102

7.9K 558 136
                                    

[Amber's pov]

"Merda," le mie guance si tinsero di rosso, quando Liam era impallidito. Se avessi potuto sprofondare nel pavimento e ritrovarmi seppellita da qualche parte sotto la città di Washington DC, sarebbe  stato meglio, piuttosto che stare lì in un vestito che non avrei dovuto provare, con Liam in quello stato per colpa della mia stupidissima boccaccia. Perché non potevo mai tenere la bocca chiusa? Pensare un pochino invece di dire la prima cosa che la mia mente riuscisse a formulare.

Liam sembrava essere immobile, ancora tenendo la tenda pesante. Non avevo mai- o per tanto tempo- visto un'espressione di rimorso e dolore in vita mia; l'una volta amichevole colore marrone era diventato il più scuro colore di disperazione. Come aveva fatto a nasconderlo così bene? Stranamente mi ricordava Harry e il modo in cui aveva fatto fatica a mantenere la facciata.

"Mi dispiace, Liam, io-" mi contorsi sotto il suo sguardo distante che lentamente cadde sul pavimento. Sembrava immobile; i suoi occhi si chiusero momentaneamente. Si raddrizzò, aprendo gli occhi.

"Signorina Moore, il vestito le sta benissimo. Le consiglierei di prenderlo. Aspetterò fuori," detto ciò mi fece un cenno, la sua bocca irrigidita, e tirò la tenda, lasciandomi dietro, paralizzata mentalmente in un vestito che non avrei mai dovuto provare. Ero senza parole, volevo rimediare per quello che avevo detto, ma non potevo evitare l'oceano di domande. Una continuava a venire a galla. Qual era il suo ruolo in tutto questo? Richard Styles. A me sembrava uno che teneva tutti i fili qua in giro; perché non dovrebbe essere coinvolto negli affari della sua sorellastra Aria Styles Haynes e della sua guardia del corpo Liam Payne? Di certo quella non era stata una relazione che approvava. Se era possibile, il mio odio per lui crebbe.

Sfortunatamente non potevo concentrarmi sul trovare un altro vestito, dopo questo, "Cazzo cazzo. Merda- merda- cazzo," mormorai tra me e me, rimettendomi i miei vestiti. Presi il bellissimo vestito che era appoggiato sul pavimento del camerino, pronto a far girare la testa se necessario, "Merda. Merda, merda." Aprii la tenda e mi sbrigai a pagare il vestito con l'assegno, prima di andare all'entrata, muovendo un po' troppo la borsa. I miei capelli erano elettrostatici per essermi rimessa la maglietta troppo velocemente.

Liam era in piedi vicino alla macchina, con un'espressione di metallo; i suoi occhi marroni guardavano dritto davanti a se, senza nemmeno guardarmi. Merda. Scommetto che Jenny sarebbe orgogliosa per il mio linguaggio, pensai sarcasticamente.

"Liam, mi dispiace. Io-" balbettai, stringendomi nella giacca, mentre il vento muoveva i miei capelli.

"Non c'è niente per cui dispiacersi, signorina, è pronta ad andare dal parrucchiere?" disse con calma, ancora con gli occhi dritti davanti a sé. Come se fosse qualche sorta di soldato.

"Scusami," provai di nuovo, guardando la sua faccia e sperando che si rompesse per mostrarmi che avevo in parte rimediato ai miei errori. Ma come potevo aiutare? Non erano assolutamente fatti miei, per essere educati. Non conoscevo Liam da neanche un giorno.

Non mi rispose, aprì semplicemente la porta per me- facendomi sentire ancora più di merda. Mi sedetti con il mio stupido vestito costoso nella stupida borsa. Un vestito che non avrei nemmeno dovuto considerare di indossare quella sera, perché sarei sembrata ridicola. Volevo scusarmi ancora, ma Liam entrò nella macchina e non mi guardò nello specchietto retrovisore.

I suoi occhi erano come i suoi, continuavo a pensare e a pensare, e non potevo smettere di guardarlo. Sperando che mi guardasse, così potevo dirgli qualcosa.

"Siamo qui, signora."

Qui dove? Guardai fuori dal finestrino confusa, prima di ricordarmi come Liam avesse menzionato un parrucchiere. Aspetta- quel posto? Le lettere d'oro, corsive dicevano 'Miss Penny's beauty Salon and Spa'. L'ingresso del negozio era nero. Vedevo il design interno, ispirato ai barbieri degli anni venti con quelle sedie, lampade a olio, divano in pelle. Non ero sorpresa che Richard Styles avesse trovato un posto del genere.

the journal - h.s. [Italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora