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[Amber’s pov]

Il ricordo delle parole che erano uscite in un respiro, quasi come un dato di fatto, la sera precedente, sembravano riscuotermi ancora una volta- qui, la mattina successiva. Ricordavo chiaramente come lo avevo appena guardato- lottando contro al calore nei miei occhi, che mi stava avvisando che delle lacrime stavano arrivando. Non sapevo cosa dire- cosa fare. Tutto quello che vedevo era lui con quel sorriso come per dire “non c’è molto da fare”. Nella sua bucata maglietta bianca, come le sue spalle si fossero tese, quando quelle parole erano fuoriuscite dalla sua bocca, segno di come stava male. Di come qualcosa in lui si fosse spezzato. Bellissimamente spezzato.

Mi aveva sorpreso il fatto di sentire come se lui si fosse liberato, lasciandosi scappare quelle parole. Lasciarle uscire nell’aria fredda aveva sollevato il peso sulle sue spalle con anche solo il peso di un atomo.

Aveva notato quanto fossi rimasta senza parole e il suo sorriso si era ingrandito e con una lieve scossa del capo aveva detto: mi dispiace.

Sospirò, non credendo alle sue stesse parole, aveva stretto gli occhi e guardato il cielo, a disagio. Finalmente poi era ritornato a guardarmi con quegli occhi verdi per dirmi: buonanotte Amber.

Mi tirai le coperte sopra la testa, sentendomi esausta dopo l’incubo. Sapevo che un bagno mi avrebbe aiutato a sciacquare via quel nervosismo, ma tutto quello a cui riuscivo a pensare era Harry Styles- lo scrittore del diario, che avevo incontrato la notte scorsa contro ogni previsione nel mondo.

La mia mente brulicava di domande, teorie, impressioni, emozioni, ma più che altro di tante, troppe domande. Lì, nel buio di sotto le coperte, stavo soffocando, così le tirai via. Non servì a molto. L’appartamento era vuoto e stranamente illuminato dalla luce del mattino, visto che non c’era nessun raggio di sole. Lasciando cadere le braccia lungo ai fianchi, sopra le coperte, sentii qualcosa di familiare, toccare la mia mando destra. Mi sollevai, sostenendomi sui gomiti e fissai l’angolo di un diario marrone, quasi coperto dalle coperte.

Come c’era finito là? Feci una smorfia, cercando di ricordare come mi fossi svegliata nel mezzo della notte- mi ero alzata e avevo camminato fino alla mia borsa, estraendone il diario. Tutto per assicurarmi che non fosse stato tutto un sogno. Poi lo avevo riportato sul letto. Mentre la mia mente ritornava a dormire, la mia presa sull’unica evidenza che fosse tutto reale, si era sciolta.

Harry Styles.

Il nome continuava a ripetersi da solo, come un sospiro, nella mia mente. Ero sicura di aver già sentito il nome Styles prima- ma dopo ogni ripetizione nel mio subconscio, la sensazione di conoscerlo scomparve. Invece cominciai a credere che la sensazione di deja vu era dovuta dal fatto che Jenny aveva ripetuto quel nome due volte, la sera scorsa.

Attentamente aprii il diario e lo sollevai in aria, sopra di me, mentre io rimanevo sdraiata di schiena. A caso, aprii una pagina nel mezzo- non ero ancora arrivata a quella parte. Eccetto per quei numeri che avevo trovato per caso, la prima volta che avevo letto il diario.

Le pagine su cui finii erano piene di frasi di una o due righe. Erano in completo disordine e andavano in tutte le direzioni e a volte una sovrastava l’altra. Alcune facevano delle rapide curve quando raggiungevano  la fine della pagina o un’altra frase. Altre avevano lettere che diventavano più grandi o più piccole a causa della mancanza di spazio. Era un mix incontrollabile, che mi ricordava un po’ i miei pensieri al momento. Un grande disastro annodato.

Mentre mi concentravo su una sola frase, la bellezza di quel disordine si mostrò. Lessi ogni parola attentamente:

24.03- Stars exist on a constant edge between explosion and implosion. You and I-babe we all consist of stardust.                                                                                                                                                                              (Le stelle esistono in una costante tra esplosione e implosione. Tu ed io- noi tutti consistiamo di polvere di stelle.)

Troppo sopraffatta da tutto ciò che era collegato con lo splendido disastro che era Harry Styles, mi arresi. Scossi la testa, non riuscivo a credere che lui fosse vero. Lanciando il diario sulla coperta, uscii dal rifugio caldo e andai in bagno.

Uscire dal piccolo bagno era come uscire da una stanza piena di vapore. Con  l’asciugamano bianco avvolto con cura attorno al mio corpo e un altro attorno ai miei capelli, accolsi la bassa temperatura dell’appartamento. Ecco il problema di vivere nel mio appartamento, con la paga di barista dovevo coprire i costi e il riscaldamento non funzionava bene, così come il rubinetto della cucina e la serratura della porta principale. Mi chiesi cosa avrebbe pensato Harry di questo posto. Dimenticai velocemente il pensiero.

Mentre il vapore si trasformava in gocce sulla mia pelle nuda, alla differenza di temperatura, notai una cosa che avevo tralasciato prima. La musica da piano inferiore stava entrando nel mio appartamento, riempiendolo di luce.

La voce bassa la conoscevo bene anche se non sapevo chi fosse l’artista. Sorrisi, mentre l’ultimo scorcio di nervosismo, causato dall’incubo, svaniva, attraversai la stanza per avvicinarmi alla finestra. Mettendomi in piedi sul materasso, aprii la finestra più piccola così da far entrare la musica più chiaramente. Anche l’aria fredda entrò, provocandomi i brividi su spalle e braccia nude. Accolsi la musica e il freddo, lasciando che chiarissero la mia mente, mentre mi vestivo. Alla fine decisi di andare a bussare al mio vicino, per sapere il nome del cantante. Anche se avevo giurato che non lo avrei fatto.

Visto che tutto sembrava andare contro alle aspettative, l’unica cosa che potevo fare era lasciarmi andare.

Rieccomi, qui, per voi! Volevo avvisarvi che il prossimo capitolò sarà abbastanza corto, quindi, la prossima volta che aggiorno, caricherò non 1, ma 2 capitoli! Così da compensare per il capitolo corto :) 

Grazie mille per tutti i voti e bellissimi commenti che lasciate! <3<3<3 vi voglio bene <3

the journal - h.s. [Italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora