Vi siete mai chiesti se siete mai stati un esempio da seguire? Se qualcuno in questo mondo popolato da 8 miliardi di persone, vi abbia mai preso come esempio, o guida in senso positivo e non come i tuoi genitori che ti usando da esempio quando fai qualcosa di sbagliato e usano il tuo sbaglio come esempio per i tuoi fratelli.
Parlo di trovare qualcuno che cerchi di fare come hai fatto tu in un determinato frangente o in un determinato ruolo.
Gian era sempre usato per esempi di cose da non fare e le numerose cicatrici e i lividi che percorrevano il suo corpo erano la prova delle volte in cui i suoi errori gli erano serviti per ricordarsi di quanto l'essere umano fosse fragile.
Quel giorno aveva deciso di mettersi a cucinare per svuotare la mente una volta rientrato dall'università, non era successo niente di particolare, Alessia sarebbe rientrata preso.
Mentre lavava le patate e accese la televisione per non sentirsi solo poi le pelò assieme carote accese il fuoco sotto la pentola a pressione e inserì gli ortaggi al suo interno, aveva appena chiuso il coperchio quando il suono di una notifica attirò la sua attenzione, si trattava di "Merida", gli aveva inviato un documento Word "Leggilo, ci tengo molto." incuriosito s'asciugò le mani, mise il timer al momento del fischio e aprì il documento.
Alessia con un sospiro aprì la porta di casa e notò due cose, la prima era che nel suo coinquilino non c'era traccia, la seconda il timer in cucina stava suonando. Spense i fornelli e andò in cerca di Gian.
Aprì la porta della camera e lo vide seduto di fronte allo schermo del suo PC "Hey, sai che stavamo per avere una visita a domicilio da parte dei pompieri?" domandò avvicinandosi alla scrivania di Gian che rimase a fissare il PC "Va tutto bene?" a quelle parole Gian si volse e Alessia sobbalzò, aveva i segni delle lacrime sulle guance "Gian?" senza risponderle le porse il suo telefono "Leggi." commentò alzandosi "Io vado un momento a lavarmi la faccia."
Gian entrò in bagno e dopo essersi sciacquato fissò la sua immagine riflessa nello specchio.
Era stato uno studente del Liceo Domenico Berti e aveva frequentato l'indirizzo delle Scienze Umane, era un semplice studente, appena uscito dalle medie, in prima liceo non accadde niente di particolare a parte una relazione di un paio di mesi, poi la sua classe la 1^M fu smembrata e lui finì nella Sezione A. Al suo secondo anno parcecipò assieme alla sua nuova classe alle assemblee d'istituto, uno dei candidati era un ragazzo di quinta con i capelli biondi con un ciuffo blu, attirò la sua attenzione perché nelle sue proposte c'era quella di aprire un giornale scolastico.
Quando fu eletto il ragazzo noto a tutti come Blu inizò la ricerca di collaboratori e lui decise di unirsi alla prima redazione, era il più piccolo, si mise nella sezione eventi e per un intero anno si occupò solo di quel tipo di articoli. Ma nonostante facesse solo quella piccola cosa ogni mese, vide nascere quello che oggi è "L'eclettico Berti." agli inizi "Ministro ben pensante.".
In terza la redazione si attogliò e diventarono otto i membri, con sua grande sorpresa a fine anno venne nominato dalla Caporedattrice uscente il nuovo vice capo redeattore. La nuova Caporedattrice era una ragazza tanto bella quanto letale, era rimasto ammirato quando alla prima riunione si era rivolta ai nuovi giornalisti con un semplice discorso "Salve a tutti, chi non vuole realmente partecipare alle riunioni del giornale, chi è qui per avere un mini status quo e vantarsi di far parte del giornalino può levarsi subito dal cazzo." Gian l'aveva subito ammirata, sapeva sempre come cavarsela, era stata lei a farlo diventare amico della professoressa che "Supervisionava" il giornale, Federica, questo era il nome della caporedattrice era una ragazza capace di far tremare chiunque con un semplice sguardo, quante volte era intervenuta con un semplice colpo di tosse a fermare le perenni discussioni che lui intavolava con Giulio.
STAI LEGGENDO
Random - L'ordinario in mini racconti
Short StoryNella monotonia della nostra routine siamo sempre di corsa, tendiamo a vedere le cose da una sola prospettiva, crediamo che esista un solo modo di vedere le cose. Ma siamo realmente sicuri che ciò che vediamo sia solo quello che i nostri occhi e la...