“Ma che cazzo! Non puoi scappare dal palco in quel modo!” La voce di Louis era palesemente frustrata, mentre lui fissava Harry, che non aveva reagito alle sue parole, se non per ricambiare lo sguardo in modo pacato. Louis sbuffò e sposto il suo sguardo, irritato. Poi il cantante sembrò accorgersi di me, in piedi, dietro ad Harry. Harry aveva fatto un passo verso Louis- quasi per proteggermi.
“Beh, l’ho appena fatto.” gli occhi di Louis tornarono su Harry, mentre le sue parole risuonarono calme, nella notte.
Louis sembrava abituato a questo tipo di risposta da Harry, “Vuoi litigare? Bene. Qual è la spiegazione adesso? Perché sembri sempre avere una buona scusa per tutto!”
Harry non sembrava per niente preoccupato, infatti un sorriso gli si aprì sul volto. La gentilezza che era presente nei suoi occhi quando eravamo solo io e lui, era sparita. Con Louis lì, era tornato ad essere Harry Styles, che si chiudeva in sé stesso e non lasciava entrare nessuno. Sembrava riguardato. Mi sorprese- pensavo che si aprisse anche con gli altri. O magari con i suoi migliori amici. Ma neanche con Louis, che era nella sua band e che immaginavo fosse un suo amico, aveva quella facciata.
“E per una ragazza? Senza offesa piccola,” Louis disse l’ultima parte, guardandomi, infastidito dal comportamento del suo amico. Il mio cuore fece un doppio carpiato nel mio petto, quando Louis denotò l’ovvio. Harry aveva lasciato il suo concerto per una ragazza. Per me!
“Lo hai detto anche tu- facile est inventis addere.” Louis lo guardò con uno sguardo come a voler dire ‘cosa cazzo stai dicendo’.
“Non parlo latino e tu lo sai! Quante cazzo di volte devo dirtelo!” gridò il ragazzo ad Harry, che si mostrò sempre più divertito dalla situazione. A me sembrava che Louis avesse ragione. Non era giusto da parte di Harry di scappare in quel modo- non era positivo per la loro immagine. Anche se era solo un piccolo concerto.
“Il latino non è una lingua parlata- è una lingua scritta. Nessuno parla latino ma,” disse Harry sicuro. amava davvero prendere in giro l’altro ragazzo che aveva incrociato le braccia al petto.
“NON ME NE FREGA UN CAZZO!” annunciò ad alta voce, facendo voltare tutto il gruppo più in giù sulla strada.
“È facile aggiungere cose a ciò che è già stato creato. Facile est inventis addere. Lo hai detto anche tu- me ne sono andato da un concerto per seguire una ragazza. Sarà una bellissima storia da raccontare, non trovi? E sai a cosa servono le storie belle oltre ad intrattenere? Sono pubblicità gratuita. Quindi ti ho appena dato una perfettamente innocente e per alcuni anche romantica storia che si può trasformare in buona pubblicità per noi. Facile est inventis addere. Penso sempre prima di agire- dovresti saperlo.” La voce di Harry era calma e con una punta di divertimento. Sapeva di avere ragione sul fatto che quella logica gli avrebbe fatto bene.
Le parole rimasero nell’aria e il gruppo che ci stava guardando cominciò a parlare- è corso fuori per una ragazza? sentì uno dire. Louis cominciò a ridere, scuotendo la testa, “Brillante. Non so come cazzo te ne sia uscito con questa, ma per questa volta te la sei cavata!”
