Era una sera buia del 29 ottobre 2022, Gian stava dirigendosi tranquillo verso la casa di Dario era accompangato da Alessia e da sua sorella, li aspettava una serata all'Insegna del Risiko e del Monopoli e i suoi progetti non comprendevano l'essere investito da un'animata sui roller.
"Perdonami." disse Gaia sistemandosi i capelli a caschetto "Non fa niente." rispose Martina, sua sorella e animatrice della suddetta animata, Alessia si limitò a guardare Gian che fissava in tralice Gaia "Non porti il casco." commentò fissandola "Non mi serve, tanto non cado." Alessia mise una mano sul braccio di Gian per evitare che l'amico dicesse qualcosa di sgradevole.
"Come mai non guardavi dove andavi?" domandò Alessia fissando Gaia "Perché stavo pensando a una cosa importante." Gian alzò gli occhi al cielo "Ovvero?" seguì un momento di silenzio poi Gaia li fissò "Babbo Natale esiste?"
La prima a rompere il silenzio fu Martina che le sorrise "Certo che Babbo Natale esiste altrimenti come arriverebbero i regali?" Gian fece per parlare ma la presa sul suo braccio aumentò "Rovinale l'infanzia e sei morto." sussurrò Alessia, Gian annuì "Babbo Natale esiste..." disse cercando le parole per continuare il discorso "Solo che adesso siamo sette miliardi di persone e la notte di Natale il traffico aereo è tantissimo, quindi anche Babbo natale si trova in una situazione di difficoltà. Per questo motivo ha deciso di chiedere a tutti i genitori una mano ovvero, ogni anno Babbo Natale da ai genitori attraverso una lettera che cosa vuole regalare ai loro figli e loro gliele prendono." commentò sorridendole. Tutti lo fissarono come se avesse perso il senno poi però Gaia gli sorrise "Ma come faccio a sapere che esiste anche se non lo vedo?" Gian le sorrise "Piccola cara, ora il sole è tramontato, ma una cosa se non la vediamo vuol dire che non esiste?" Gaia scosse il capo "Il sole poi torna." Gian annuì "La stessa cosa con Babbo Natale, non lo vedi, ma questo non significa che non lo vedi." commentò sorridendole.
In quel momento la madre arrivò "Eccoti qui. Non ti vedevo." "Questo perchè non indossava il casco e una fascia catarinfrangent..." Alessia pestò il piede a Gian mentre Martina sorrise alla madre "Gaia ci ha chiesto se Babbo Natale esistesse e Gian le ha risposto." la donna sorrise loro "Davvero?" Gian si svincolò dalla presa di Alessia e annuì "Si, le ho detto che Babbo Natale verrà sicuramente se lei domani leggerà le richieste di Perdono a Messa, perchè Babbo Natale guarda tutti i bambini e non va da chi dice di no." commentò mentre Gaia lo fissò con gli occhi sgranati "Ci vediamo domani." commentò allontanandosi verso la casa di Dario "Sei spietato, Babbo Natale ti metterà nella lista dei cattivi." Commengò Alessia mettendosi al suo fianco "Non sei tu quella che mi ha insegnato che occorre tenere la propria lama sempre affilata e una di riserva?" ribatté Gian fissandola con la coda dell'occhio Alessia sorrise "Touché." "Andiamo dai, che siamo in ritardo, la Kamchaca non si conquista da sola." commentò Gian allontanandosi nella via.
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Random - L'ordinario in mini racconti
Short StoryNella monotonia della nostra routine siamo sempre di corsa, tendiamo a vedere le cose da una sola prospettiva, crediamo che esista un solo modo di vedere le cose. Ma siamo realmente sicuri che ciò che vediamo sia solo quello che i nostri occhi e la...