[Harry’s pov]
Spostai la mia attenzione di nuovo su Zayn, notando come il fumo mi fuoriuscisse dalle labbra e si disperdeva nell’aria. Mantenni un sorriso forzato sul volto quando mi disse che doveva andare a prendere un po’ d’acqua. Aveva tossito tutto il tempo, provando a parlarmi- finendo per offrirmi una sigaretta. Ma non mi importava al momento- non avevo la forza necessaria per provare a socializzare.
E io pensavo che la settimana non potesse andare peggio- ovviamente no. Mi ero dimenticato che Jenny dava una festa, che di solito durava fino alle quattro di mattina. Perfetto cazzo.
Ero appoggiato sulla porta per il soggiorno e guardai Zayn alzarsi dal divano. Jenny che era seduta vicino a lui, mi sorrise, “come va, Styles?”
Mi piaceva Jenny. Come un’ amica. Lei era una di quelle persone che sapevano quando parlarmi e quando no.
Alzai le spalle, desiderando solo di buttarmi sul letto della stanza a fianco e dimenticarmi di questa merda di settimana. Era stata un inferno. Non solo per le continue interviste, foto e anche pubblicità sparse ovunque con lui. No, ovviamente anche un sacco di altre cose che avevano aiutato a rendere la settimana ancora più brutta. Mi sedetti sul bordo del divano e buttai la sigaretta nel portacenere. Solamente il pensiero di lui mi faceva ribollire il sangue dalla rabbia. Guardai come la sigaretta si stesse spegnendo e cominciai a spegnere anche i miei pensieri- li spinsi lontano dalla mia cazzo di mente.
“Quindi l’hai trovato?” i capelli rossi di Jenny erano in scompigliati. Prese un altro bicchierino. Non mi stava nemmeno guardando, la sua attenzione era su un ragazzo vicino alla finestra, quindi risposi semplicemente con un ‘no’.
“Merda. Sai ero con una che ha avuto il turno dopo di me, lo scorso lunedì. Mi ha insegnato a fare il cappuccino! Ti giuro che sono un genio. Comunque mi sono dimenticata di chiederglielo- ma veramente lei è,” cominciò Jenny, le sue parole erano difficili da capire. Dio se era ubriaca. La interruppi a metà frase, “non importa. Vado a letto.” non avevo intenzione di stare qui, da sobrio.
Così mi alzai dal divano e lasciai Jenny, che mi fece la linguaccia. Gli altri risero ai suoi modi infantili quando gridò, “dormi bene, figlio di puttana!”
Non potei fare altro che ridere nel buio- se c’era una persona che riusciva a farmi ridere era lei. Con il suo uso incontrollato delle parolacce e quel colore di capelli, che faceva male agli occhi se lo si guardava troppo a lungo.
Aprii la porta della camera e rimasi sbalordito da quello che mi ritrovai di fronte.
C’era lei nella mia stanza. Con in suoi capelli castani che le raggiungevano le spalle. La ragazza con gli occhi verdi e quell’aria di chi non gliene importava niente di nessuno. Almeno, quella era stata la prima impressione. Ricordavo chiaramente come se ne stava seduta su quel seggiolino- fissando l’oscurità, come se quelle poche luci fossero la sua salvezza.
L’avevo sognata tutta la settimana e adesso che la potevo rivedere, non sapevo come reagire. Cosa cazzo ci faceva qui? Per un momento non ero sicuro di non essere ubriaco o di non essere pazzo. Sbattei le palpebre. Era ancora lì. In piedi al centro della mia stanza, ancora ignara della mia presenza.
Poi i miei occhi si spostarono sull’oggetto che attirava la sua attenzione e sentì un inspiegabile paura crescere dentro di me. Spalancai gli occhi. Mi veniva da vomitare. La pelle marrone della copertina era la stessa, ma sapevo che ora era segnata dalle impronte di qualcun altro. Le sue. Stava tenendo in mano il mio diario e stava guardando la parte più privata della mia vita. Leggendo ogni frase. Ogni parola.
Il mio battito aumentò. Questa sconosciuta pensava di avere il diritto di leggere i miei pensieri- non considerando come mi sentissi senza l’unica cosa che manteneva intatta la mia sanità mentale? Ero arrabbiato. Cavolo, ero furioso. Non le avrei fatto del male, no, ma non l’avrei lasciata andare tanto facilmente.
[Amber’s pov]
La mia mente era troppo offuscata, non avevo neanche notato la porta aprirsi né il fatto che qualcuno era entrato. Neanche la persona che ora mi stava guardando, troppo sorpresa per parlare. Fu quando aprì la bocca per parlare che notai la sua presenza e alzai la testa di scatto in completo shock.
Se pensavo che la mia serata non potesse serbare altre sorprese, mi sbagliavo. Mi sbagliavo infinitamente. Vedendo il ragazzo in fronte a me, non riuscivo a dire niente. Non potevo muovermi. Ero assolutamente stupefatta.
Harry.
"Ti rendi conto che un diario è una cosa molto personale, vero?" la sua voce era roca, bassa e minacciosa. Mi fece indietreggiare, presa dal panico, mentre lui continuava, "quindi la mia domanda è, perché cazzo stai leggendo il mio?"
Ooooh! Eccovi qui! Ultimamente sono brava... insomma, tre capitoli, tre giorni di fila... record! Comunque, ebbene sì, la misteriosa persona era Harry! Previsioni per quello che accadrà?

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the journal - h.s. [Italian]
फैनफिक्शन"Ti rendi conto che un diario è una cosa molto personale, vero?" la sua voce era roca, bassa e minacciosa. Mi fece indietreggiare, presa dal panico, mentre lui continuava, "quindi la mia domanda è, perché cazzo stai leggendo il mio?"