"Un sorriso è la chiave giusta per interdersi." questa era la frase trovata da Gian in un biscotto della fortuna e conservata all'intendo del suo blocknotes.
Sorridere, azione difficile per Gian, specialmente in certi periodi della sua vita, eppure cercava sempre di sorridere in un modo o nell'altro, quando gli comunicavano notizie brutte, quando lo avvisavano di essere in servizio, quando si faceva male e si rialzava cercando di dare l'impressione di stare bene, alla fine un sorriso può essere una maschera dietro cui nascondersi, specialmente se ricevi un messaggio come questo "Comunque ieri non mi sembrava il caso di dirtelo per tutto ciò che è successo...Ma praticamente ieri sera ho risposto a una storia di Luca ed è da ieri che parliamo." e a comunicarti questa cosa è la ragazza di cui sei innamorato e per cui daresti la vita, la ragazza che è stata la fonte per i tuoi personaggi, quella che se volesse potrebbe distruggerti.
In quel momento Gian sentì prima allo stomaco, poi in gola, un groppo, come quando mangi il puré di patate che i cambusieri hanno fatto con poco latte, difficile da inghiottire e sabbioso che appiccica la lingua.
Si umettò le labbra secche, ma il risultato non cambiava, il groppo in gola era diventato un peso nello stomaco, l'universo aveva un modo tutto suo per dirgli "Sei un numero 19." faceva male, malissimo, come quando ricevi un pugno nel plesso solare, solo che a livello fisico è facile capire come reagire, stringi i denti e ti rialzi, perchè Gian si rialzava sempre, ma a livello emotivo in quei giorni, aveva la stabilità di una torre di Genga a fine partita e quel messaggio, era stato l'ultimo mattoncino, quello che fa cadere tutto.
Strinse i pugni mentre sentiva le dita diventare fredde e che iniziavano a tremare "Stringi i denti." si disse mentre guardava la schermata del telefono.
L'amava? Si.
Ne era certo? Assolutamente.
Le aveva scritto una lettera per dirglielo? Si.
Lei ricambiava? Probabilmente/Sicuramente No.
Aveva aspettato troppo? Si.
Si fermò e cercò di respirare, ma era difficile, specialmente se stai ascoltado "Be Kind" di Marshmello. Le aveva promesso che non le avrebbe mai mentito, ma in quel caso e solo in quel caso decise che poteva farlo, quindi prese il telefono e scrisse tre messaggi "Ah." Bene." e in fine l'ultimo, dopotutto, se devi distruggerti fallo bene. "Sono contento per te."
Posò il telefono e sorrise, era l'unica cosa che poteva fare, sorridere perché la sua felicità era la sua priorità sempre e comunque.
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Random - L'ordinario in mini racconti
Short StoryNella monotonia della nostra routine siamo sempre di corsa, tendiamo a vedere le cose da una sola prospettiva, crediamo che esista un solo modo di vedere le cose. Ma siamo realmente sicuri che ciò che vediamo sia solo quello che i nostri occhi e la...