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[Amber’s pov]

“Mi sento sporca in questi vestiti, Dio. Penso seriamente di avere la fobia della cattiva igiene,” risi, muovendomi nei vestiti, mentre rimanevo seduta per terra, contro al muro.

Era il quarto giorno di fila che indossavo quella maglietta- per i primi due giorni quella era stata l’unica maglietta che avevo voluto indossare. Era l’unica felpa pesante che avevo, che non fosse la felpa di Harry. Non ero stata in grado di spostare la sua felpa dal suo posto sul mio pavimento, nei giorni passati. Invece avevo indossato un’altra felpa che mi ricordava di quello, di lui. Quindi non ero riuscita a toccare- e per nessuno motivo, indossare- la sua felpa, ma solo una, che mi ricordava lui. Pazzia. Solo da quel fatto sapevo com’ero stata- e probabilmente ero ancora- molto stupida e molto emotiva, il peggior cocktail sulla faccia della terra quando si aveva un segreto da nascondere.

Al suono delle mie parole, Harry alzò la testa, che aveva piegato sul diario su cui stava scrivendo. Come aveva fatto per gli scorsi dieci minuti, io avevo curiosamente osservato i pezzi di carta con su scritti i testi di canzoni e pentagrammi. Dopo aver mangiato altri cereali ed esserci vestiti, mi aveva chiesto educatamente se avesse potuto fermarsi un secondo e scrivere qualcosa nel suo diario. Mi ero alzata dal letto per andare a prendere il suo nuovo diario e glielo avevo portato con un sorriso orgoglioso. ‘Un milione di volte sì,’ gli avevo detto.

Non che lo avessi interrotto con le mie parole- dato che alla fine avevo sentito i suoi occhi indugiare su di me, mentre io guardavo i fogli che avevo in mano. Capii che aveva finito di scrivere i suoi bellissimi pensieri, quando pronunciai le parole.

I suoi occhi verdi brillavano ancora. E solo la vista di loro, che mi guardavano il corpo per vedere i miei vestiti sporchi, fece partire le farfalle nel mio stomaco. Dio, era così bello che probabilmente non mi sarei mai abituata.

“Penso che questo look sporco stia bene su di te, ad essere onesti,” disse, abbassando la voce, mentre i suoi occhi raggiunsero i miei. Un sorriso si stava formando sulle sue labbra, come un predatore che all’improvviso apriva le sue labbra in un bellissimo sorriso.

“Molto bene, veramente,” rise mentre io mi nascosi dietro alle maniche della felpa. Dio, non erano le sue parole a farmi questo effetto- era la sua voce rauca e lo sguardo intenso da cui mi stavo nascondendo. Come potevi resistere, quando era un modello a guardarti, eh? E a dirti cose- come quelle?

“Se vuoi,” esitò per un secondo, facendomi sbirciare da dietro le maniche, “Beh ehm puoi prendere in prestito qualcosa di mio? Solo se lo vuoi-“

Non avevo in mente quello, quando avevo detto i miei pensieri ad alta voce. No- ma la sua proposta era davvero una grande idea. Passare dalla confusione alla gioia per la sua adorabilità; mi sentii molto coccolata in sua presenza e con la mia enorme felpa. Mi spostai leggermente dalla mia posizione sul pavimento e mi avvicinai al suo letto in ginocchio. Ridendo per tutto il tempo, mentre Harry osservava il mio comportamento infantile con due bellissimi occhi verdi, fino a che non appoggiai entrambe le braccia sul letto e ci appoggiai sopra il mio mento, “Mi piace la tua idea Styles. In realtà adoro come funziona la tua mente, tutto il tempo, sì.” Scrollando le spalle, socchiusi gli occhi, provando a combattere il sorriso per provare a rimanere seria.

Guardai ammaliata quando Harry posò il diario e la penna, “Ah davvero?” i suoi occhi non lasciarono i miei, quando lui, molto lentamente, si voltò nel letto, sdraiandosi a pancia in giù. Abbassò il suo corpo in maniera così controllata che potei percepire quanto fosse allenato, sotto alla maglietta bianca, con cui avevo dormito.

Annuii sulle mie braccia, poi lui poggiò la sua testa sulle sue mani, proprio come me- ed era anche perfettamente vicino. Potevo sentire il calore provenire dal suo respiro, sentire il suo sguardo verde che creava brividi sulla mia pelle, dall’intensità. Amavo guardarlo da vicino. Era come avere l’occasione di ammirare un’opera d’arte; nella più grande delle definizioni.

the journal - h.s. [Italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora