Lo sciabordio delle onde faceva da cornice a quella magnifica serata, Gian era davvero felice e non aveva bisogno di spiegarne il motivo, ad un osservatore quella scena serebbe sembrata come quella di molti film romantici, una coppia sdraiata su un lettino da spiaggia la sera a fissare il cielo, una falce di luna illuminava la spiaggia.
Erano avvolti in una coperta a fissare le stelle, Gian stava combattendo con il sonno e la stanchezza, non era una persona romantica, anzi, stare su quel lettino lo faceva sentire vulnerabile, esposto, scoperto, era abituato a vivere nell'ombra, ad essere un ombra, amava la notte perché poteva girare di nascosto confondendosi nelle ombre facendo scherzi agli altri colleghi, eppure da quando si frequentava con Silvana tutto era cambiato, forse era cambiato anche lui, dopotutto, nella vita, chi non cambia soccombe.La strinse a se e respirò il suo profumo "Stai per addormentarti vero?" esclamò con un sorriso Silvana dandogli un bacio "No..." "Stranamente so riconoscere le tue bugie." Mormorò abbracciandolo. "Un'altra settimana è passata." "Domani però lavoriamo." osservò Gian "Così avremo il giorno libero in settimana, mi hai promesso di portarmi in un posto." esclamò speranzosa Silvana. "Ho solo dovuto corrompere Aquila per portarci." rispose Gian "Comunque, secondo te durerà?" esclamò Silvana, quella domanda lo fece mettere seduto, quella domanda era una domanda che gli avevano fatto tante persone, la sua animata, sua sorella, i suoi amici, tutti gli avevano detto "Sarà una cosa difficile." e Gian lo sapeva, lo sapeva perché una volta rientrato a casa sarebbe dovuto correre di nuovo in giro, CRI, i suoi animati e forse certi pesi che si portava dietro "Non sappiamo che cosa accadrà una volta tornati, tutto sarà difficle, la distanza sarà grande e bhe, una volta tornati potremo ritrovare delle cose che ci piacevano e magari lasciarci." esclamò con un sospiro "Poi ho paura di coinvolgerti nella mia vita, non voglio farti vivere con l'ansia per ogni volta che vado in servizio o comunque per ogni volta che vado a lavoro." mormorò fissando la Patch con la scritta Croce Rossa Italiana, Silvana sorrise "Gian, io non sono quella stronza, magari sarà difficile, credi che non lo sappia? Lo so perfettamente ciò che ci aspetta." rispose poi lo guardò "Ma i miei sentimenti sono chiari e voglio provarci, solo io e te." Gian le sorrise e poi la baciò con trasporto "Anche io." momorò quando si staccarono "Quando sarai a Torino scrivimi se vai in servizio o altro, io sarò lì con te, magari non mi vedrai ma ci sarò." mormorò "Stessa cosa farò io, quando andrai in Giappone, a Londra. Io ci sarò." "Perché in fondo non conta la distanza..." "Contano i nostri sentimenti." rispose Gian concludendole la frase.
Rimasero in silenzio a fissare il cielo avvolti nella coperta "Sai, quando sono partito avevo da poco perso una persona cara." "Me l'hai detto." esclamò con un sorriso Silvana "E ho trovato molte cose che mi hanno permesso di tornare in pace con me stesso dopo tanto tempo." Poi le sorrise "Andiamo a fare il bagno in mare?" Domandò alzandosi "Trovo disturbante la tua capacità di fare discorsi seri e pochi secondi dopo parlare di cose futili e inutili." rispose la fidanzata "Lo so, ma in fondo ti piaccio anche per questo motivo." esclamò sollevandola a mo' di sposa ridendo "Sei pazzò? L'acqua sarà fredda." Gian la ignorò e corse nel mare entrandoci con un tonfo.
Riemersero e Gian le sorrise "Hai visto che è calda?" Silvana lo fissò poi gli saltò adosso "TI AFFOGO!" Gian la lasciò fare poi la abbracciò e le scoccò un bacio a tradimento "Ma...non vale." Gian la fissò "Ti amo." per un momento tutto parve fermarsi. "Come dici?" esclamò sorpresa Silvana, Gian le sorrise "Ho detto che ti amo." Silvana gli saltò di nuovo addosso e lo baciò in bacio che sapeva di salsedine e fragola: "Ti amo anch'io scemo.".
Una volta tornati sul lettino si avvolsero negli asciugamani, contemplarono di nuovo le stelle e poi Silvana lo fissò "Sai, mi viene in mente la canzone dello spettacolo." "Quale?" esclamò Gian fissando le stelle "From now on?" Silvana scosse il capo "Quella che ci piace tanto." Gian le sorrise "Rewite the Stars?" Silvana annuì "Si." poi prese il telefono e lentamente la canzone si fece sentire "Comunque Silvy, non so cosa accadrà, ma per stasera, tutto mi sembra possibile con te al mio fianco." "Bhe, sei un ragazzo fortunato ad avermi, dopotutto io sono la migliore." rispose Silvana poi chiuse gli occhi e s'assopì.
Gian sorrise intenerito dalla scena, poi l'avvolse nella coperta e la prese di nuovo a mo' di sposa poi s'incamminò verso lo staff quarter :
"What if we rewrite the stars?
Say you were made to be mine
Nothing could keep us apart
You'd be the one I was meant to find
It's up to you, and it's up to me
No one can say what we get to be
So why don't we rewrite the stars?Una volta giunto lì ignorò le occhiate e le risatine dei colleghi e colleghe, che parlassero pure di loro, non gli importava, la cosa più importante per lui era la ragazza che teneva tra le braccia quella sera.
"Maybe the world could be ours
Tonight"
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Random - L'ordinario in mini racconti
Short StoryNella monotonia della nostra routine siamo sempre di corsa, tendiamo a vedere le cose da una sola prospettiva, crediamo che esista un solo modo di vedere le cose. Ma siamo realmente sicuri che ciò che vediamo sia solo quello che i nostri occhi e la...