Il fumo acre lo fece tossire, allungò il braccio allontanando da se i fogli di carta, sorrise mentre osservava le parole distruggersi completamente, Giulia di fianco a lui non disse nulla, lasciò che Gian distruggesse ciò che aveva creato.
"Perché non brucia più in fretta?" esclamò Gian mentre faceva di nuovo scattare il suo accendino nero "Aspetta un momento..." provò a protestare Giulia "No, se aspetto perdo la motivazione e spegnerei le fiamme." rispose Gian mentre la carta fumava, gli si sarebbe attaccatto addosso come sempre, il fumo, la sua felpa preferita sarebbe stata ricoperta da quel fumo, ma per la prima volta non l'avrebbe apprezzato. Non era un fumo proveniente da un Falò di fine campo o degli scout, un fumo piacevole da sentire che portava l'eco di canzoni e risate, non c'erano alte fiamme ad illuminare volti spensierati.
Quelle fiamme sui fogli bruciavano non per scaldare qualcosa, ma per distruggere qualcosa che lui credeva fosse bello. Le fiamme lentamente stavano sciogliendo l'inchiostro eliminando parole scritte con troppa foga e con troppa sincerità con una stilografica.
Gian sorrise, mentre si ostinava a tenere in mano i fogli di carta che bruciavano nonostante fossero caldi e decisamente pericolosi.
Giulia di fianco a lui, sopravento lo osservava, non aveva detto nulla, si era messa accanto a lui ed era rimasta in silenzio, tra i due a volte Gian aveva difficoltà a capire chi fosse l'animatore visto che il loro rapporto era più alla pari, anche Gian ogni tanto mostrava di essere più "Adulto".
"Perché la stai bruciando?" domandò Silvia, Gian sobbalzò si era dimenticato di lei, era la "bho" di Elisa, non aveva ancora compreso esattamente il legame di parentela che legava Silvia ad Elisa, una volta aveva provato a spiegarglielo, aveva capito poco ed aveva lasciato perdere, aveva passato la serata a farla ridere da un tavolo all'altro facendole smorfie divertenti mentre cenavano.
Era successo qualcosa a lei, nel suo gruppo, l'aveva notato dal fatto che Giulia le era rimasta attaccata tutto il tempo, non aveva fatto domande, non ne aveva il diritto, certe cose è meglio non saperle.
Silvia era apparsa all'improvviso o meglio, Gian aveva rimosso il pensiero di star bruciando dei fogli di carta di fronte a delle animate, al buio, durante un ritiro parrocchiale, in un prato, con vento da ponente.
Si, decisamente non stava bene.
Cecilia l'avrebbe picchiato se l'avesse visto fare una cosa del genere. O come minimo l'avrebbe fissato parecchio male. Decise che questa cosa l'avrebbe omessa durante la cena che avevano in programma il mercoledì sera nella mensa universitaria.
"La sto bruciando perché così non posso tornare indietro." Rispose fissando l'orizzonte "Perché il fuoco è l'unica cosa capace di far sparire le tracce." "Anche di un corpo?" domandò Silvia, assomigliava decisamente troppo ad Elisa pensò Gian "Non risponderò a questa tua domanda." poi le sorrise gentilmente mentre stringeva il pugno e spegneva gli ultimi frammenti di carta "Non bruci tutto?" chiese Giulia "Alcune cose mi servono da monito, altrimenti non avrebbe senso bruciare qualcosa senza averne poi un monito per il futuro." rispose mentre rientravano in casa "Puzzo tanto di fumo?" domandò rivolto alle due animate "Come mai puzzi di bruciato Gian?" domandò una terza voce, si volse e vide di fronte a se Luisa, la sua coanimatrice "Non ho una spiegazione plausibile, però si sente tanto?" domandò "Non si risponde a una domanda con una domanda, ma ho capito." rispose Luisa "Davvero?" Luisa sorrise "Gian, ti dimentichi chi ti fa i grattini sulla testa." commentò "Ora vai a preparare per la preghiera della sera, io porto queste due nella sala grande, dopotutto, la serata deve andare avanti." Gian annuì, mise in tasta i pezzi di carta e si diresse verso l'aula animatori, dopotutto, la serata doveva andare avanti.
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Random - L'ordinario in mini racconti
Short StoryNella monotonia della nostra routine siamo sempre di corsa, tendiamo a vedere le cose da una sola prospettiva, crediamo che esista un solo modo di vedere le cose. Ma siamo realmente sicuri che ciò che vediamo sia solo quello che i nostri occhi e la...