[Harry's pov]
Salii velocemente le scale, sforzandomi di non scriverle- l'avevo già fatto due volte, dopo il mio turno e lei non aveva risposto. Perché non aveva risposto? Frustrato, mi passai una mano tra i capelli, cercando le chiavi del mio appartamento. Appena appena mi accorsi di aver aperto la porta e di essermi tolto le scarpe, prima di aver buttato la giacca sul letto. Non mi importava nemmeno di controllare se Jenny fosse in casa o no. La mia stanza era come l'avevo lasciata; Amber ed io eravamo stati qui, cosicché io potessi prendere delle cose, prima di tornare a casa sua. Ma con lei che non rispondeva ai miei messaggi per qualsiasi motivo- non ero in grado di tornare a casa sua, visto che non avevo una chiave. Non volevo intromettermi. Magari aveva bisogno di un po' di tempo da sola?
Facevo avanti e indietro nella piccola stanza- i piccoli passi che potevo fare. Controllavo il mio telefono ancora e ancora, ma sapevo già che avrei trovato lo schermo vuoto. I miei pensieri erano un caos che non potevo controllare. Dovevo fidarmi di lei. Stava bene. No? E se in realtà fosse stato Peter a mandarmi quel messaggio, per ingannarmi? E se lui le avessi detto qualcosa, che le avrebbe fatto cambiare idea su di me? Avrei dovuto dirle tutto su quel viscido traditore di Peter; così avrebbe scoperto quanto fosse pericoloso. Il mio respiro era pesante, mentre stringevo i pugni- continuando a camminare avanti e indietro. Cosa le aveva detto? Le aveva fatto del male o io stavo esagerando? Dovrei essere in grado di lasciarle i suoi spazi, ma il tutto mi stava facendo impazzire.
I miei occhi si spostarono sulla mia stanza finché notai la lettera che mio padre aveva ordinato a Peter di darmi. Mi ricordai come gli occhi blu di Peter erano stati piacevolmente sorpresi alla vista dello stupore che mi aveva causato, dandomi la lettera nella hall del Public Hotel, mentre stavo andando nell' ufficio di Theo. Mi ero assicurato che Amber non l'avrebbe vista, nascondendola sotto ad un libro, l'ultima volta che eravamo stati in camera mia, ma potevo ancora vedere l'angolo della busta e non ero stato in grado di dimenticarmela anche se non era altro che un pezzo di carta così facilmente disintegrabile. E se Peter avesse detto ad Amber del contenuto della lettera? Non sapevo se lui sapesse cosa conteneva. Mi sentii esposto e infinitamente intrappolato dalla mancanza di conoscenza del come mio padre mi stava manipolando.
Del ghiaccio cominciò lentamente e dolorosamente a spargersi nel mio stomaco e nelle mie vene dalla crescente paura. Era quello il motivo per cui lei non mi stava rispondendo? Non potevo respirare. Perché lei aveva scoperto cose che le avevo nascosto? Non avevo voluto che la mia vita già rovinata diventasse ancora più drammatica- non volevo causarle problemi; o a nessun altro. Chiusi i miei occhi per un momento, ma era ancora peggio nell' oscurità.
Le mie dita disperate trovarono il bordo della busta e la aprirono ancora, mentre io prendevo in mano la lettera che mio padre aveva fatto per me. Non diceva molto, ma il messaggio era chiaro come le due parole che avevo scritto sul polso candido di Amber metà settimana fa.
Era buio fuori e non mi ero preoccupato di accendere la luce, mentre i lampioni illuminavano il soffitto della mia camera, attraverso la finestra. Senza prestarci attenzione, accesi la lucina della scrivania e mi appoggiai su di essa, la scrivania che Jenny aveva miracolosamente fatto entrare nella mia stanza, quando mi ero trasferito.
La lettera era come veleno sulle mie dita, come se la presenza della carta nella mia mente e il suo contatto con le mie mani volesse intrappolare il mio cuore. Proprio come aveva fatto mio padre fino a che non ero stato grande abbastanza da scappare dalla sua presa di ferro. Intrappolato il mio cuore e la mia mente. Magari non ero mai riuscito a scappare dalle sue grinfie manipolatrici? Sapevo che era quello a cui credeva; che quella fosse semplicemente una ribellione da parte mia. Onestamente non ero convinto che avesse realizzato quanto profondamente desideravo non aver mai lasciato che intervenisse nella mia vita. Come poteva crederci quando non vedeva difetti nella sua persona?

STAI LEGGENDO
the journal - h.s. [Italian]
Fanfiction"Ti rendi conto che un diario è una cosa molto personale, vero?" la sua voce era roca, bassa e minacciosa. Mi fece indietreggiare, presa dal panico, mentre lui continuava, "quindi la mia domanda è, perché cazzo stai leggendo il mio?"