò in aria "Che fai? Sei impazzito?" esclamò Ale guardandolo "Ha le hai quindi vola." A quelle parole Alessandra scosse il capo sconsolata "Già che siamo qui, prendiamo gli ingredienti per una torta al cioccolato e per cena?" 

Uscirono 30 minuti dopo Gian teneva in mano due borse cariche di snack e altre cose "Dimmi una cosa, sei venuta a piedi fin qui?" "No volando" fu la risposta ironica di Alessia "Su cosa, un assorbente?" chiese Gian, correndo verso la macchina parcheggiata "GIAN NON È DIVERTENTE!!!" 


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