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[Amber’s pov]

Risi leggermente alla vista di Daisy che provava ad arrampicarsi su una delle sedie alte. Con un movimento rapido la sollevai e la feci sedere sulle mie ginocchia, dove era probabilmente più sicura. Immediatamente afferrò il pastello a cera e cominciò a disegnare su una brochure, dove c’erano già disegnati dei cerchi.

“Comunque, non hai ancora avuto l’occasione di dirmi come è andato il tuo appuntamento.” Sorrisi ad Aria, mentre voltavo la brochure, cosicché Daisy potesse avere più spazio per disegnare. Aria assottigliò gli occhi, non riuscendo a trattenere un sorriso. Le sue labbra rimasero chiuse però- per il momento. “Sei arrivata a casa abbastanza tardi,” notai, innocentemente.

Non potei trattenere il sorriso, mentre lei roteò gli occhi, prendendo quattro piatti dal pensile.

“Okay, okay. È andata bene- molto bene. Ma non diventerà nulla di serio; è solo un buon amico. È tutto,” la guardai attentamente, cercando di trovare della tristezza, che potesse star nascondendo- ma non trovai niente. Era calma, raccolta, e sembrava felice.

Potei sentire Daisy allungarsi sul bancone, per provare a prendere il cucchiaio di legno; la trattenni e presi uno dei suoi altri giochi abbandonati, per farla giocare.

“Amici va bene,” dissi come se fosse una cosa ovvia, facendola sentire a suo agio, con qualsiasi cosa volesse far uscire dal suo petto.

Rise ed annuì, riempiendo una brocca con l’acqua del rubinetto e aggiungendo la bevanda alcolica da diluire, “Credo sia difficile andare avanti. So che sono passati anni- probabilmente ti sembrerà stupido.”

Scossi la testa leggermente, ”Ovviamente no. Dovresti prendere il tuo tempo.” Ero sempre stata curiosa su chi fosse il padre di Daisy. Sapevo minimamente quello che era successo tra lui e Aria. Se c’era una cosa di cui ero sicura era che- dovresti sempre ascoltare tuo cuore. Se Aria non era pronta, allora andava bene.

Il bellissimo suono ovattato dell’acqua della doccia che proveniva dalla stanza accanto, riempì il silenzio, assieme alla musichetta del giocattolo di Daisy e del suono del gas, sotto alla pentola degli spaghetti.

“Grazie, tesoro. Lo apprezzo molto- è solo difficile dimenticarlo, con tutti questi problemi; sai con il mio fratellastro o il papà di Harry, probabilmente lo conosci così. Porta indietro tutti quei ricordi; tutto quello che ho cercato di dimenticare. Immagino di averlo amato…” una leggera risata le scappò dalle labbra, quando non riuscì a finire la frase  e sorrise, nervosamente. Era così chiaro- il dolore che aveva provato e i ricordi che tornavano.

“Mammina, non essere triste,” Daisy allargo le braccia verso Aria, che si illuminò completamente al suono della voce di sua figlia.

Aria percorse la piccola distanza, verso dove ero seduta con Daisy e la prese in braccio, “Va bene essere un pochino triste a volte. Se no non apprezzerai mai cosa ti rende felice.” Aria lasciò un dolce bacio sulla fronte di Daisy, mentre la piccola bambina aveva avvolto il collo di sua madre tra le sue braccia.

“Cosa ti rende felice, mammina?” la voce di Daisy suonò ovattata, contro al collo di sua madre, mentre Aria mi guardò negli occhi, con un sorriso sulle labbra.

“Tu mi rendi felice; mia bellissima bambina,” Aria disse a Daisy in quel dolce e amorevole tono, baciando la sua piccola spalla.

“Cosa ti rende felice, Amber?” Daisy lasciò andare sua madre, per girarsi a guardarmi con i suoi bellissimi occhi marroni, così saggi, considerata l’età. Senza pensarci, risposi onestamente, con la prima risposta che nel mio cuore sembrò giusta da dire; “Harry.”

E proprio in quel momento, un suono provenne dalla porta dietro di me; mi voltai nel mio posto, per vederlo. Sorridente. Così bello. Con i capelli scuri, ancora bagnati dalla doccia. Aveva sentito ogni frase. Le sue guance avevano il bellissimo colore della vita e il colore verde dei suoi occhi sembrava più pulito e puro; i suoi occhi stavano affogando nella felicità. Il suo sorriso illuminò la stanza, mostrando le sue fossette, mentre lui entrò in cucina, Daisy pronunciò un sonoro ‘Harreh!’.

the journal - h.s. [Italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora