[Harry’s pov]
Calò il silenzio. Solo le sue parole si ripeterono ancora e ancora dentro di me. In ogni parte di me. Erano il mio nuovo battito. Alzai la testa, cercando i suoi occhi, che erano la mia unica verità. Sentendomi senza fiato. Piccole imperfezioni create dai brividi ricoprivano il mio corpo; solo le parti che venivano toccate da lei erano morbide e calme. Il resto non poteva crederci.
I miei occhi si spostarono sulla costellazione, a cavalcioni sulle mia gambe, con quel profumo di lavanda; guardai la sua bellezza, come un astronomo, perso nella vista del cielo notturno. Avrei potuto guardare per anni e trovare comunque cose per cui rimanere ammaliati. Quella curva tra la sua clavicola e il collo, la piccola supernova aveva un sentiero di macchie viola, che le avevo lasciato sulla pelle lattea. I miei occhi salirono sulla sua mandibola, modellata dal una stella cadente e le sue labbra rosee, che erano come il bordo dell’universo; i miei occhi salirono sulle sue guance arrossate, che sembravano colorate dalla lucentezza che stava crescendo in me. Era come se ogni stella della galassia fosse intrappolata nel mio petto. E finalmente; finalmente i miei occhi trovarono la vista della mia stella Polare, nel caos della notte. Con la loro rara luce e il perfetto mix tra verde e blu. Nel caos di passione e disorientamento e incredulità; trovai i suoi occhi.
Sussurravano una poesia di sorpresa e amore, della quale adoravo ogni parola nonostante fossero cominciate con un po’ di perplessità. Ma il modo in cui era rimasta lì; così vicina a me, con le sue mani calde sul mio petto, il suo corpo donava al mio un po’ di calore, e i suoi occhi a pochi centimetri dai miei. Volevo essere suo. Potevo perfettamente leggere il significato e il messaggio di quella poesia, che i suoi occhi mi stavano dicendo; mi amava veramente, con tutti i miei difetti. Non potevo crederci, ma i suoi occhi non mentivano.
“Come può una stella innamorarsi di un semplice astronomo?” le parole mormorate uscirono dalla mia bocca prima che potessi fermare le mie stupide labbra e i miei stupidi pensieri. Prima che le mie labbra potessero rivelare qualcosa che avrebbe ucciso la sua luce; seguirono la direzione del mio cuore, che con ogni battito, voleva raggiungerla.
Le mie labbra strofinarono le sue, che lei aprì immediatamente, lasciando uscire un lieve ansito. Per quanto tempo non avevo guardato il cielo di notte, neanche azzardandomi a credere né sognare? Ma ora. Ora, quando il sapore del suo amore era rimasto sulla mia lingua, per non essere mai dimenticato; stavo sicuramente sognando. Dovevo.
La mia mano trovò la sua sul mio petto e prese le cose che mi aveva tolto. Attentamente lasciando la sua presa. Le sue labbra si mossero sul mio collo, mentre le mie dita la liberavano dall’anello che portava sempre, mentre lei continuava a promettere alla mia pelle che mi amava- ora, coraggiosamente, come se non potesse dirlo abbastanza. Il mio respiro continuò ad aumentare mentre le sue labbra e la sua bocca trovavano ogni segreto sensibile della mia pelle. Niente poteva essere tenuto nascosto.
“Harry?” le sue parole erano disturbate e uscirono come un respiro d’aria calda contro un punto della mia pelle, bagnato dai suoi baci. Mormorai in risposta, incapace di formare delle parole, mentre le sue mani si muovevano sul pezzo di pelle poco sopra ai miei jeans.
“Tu non,” lasciò un bacio sulla mia clavicola, “sei,” un altro sul mio cuore, “un semplice,” mi spinse indietro sul materasso e si abbassò a baciare il lato del mio torace, “astronomo.”
Lasciai cadere quello che avevo in mano sul pavimento, mentre lei si abbassava sul mio petto. Provai a combattere il sorriso che si stava avvicinando, ma Amber mi batté sul tempo, baciando le mie labbra vogliose; “Sono più che sicura che tu sia un fottutissimo angelo.” Le sue parole erano accompagnate da un sorriso dolce, solo per me, mentre sentivo le sue dita combattere coraggiosamente contro alla mia cintura, nella guerra tra tessuti, nella quale era diventata mia alleata. Non potevo trattenerlo; un sorriso mi crebbe sulle labbra mentre delle profonde risate vibrarono nel mio petto e un urlo scappò dalle sue labbra, quando io la sorpresi ancora, rigirandoci.

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the journal - h.s. [Italian]
Fanfiction"Ti rendi conto che un diario è una cosa molto personale, vero?" la sua voce era roca, bassa e minacciosa. Mi fece indietreggiare, presa dal panico, mentre lui continuava, "quindi la mia domanda è, perché cazzo stai leggendo il mio?"