[Harry's pov]
I miei occhi si spostarono su mio padre, quando fummo tutti seduti. Era ancora devoto alle parole del signor Rosenkrantz. Ma quello che vedeva il signor Rosenkrantz- il vestito elegante, i comprensivi occhi verdi, il sorriso affascinante, il modo in cui mio padre girava lentamente il contenuto del bicchiere di cristallo, mentre ascoltava il signor Rosenkrantz. Quella vista non era quella che vidi io, prima di spostare la mia attenzione su Caitlyn. Quello che vidi io non era altro che oscurità del mio odio e il fatto che odiavo quell'uomo più intensamente di quanto le parole potessero spiegare.
"Chicago è bella, Caity." Feci un respiro profondo e sorrisi alla bionda che conoscevo da anni. Il suo sorriso si allargò e i suoi occhi si spostarono sul tavolo.
"È passato un bel po' di tempo, no?" le sue parole erano più dolci, io risi debolmente e decisi che non sarei sopravvissuto a quel weekend senza l'alcol.
"Il tempo vola. Quando è stata l'ultima volta?" mi portai il bicchiere di Champagne alle labbra e svuotai il contenuto in un solo sorso, "Due anni?"
Caitlyn annuii con i suoi bellissimi occhi castani su di me; guardò più attentamente i miei lineamenti, notando i cambiamenti che avevano portato quei due anni. Io avevo già notato come i suoi zigomi erano più prominenti, i suoi occhi erano più maturi, e le forme del suo corpo erano più dolci- era una donna ora, la ragazzina non c'era più.
"Al ballo di Natale a Manhattan vero? L'evento di Tiffany o qualcosa del genere, se non ricordo male?" rise e roteò gli occhi al ricordo, prima che i suoi occhi seguissero le mie azioni, quando posai il bicchiere vuoto sul tavolo. Il mio sguardo si spostò di nuovo su mio padre.
"Esatto," il sorriso si formò sulle mie labbra quando sentii l'alcol calmare i miei nervi, "L'hai riportata indietro la collana di diamanti, vero?"
Un sorriso le si formò sulle labbra rosse, "Sfortunatamente si, non mi sarebbe dispiaciuto tenerla. Ma mio padre mi ha comprato questa- ti piace?" le sue dita snelle seguirono la collana fino al pendente con una delicatezza sensuale, prima di muovere il suo indice sul diamante brillante un po' più un basso della sua clavicola, sulla sua pelle perfetta. I suoi occhi non lasciarono la mia faccia, mentre guardavo il diamante brillare accanto alle sue unghie colorate e alla sua pelle delicata- tutto di lei era perfetto.
"È un po' troppo brillante per i miei gusti," sorrisi, scusandomi, mentre i miei occhi incontrarono i suoi. Caity si avvicinò leggermente a me. I suoi occhi castani circondati dal trucco scuro mi attirarono con il loro interesse e la loro bellezza, le sue labbra si schiusero lentamente, "Ancora ti piacciono di più le rocce lunari, vero?"
Risi- non potei non farlo, prima di annuire, sorridendo. I miei occhi si mossero su mio padre, "Sì, mi chiedo ancora perché non mi abbiano sbattuto fuori da quel ballo di Natale di Tiffany & Co. Dopo il mio commento a quel amministratore delegato, ti ricordi?"
Caity cominciò a ridere al ricordo e si appoggiò allo schienale della sedia con gli occhi chiusi e una mano davanti alla bocca per contenere le sue risate.
"Sei sempre stato unico, Harry Styles. Sono felice di vedere che nulla è cambiato," era assolutamente bellissima con le sue guance naturalmente rosa in quel modo e gli occhi brillanti. Per un breve secondo, i suoi occhi si mossero sulle mie labbra.
"Caitlyn, mi cara. Sono felce di vedere che mio figlio sia ancora in grado di far sorridere una bella ragazza. Ordiniamo? Ho sentito che-" mio padre cominciò con un sorriso affascinante diretto a Caitlyn. La mia mandibola si contrasse. Sapevo esattamente cosa stava cercando di fare, ma dato che non era colpa né di Caitlyn, né di suo padre, non era giusto prendersela con loro. Se avessi saputo che sarebbero venuti, non sarei mai venuto; probabilmente starei ritornando all'aeroporto. Ma invece ero intrappolato e costretto ad impersonare il figlio del senatore, esattamente come voleva lui.
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the journal - h.s. [Italian]
Fanfiction"Ti rendi conto che un diario è una cosa molto personale, vero?" la sua voce era roca, bassa e minacciosa. Mi fece indietreggiare, presa dal panico, mentre lui continuava, "quindi la mia domanda è, perché cazzo stai leggendo il mio?"