Non mi importava dei pezzi di vetro ai miei piedi. Ero troppo scossa e incredula. Facendomi strada tra un gruppo di persone, i miei occhi cercavano il palco, mentre il mio cuore era pieno di adrenalina. Insieme alle farfalle nello stomaco e la mia più totale sorpresa, lo vidi; in piedi alla sinistra del cantante dai capelli castani. Harry. Ovviamente. In piedi con quella chitarra elettrica color viola, che avevo visto nella sua stanza, legata saldamente sulla sua spalla. Indossava una maglietta nera, che mostrava le sue braccia abbronzate e i suoi tatuaggi erano in bella vista.
“You and me,” la voce del cantante principale era incredibile e rimbombava sulle pareti, solo pochi cantanti ce l’avevano così. Ma io avevo occhi solo per Harry. Come sembrava essere interamente consumato dalla musica, mentre le sue talentuose dita si muovevano sulle corde con grande esperienza. I suoi capelli castani erano ancora più incontrollabili del solito- ma non si accorse che gli ricadevano sugli occhi, non si accorse delle persone che esultavano, non si accorse di niente, se non della musica. I suoi occhi erano mezzi chiusi in concentrazione, mentre supportava il cantante, cantando il ritornello.
Potevo sentire il calore salirmi alle guance, e presto un sorriso cominciò ad aprirsi sul mio volto, mentre cercavo di far ritornare la mandibola al suo posto. Una mano mi volò sulla bocca di fronte a quella scoperta. Quello era un nuovo lato di Harry, quello era lui che si lasciava andare, quello era lui che si dimenticava del mondo intorno a lui. Quello era il posto dove lui si sentiva a suo agio- nella musica. Quella era la sua sopravvivenza.
Sorrise al cantante, quando terminarono la canzone perfettamente.
You and me- we’re simple atoms
On the constant edge
Between explosion and implosion.
Avevo letto quella frase nel suo diario. Proveniva da questa canzone- o magari la canzone era stata scritta da lui. Non ne avevo idea, sapevo solo che i brividi che mi percorrevano il corpo erano reali, che il sorriso sulle mie labbra era onesto e che il mio cuore batteva più forte, perché qualunque fosse il motivo- eravamo stati condotti insieme. Scossi la testa, ancora nascondendo il mio sorriso dietro alla mano, chiedendomi se il fato esistesse davvero, dopotutto.
Mentre suonavano l’ultima nota, la folla impazzì- letteralmente. Facendosi sentire sopra la musica, il cantante parlò nel microfono, sorridendo. Alzò una mano per togliersi i capelli da davanti agli occhi, la sua voce era ancora più roca visto che era senza fiato. Si poteva sentire come tutte le ragazze- e magari anche qualche ragazzo- sospirarono alla vista dell’incredibilmente affascinante ragazzo.
“Grazie mille…” trascinò a e di ‘mille’, finendo poi con una risata, facendo strage di cuori nel processo. Guardando Harry, dietro di lui, la folla continuava a gridare. I ragazzi si sorrisero a vicenda e la gente non riusciva a smettere di agitarsi. Non riuscivo nemmeno io. Avevo cominciato ad applaudire con solo una mano, mentre con l’altra tenevo il bicchiere. Continuavo a scuotere il capo. Ero senza parole.
“Lasciate che vi presenti il resto del gruppo- abbiamo Alex alla batteria, Harry alla chitarra , Ed al basso e il mio nome è Louis. La prossima canzone si chiama Didn’t Leave a Mark, speriamo vi piaccia. E lasciatemi dire che site fantastici stasera!” le sue parole erano veloci e chiare. Mentre il suo sorriso cresceva, parola dopo parola, io guardavo Harry scuotere la testa, divertito, alle parole di- Louis era il suo nome- al pubblico. Era chiaro che tutti nel pubblico lo adoravano.
Mentre cominciavano la canzone successiva, ritornai al tavolo, non spostando lo sguardo dai Little Nothings. Neanche per prendere la sedia e sedermi, non quando Niall mi chiese dove fossero i nostri drink. Lo interrupi, “Cavolo. Conosci questa band? Vengono qui spesso?” Niall rise di fronte alla mia ossessione, ma non mi importava. I miei occhi erano fissi sul ragazzo dagli occhi verdi, che in quel momento stava cantando il ritornello con Louis. Il suo sorriso si allargò, quando qualcuno fischiò tra il pubblico. Si stava divertendo davvero tanto su quel palco. Ed era fantastico. Era più bello di sempre, con quel riflettore rosso sopra di lui che si rifletteva sulla sua pelle per via di un leggero strato di sudore, sulle sue braccia. Come i suoi muscoli si contraevano, tenendo la chitarra, come le sue fossette comparivano ogni volta che cantava. Stava benissimo in quella cavolo di maglietta nera.
“Si, beh i Little Nothings sono il miglior gruppo che suona in questo posto- veramente hanno cominciato a suonare su palchi più grandi, ma a volte nei weekend vengono qui perché è dove hanno cominciato,” la voce entusiasta di Niall era divertita e lo potevo sentire. Cavolo.
“Ecco perché c’è così tanta gente stasera. Non avevano più da bere al bar?” le risate di Niall mi fecero spostare gli occhi da Harry e notai come Niall stava indicando il bicchiere vuoto nella mia mano.
“Merda no- mi dispiace. È solo che conosco il ragazzo alla chitarra! Il ragazzo con i capelli ricci,” gli occhi azzurri di Niall si spalancarono, sorpresi, “O, insomma, voglio dire. Non lo conosco. L’ho incontrato nella sua stanza, lo scorso weekend… veramente…voglio dire… mi è uscita male.” Cavolo, non conoscevo Harry. Scommettevo che nessuno lo conoscesse. Non sapevo nemmeno che fosse in una band!
Avrei dovuto immaginarlo, però- con tutti quei pentagrammi, testi e la chitarra in camera sua. Non ero sicura, ma in qualche modo avevo pensato che fosse uno studente di musica. Magari aveva frequentato la stessa università di Zayn. Quanto erano famosi i Little Nothings? Io ero onestamente terribile a ricordare i nomi delle band. Magari avevo visto quel nome su qualche poster in città e non me ne ero accorta.
Il sorriso di Niall crebbe ancora di più, “Ti piace, non è vero?” Cosa?! Le mie guance arrossirono, quando lo guardai, “Io…”
“Ti piace davvero, davvero tanto!” le parole di Niall vennero accompagnate dal più subdolo sorriso della storia, mentre realizzava che il suo sospetto fosse vero.
Eccomi... non avete idea di cosa ho dovuto fare per aggiornare. Sono in vacanza e ho la chiavetta di internet, ma dove sono io non prende molto bene. Praticamente mi sono dovuta arrampicare su un albero per voi, ma non importa :) ecco il capitolo nuovo :D
Louis <3
A prestoooo

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the journal - h.s. [Italian]
Fanfiction"Ti rendi conto che un diario è una cosa molto personale, vero?" la sua voce era roca, bassa e minacciosa. Mi fece indietreggiare, presa dal panico, mentre lui continuava, "quindi la mia domanda è, perché cazzo stai leggendo il mio?"