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[Harry’s pov]

Mi passai una mano tra i capelli, roteando gli occhi per quella che mi sembrava la millesima volta quel giorno. Si comportavano come bambini sovraeccitati per colpa dello zucchero- o beh soprattutto Jenny al momento.

“Qual era il suo nome Louis? Andiamo, devi ricordartelo!” lo colpì sul fianco, non smettendo di sorridere. Il suo sorriso era fisso sul suo volto, da quando Louis era arrivato alle 2. E ovviamente aveva sentito la sua domanda ancora prima che entrasse nel nostro piccolo appartamento: ‘chi era la ragazza di ieri sera, Styles?’

Non c’era voluta molta persuasione, prima che lei sentisse tutta la storia da Louis, mentre lui beveva il suo caffè nella nostra cucina.

“Dammi un minuto donna!” gridò Louis- era ancora ubriaco dalla notte scorsa. Apparentemente il ragazzo biondo che era venuto al bar con Amber, era un festaiolo. Non ricordavo neanche il suo nome. Ma ero abbastanza impressionato dal fatto che fosse in grado di bere più di Tomlinson… era un gran risultato.

“Beh, pensa più velocemente!” disse Jenny un po’ troppo forte, facendo sussultare Louis, che alzò un dito per fermarla. Lei scosse la testa con un sorriso e tornò a guardare me. Loro due erano seduti sul nostro divano consumato, mentre io ero seduto per terra, con la schiena appoggiata al muro in mezzo a due finestre. Poggiai la testa contro al muro e sospirai.

Jenny continuò, rivolta verso di me, "Non ci posso credere che tu non voglia dirmi niente di tutto questo, schifoso bastardo!" Prese l'ultimo dei cuscini e me lo tirò, proprio come aveva fatto con tutti gli altri. Avevo provato in tutti i modi a non sorridere come avrei voluto- e scossi la testa, non lasciando che un suono mi scappasse dalle labbra, dopo aver schivato il cuscino.

"AHHH RAGAZZI!" Ci guardò male. Provai ancora di più a non sorridere e Louis inarcò un sopracciglio, il rumore che faceva lei di certo non aiutava il suo mal di testa.

Provai a ricordare la notte precedente, come i suoi occhi brillassero tra le gocce di pioggia, come i suoi capelli fossero bagnati e più scuri, come il suoi denti fossero comparsi in uno dei suoi tanti sorrisi, di cosa sapevano le sue labbra...

Corrugai la fronte, cercando di pensare a qualcos'altro. Lasciai che la mia mente si distraesse con la chitarra elettrica scollegata che avevo in mano, con le mie gambe distese a terra- incrociate ai piedi, la chitarra era perfetta tra le mie mani. Senza troppo sforzo, lasciai che le mie dita giocassero con le corde, formando la melodia dolce a cui avevo pensato la sera prima. Andava perfettamente con le parole che avevo scritto, dopo averla vista per la prima volta nella mia stanza...

"Era... Credo fosse Amber?" Louis finalmente parlò, interrompendo la mia musica, che si era fermata improvvisamente, sentendo il suo nome. Provai a tenere lo sguardo basso, ma il mio corpo si era teso al sentire il suo nome- e Jenny percepì la mia reazione più velocemente di quanto potesse riuscire a dire velocemente 'cazzo'.

"SEI USCITO CON AMBER MOORE, PICCOLO ED INGRATO COGLIONE! PORCA DI QUELLA MERDA HARRY EDWARD STYLES SEI SCAPPATO DAL PALCO PER LEI! IL MIO CUORE!" Mentre Jenny gridava e saltava dal suo posto, e Louis sembrava stesse morendo per colpa del suo tono così alto, io provai in tutti i modi a mantenere lo sguardo sul pavimento e non reagire.

"Oh merda scusa Louis ma," mi guardò di nuovo, sgranando gli occhi, "porca merda Styles!" Si sedette accanto a me con le gambe incrociate. Mi guardava come se fossi un animale raro allo zoo.

Allungò la schiena, mostrandomi il suo sorriso malefico sulla sua malefica faccia. Provai a tenere una faccia seria, inarcando soltanto un sopracciglio alla sua curiosità. Si tolse una ciocca di capelli rossi dal viso, mantenendo il contatto visivo.

the journal - h.s. [Italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora