[Harry’s pov]
Il suono regolare del coltello, accompagnato dai movimenti veloci di Aria, mentre tagliava le cipolle, non cambiò ritmo, quando lei ricominciò a parlare.
“Ma- non- voglio dire- tu ed Amber? Come?” la sua voce nascondeva un sorriso, ma io non potevo distogliere lo sguardo da Daisy e Amber nel salotto. Ero appoggiato alla porta della cucina, guardando semplicemente come stessero giocando, vicino all’entrata. Con le braccia incrociate al petto e la testa appoggiata contro la porta. Un sorriso era fisso sulle mie labbra alla vista; non reagii alle parole di Aria.
“Terra chiama Harry,” ripeté con una risata, facendomi girare a guardarla, “Sì ehm. Sì, non so come è successo, è solo successo.” Neanche io potei trattenere un sorriso. Sarà stata la mia voce a far smettere Aria di tagliare e alzare lo sguardo per guardarmi; “Dio è così seria la cosa?”
È così evidente che io sia pazzo di Amber Moore?
Sorridendo, perché non potevo contenere tutto il divertimento alla reazione di Aria, che mi aveva reso stupidamente felice, per qualche strana ragione; abbassai lo sguardo sulle mie mani. Stavo ruotando l’anello d’argento, con il pensiero di darlo a lei, “Mi piace davvero, davvero tanto, sì.”
Onestamente, non avevo mai parlato con Aria delle mie scorse relazioni. Ma quella volta era diverso, visto che lei conosceva Amber così bene.
Aria sembrava un po’ stupefatta dalla mia franchezza, perché rimase in silenzio per un po’, prima di parlare; “Si vede- nel modo in cui la guardi e ti muovi attorno a lei. È una ragazza fantastica, vero?
Le sue osservazioni mi sorpresero- ma era anche vero che Amber era riuscita in due settimane a cambiare completamente il mio sistema solare interiore; in quel momento non ero un pianeta disperso che si muoveva nel buio. Ero costantemente attratto da lei, come la terra con il sole. E per quanto poteva essere banale, era la verità. Lei era il centro del mio mondo.
“Non è solo fantastica- lei è assolutamente tutto quello che si possa desiderare,” sorrisi ad Aria, perché dirlo ad alta voce lo rendeva più vero. E Aria piegò la testa, rispondendo al mio sorriso con un sospiro di sollievo.
“Sono davvero felice per te, Harry. Davvero. E se non ti dispiace, volevo chiederti se lei sapesse di,” esitò, versando le cipolle tagliare nella padella, “sai, di tuo padre?”
Camminai verso il bancone, dove lei stava lavorando e mi sedetti su una delle alte sedie bianche, tenendomi la testa tra le mani.
“Non la parte più importante- sai che il suo segretario mi ha chiamato oggi,” guardai mentre mescolava nella padella dove c’erano le cipolle, ma quando le dissi l’ultima parte, lei si era immobilizzata. I suoi occhi avevano trovato i miei in un nanosecondo, “Cosa?” il tono della sua voce si era alzato per lo shock, il suo sorriso era scomparso come un fiore in autunno.
“Vuole che vada da lui questo weekend per qualche evento di beneficenza- ma ovviamente il fatto che lui partecipi è soltanto per avere un posto sui giornali, per le prossime elezioni. Come al solito una messa in scena, come tutte le cazzo di volte. È solo un gioco per lui, incredibile,” non potevo fermarmi, lasciando uscire la mia rabbia, fisicamente. La mia voce era dura, mentre stringevo forte il mio pugno; ero tutto teso, mentre giocherellavo con uno dei pastelli a cera di Daisy, che erano stati abbandonati sul tavolo. Senza accorgermene, cominciai a disegnare dei cerchi su una brochure, lì, diventata il centro della mia attenzione.
“E vuole che tu vada perché vuole mantenere la sua reputazione da buon padre.” Non era nemmeno una domanda, lei sapeva le regole del suo gioco, tanto quanto me. Anche lei era stata usata da lui- tutti lo eravamo stati. Annuendo con la testa appoggiata su una mano, tirai leggermente il pastello sul tavolo e la guardai scuotere la testa, frustrata. Prese il coltello un po’ troppo aggressivamente fece un buco nell’involucro del macinato di manzo, mentre l’odore di cipolle cominciò a riempire la cucina.

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the journal - h.s. [Italian]
Fanfic"Ti rendi conto che un diario è una cosa molto personale, vero?" la sua voce era roca, bassa e minacciosa. Mi fece indietreggiare, presa dal panico, mentre lui continuava, "quindi la mia domanda è, perché cazzo stai leggendo il mio?"