[Amber's pov]
La mia mente non la smetteva di funzionare; provando a comprendere cosa cavolo era appena successo. Finii per decidere che non potevo sopportarlo in quel momento. Respirai profondamente, o almeno così pensavo; alla fine uscì solo un singhiozzo, mentre le mie guance erano completamente bagnate dalle lacrime salate. Mi sembrava di essere una bambina; improvvisamente non potevo decidere niente da sola. Avevo bisogno di tempo, avevo bisogno- avevo bisogno che quello non fosse reale. Lo spinsi via; lo spinsi via del tutto, come se stessi lottando per la mia vita, chiudendolo in una scatola, che stava per scoppiare. Un altro singhiozzo mi scappò dal petto, quando Liam prese attentamente la mia mano- i miei occhi lo trovarono, le sue labbra si stavano muovendo, ma non riuscivo a capire cosa stesse dicendo. I miei occhi si spostarono su Harry, che era mezzo nascosto nell'oscurità, paralizzato, guardandomi con quello sguardo che non potevo sopportare. Provai a spingere anche quello nella scatola, insieme a tutto il resto. Dovevo sopravvivere.
"Amber, tesoro- vieni? La macchina ci sta aspettando," finalmente le parole di Liam ebbero senso. Annuii ancora, la mia vista era tutta annebbiata, come se fosse tutto un sogno. Se lo era, perché non mi stavo svegliando per via dall'insopportabile dolore che minacciava di spezzarmi?
Chiudendo gli occhi per un secondo; lo spinsi via, lo spinsi nella scatola con le mie ultime forze- già spaventata da cosa sarebbe successo quando avrei aperto quella scatola.
"Okay," risposi senza fiato, aprendo gli occhi, che rimasero concentrati sulle mie gambe. Provai a non badare a come Harry non mi avesse ancora toccato, non aveva fatto niente se non stare lì in piedi a guardarmi perplesso, con le mani piene di sangue. I suoi occhi si spostavano su Peter con una smorfia di disgusto e dolore.
Osservai, in quel momento non capivo e non pensavo- osservavo semplicemente. Vidi le sopracciglia aggrottate di Liam, rappresentando la sua preoccupazione, dicendomi quanto fosse pericolosa quella situazione. Invece osservai i suoi lineamenti e come le mie gambe avevano cominciato a muoversi. Lo strappo sul lato del vestito rese più facile camminare, osservai, non pensando a come il vestito fosse stato strappato- osservavo e basta. Harry mi seguì con la testa bassa, mentre Liam faceva strada. Passammo un grande ragazzo con la pelle scura e uno sguardo serio negli occhi castani. Era abbastanza grande e muscoloso nella sua giacca nera, simile a quella di Liam, con lo stesso auricolare.
"Lì dentro Filip," Liam disse, accennando alla porta dalla quale eravamo appena usciti. La osservai, non pensai a cosa avrebbe visto, una volta entrato.
"Dobbiamo andarcene adesso, Harry," lo esortò Liam- la tensione nella sua voce non mi preoccupò. Osservai semplicemente, sentii, capii- ma non lasciai che mi raggiungesse. Non capii profondamente.
"Non posso-" e questa era la voce di Harry, osservò la mia mente. Non sapevo a cosa si stesse riferendo, che cosa non potesse fare. Notai come qualcosa bruciò attraverso la mia insensibilità, il modo in cui la sua voce tremò. Improvvisamente venni presa in braccio da un paio di forti braccia. Con occhi sorpresi e completamente pieni di lacrime, mi resi conto che si trattava di Liam, "Scusa tesoro, dobbiamo uscire di qui, ora."
[Harry's pov]
Non potevo sopportarlo; il silenzio. Liam era nel sedile davanti a guidare- non ero sicura di dove stessimo andando, ma avevo una vaga idea. Non capivo perché mi stesse aiutando, ci stesse aiutando con quello- magari provava a rimediare per averle lasciate? Sapevo che si sentiva in colpa e doveva. Ma in quel momento stavo solo guardando lei; era seduta sui sedili dietro con me, ma il più lontano possibile, con la testa contro al finestrino, mentre guardava fuori. Le luci della città brillavano nei suoi occhi, verde, rosso, giallo, blu attraverso le lacrime; creando la combinazione di colori più bella, la sua collana di diamanti rifletteva quei colori brillanti. Non aveva detto niente ed io ero abbastanza sicuro di averla persa, in un modo o nell'altro. Le lacrime si erano asciugate sul suo viso, però le sue ciglia erano ancora bagnate e più scure, brillavano ogni volta che una macchina ci passava di fianco.

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the journal - h.s. [Italian]
Fanfiction"Ti rendi conto che un diario è una cosa molto personale, vero?" la sua voce era roca, bassa e minacciosa. Mi fece indietreggiare, presa dal panico, mentre lui continuava, "quindi la mia domanda è, perché cazzo stai leggendo il mio?"