[Amber's pov]
Sentii la sua mano calda nella mia e mi assicurai che stesse bene. O almeno il più okay possibile, con una faccia conciata a quel modo. Il suo labbro inferiore era spezzato, il suo zigomo sinistro era terribilmente rosso; si sarebbe trasformato in un viola in poche ore, e le nocche della sua mano destra erano anch'esse rovinate. Il sangue aveva cominciato a coagularsi. Provai a non pensare a come Harry avesse potuto perdere il controllo in quel modo; abbastanza per fare quel disastro.
Attraversammo la strada e io sentii il suo pollice fare dei cerchi sulla mia mano, mentre mi seguiva. I miei occhi guardavano l'entrata; era molto moderna e follemente costosa. La parte bassa dell'edificio era di un delicato color crema, dove delle ombre venivano create dalle luci sul tendone dell'entrata. Attraverso alle porte di vetro si poteva vedere quanto fosse accogliente e illuminato il posto; lo stesso uso del color crema in contrasto con il nero.
Raggiungemmo il marciapiede dall'altra parte, ma potevo sentire Harry fermarmi. Con occhi sorpresi, mi voltai verso di lui, "C'è qualcosa che non va?"
"Beh," i suoi occhi verdi si mossero sui suoi piedi, prima che guardassero di sfuggita qualcosa alle mie spalle. Seguii il suo sguardo fino all'entrata dell'hotel. E proprio lì, in piedi con la schiena dritta e con le spalle rigide c'era- beh, un membro dello staff dell'hotel. O magari portiere sarebbe la parola più giusta da usare. Ma con le spalle muscolose, la mandibola contratta e semplicemente il modo in cui Harry mi aveva fermato- mi diceva che quel tizio, vestito di nero- non era un semplice portiere.
"Hai fatto a botte con quel tizio," sussurrai dura e guardai il mio ragazzo con espressione sconvolta. Provando a non immaginarmi Harry contro un tizio grande come quella guardia. Certo, Harry era alto- ma quel tizio era un toro.
"Beh," disse di nuovo, sorridendomi.
Lo colpii un po' troppo forte nel fianco, "A cosa cavolo stavi pensando!"
"Hey- l'altro ragazzo non era così grande- lui era solo un idiota e," cominciò, i suoi occhi innocenti si contraddicevano con il sorriso, con il labbro rotto e con la guancia ferita.
"L'altro ragazzo?" quasi gridai le parole. Non poteva smettere di ridere. Ridere. "Ma che cavolo, Harry!" tornai a guardare la guardia, vicina alla porta. Non ci guardava e di sicuro non poteva sentire quello che stavo dicendo.
"Scusa-" disse Harry dolcemente, mentre scostava una ciocca di capelli dal lato della mia faccia. Lo guardai con occhi scioccati, osservando di nuovo le sue ferite, risultato della sua beh... completa mancanza di auto controllo.
"Il fatto è che non sono sicuro io sia... ben accetto, per stasera almeno," annuì verso l'entrata, mentre un sorriso rovinato infestava le sue labbra ferite. Non potevo trattenere un sorriso per la sua pazzia, "Pensavo tu dovessi essere quello intelligente e responsabile!"
Lo guardai scrollare le spalle in risposta, mentre i suoi occhi si rilassarono su di me. Sembrava così calmo. Non potevo nemmeno immaginarlo fuori controllo.
"Immagino che ognuno abbia i propri limiti," un sospiro scappò dalle sue labbra e la sua intera postura mimò il gesto. Sembrava anche terribilmente stanco- calmo ma stanco.
"Ti prego, dimmi almeno, che non l'hai cominciata tu?" la mia mano volò a coprire la mia bocca, dato che il sorriso si stava allargando. Non potevo evitarlo. Era così impossibile. Così maturo, eppure così irrazionale. Era così intelligente eppure così infinitamente stupido, a volte. Era solo un ragazzo che stava ritornando in sé stesso. Rompendo quella perfetta immagine che suo padre aveva creato per lui- anche se lo aveva fatto nel modo sbagliato. Ma almeno stava bene. Bene per adesso. Sarebbe potuta andar peggio.

STAI LEGGENDO
the journal - h.s. [Italian]
Fanfic"Ti rendi conto che un diario è una cosa molto personale, vero?" la sua voce era roca, bassa e minacciosa. Mi fece indietreggiare, presa dal panico, mentre lui continuava, "quindi la mia domanda è, perché cazzo stai leggendo il mio?"