[Amber’s pov]
Avevo finito per rileggere alcune delle pagine piene di quelli che ora sapevo essere testi di canzoni. Mi chiesi quante altre canzoni Harry avesse scritto per i Little Nothings? Avevano già fatto un album? Da quanto tempo suonavano insieme?
La maggior parte dei testi parlavano d’amore- altri invece parlavano di cuori spezzati e anche rabbia. Harry aveva già avuto una relazione prima, mi chiesi cosa fosse successo che li avesse fatti rompere. Mi chiesi come fosse l’altra ragazza.
Era strano come una semplice notte piena di conversazioni potesse cambiare la tua visione completa di una persona. Improvvisamente leggere quelle parole aveva un significato più profondo- sentii perfino i brividi percorrermi la schiena, quando lessi uno specifico paragrafo riguardante flebili ricordi d’infanzia senza essere giudicato.
Dopo quello che mi aveva detto Harry, sapevo esattamente di cosa parlava. Non sapevo come dirlo- ma era come se potessi sentire Harry in ogni testo scritto sulle pagine. Sapevo che era lui ad averli scritti, che fosse stato lui a pensare quelle cose, come venissero dal suo cuore.
Non avevo letto molto, prima che il mio vecchio telefono squillò, riportandomi indietro alla lavanderia. velocemente mi alzai e mi resi conto di essere ancora l’unica in quel posto. Posai il diario sulla lavatrice accanto alla mia borsa e ne estrassi il mio telefono.
“Amber,” mi sedetti sul macchinario e lasciai le mie gambe penzolare a lato, guardando la lavatrice di fronte a me- piena dei miei vestiti.
“Hey cara- sono Aria, come stai?” sorrisi al suono della sua dolce voce.
“Tutto bene. Davvero bene, veramente!” risi anche- cosa cavolo c’era di sbagliato in me?
“Oh oh- conosco quel tono. Hai conosciuto qualcuno? Vero? Chi è! Scommetto che è fantastico!” la sua voce diventò esaltata e io potevo anche sentire il sorriso dal suo tono. Non era né isterica né assillante- fortunatamente. Aria era davvero matura e sapeva molte cose della vita- conosceva i momenti belli e i momenti brutti e persino le vie di mezzo. Era il mio capo, ma anche una buona amica, a cui avevo imparato a voler bene- anche a Daisy.
“Come cavolo fai a capirlo sempre!” esclamai, sentendo ancora quella sensazione di felicità che avevo provato prima. Risi leggermente ancora e sentii il suo sorriso allargarsi.
“È per caso quel professore con gli occhi marroni, Mr. Calvin? O qualcun altro? Dev’essere davvero davvero speciale! Beh, non vedo l’ora di sapere di più su di lui. Comunque, mi chiedevo se fossi impegnata stasera? Se non lo sei, potresti avere il tempo- e se te la senti- di venire a fare la babysitter a Daisy un paio d’ore? Ma non pensare che io mi dimentichi di questo ragazzo!”
Annuii con un largo sorriso, visto che sarebbe perfetto. Avevo molta energia in corpo e Daisy era proprio la persona giusta che potesse giocare con una pazza come me.
“Assolutamente!”
“Grande! Oh sei sicuramente una malata d’amore, salvavita. Grazie! Ti lascerò dei soldi per la cena sul bancone della cucina e mio nipote verrà probabilmente a prendere il mio vecchio pc. Potresti venire per le sei, magari?”
Ed eccomi a suonare al citofono che diceva ‘Aria S. Hayes’- beh non precisamente alle sei, ma abbastanza vicino comunque. Ancora nella felpa di Harry Styles e con la mia borsa piena di dolci, film e altre cose stupide. Avevo anche comprato un vaso di fiori, venendo qui. Ero stata assolutamente eccentrica per tutto il giorno, come Biancaneve con tutti quegli animali carini che le si avvicinavano quando cantava. Era stato il miglior giorno di sempre- tutto era andato come previsto- ed io ero felicissima. Sapevo perfettamente il perché, il ricordo del suo respiro caldo contro le mie labbra era ancora forte nella mia mente ogni secondo, di ogni minuto, di ogni ora.
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the journal - h.s. [Italian]
Fanfiction"Ti rendi conto che un diario è una cosa molto personale, vero?" la sua voce era roca, bassa e minacciosa. Mi fece indietreggiare, presa dal panico, mentre lui continuava, "quindi la mia domanda è, perché cazzo stai leggendo il mio?"