Io, dall’altro lato guardavo Harry. Il mio cuore era sprofondato dopo ogni sua parola. Come aveva fatto a trasformare una cosa così romantica in una, senza significato, opportunità pubblicitaria? Mi spaventava anche- sapevo che non era venuto fuori con quell’intenzione. Di quello ne ero abbastanza sicura- ma il fatto che fosse riuscito a rendere la sua causa, quella vincente. Dove aveva imparato a farlo? Le sue parole sembravano quelle di un politico o anche di un avvocato. Come cavolo aveva fatto un membro di una band di Chicago con dei buchi sulla maglietta a conoscere delle espressioni in latino e a uscirsene fuori con una cosa del genere? E come ciliegina sulla torta- si era assicurato che la storia circolasse da subito, visto che le persone del bar stavano cominciando ad uscire, probabilmente perché avevano sentito la storia dal gruppo che aveva sentito quello che aveva detto Harry. Diversi ‘aw’ si spargevano per la strada fuori dal bar.
“Mi dispiace tesoro- fa sempre così. Dovrebbe essere un avvocato,” Louis mi tese la mano con un sorriso divertito sul volto. Immaginai che fosse abituato al suo chitarrista e alle sue maniere.
Mentre Louis ascoltava Harry, io mi ero spostata al fianco del riccio così da poter vedere i suoi occhi verdi e i suoi lineamenti cauti, mentre si difendeva. Per mia sorpresa, Harry mi aveva leggermente toccato la mano, che penzolava tra di noi. Non molto. Solo con la punta delle dita, per assicurarsi che fossi ancora là. E la sua pelle era stata calda e confortante. Come se il lieve ed innocente tocco fosse la nostra connessione. Non ero sicura che qualcuno avesse notato il suo movimento, mentre le sue nocche sfioravano la mia pelle. Come per chiedere scusa per le sue parole, mentre uscivano dalla sua bocca. Come per dirmi che lui era ancora lì e che quella facciata non era rivolta verso di me.
Risi leggermente alle parole di Louis, separando la mia mano da quella di Harry, per stringerla con l’altro ragazzo. Non potei fare altro che sorridere al piccolo lamento che fuoriuscì dalla bocca di Harry per la mancanza di contatto. Poteva anche essere una mente brillante, ma per mia gioia, quello che aveva detto non era vero. Lo sapevo. Lo avevo capito dal gesto, dal lamento, dal modo in cui era così vicino a me, il modo in cui sembrava osservare lo scambio tra me e Louis. E non mi dispiaceva per niente. Con tutto quello che ero- ero sua. Se lui si sentiva allo stesso modo.
Visto che volete sapere le disavventure che affronto per aggiornare, eccovi come è andata l'ultima volta: la chiavetta a me tanto cara... non solo prende da cani, ma, siccome è usata da tutta la mia famiglia, è anche scarica. Yeeeah. Quindi va a rallentatore e in più non carica completamente tutta la pagina. Nel momento in cui io ho deciso di aggiornare e una volta aver fatto copia e incolla nel riquadro dove si copia il testo da postare, mi ha eliminato il riquadro. Puff. Scomparso. Io, visto che sono un genio ;) ho salvato lo stesso il testo sulla pagina, anche se era scomparso, e sono riuscita a postare da cellulare :) ridiamo per non piangere. Ah e qualcuno mi ha suggerito giustamente di usare il telefono e collegarmi alla rete del telefono dal computer. Io non posso compiere questa operazione per due motivi: 1) il mio telefono non è abilitato a fare queste cose e 2) visto che internet da computer va lento, durante questa vacanza ho usato il telefono... potrei averlo usato un pò troppo e ora va lento tanto quanto la chiavetta.
Comunque, mio padre ha risolto tutto. Non solo ha ricaricato la chiavetta, ma è anche riuscito a farla andare veloce... le cose sono due, o io sono stupida, o lui è un mago... Quindi sì ragazze, nelle mie vene scorre sangue magico ;)

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the journal - h.s. [Italian]
Fanfiction"Ti rendi conto che un diario è una cosa molto personale, vero?" la sua voce era roca, bassa e minacciosa. Mi fece indietreggiare, presa dal panico, mentre lui continuava, "quindi la mia domanda è, perché cazzo stai leggendo il mio?"