"Ma come- che buon profumino" sentii Jenny esclamare, prima che la sua testa comparisse da dietro la porta della cucina, con il volto sorpreso. Le sorrisi, mentre il mio cuore continuava a battere incessantemente e l'adrenalina pompava nelle mie vene.
"Oh mio Dio, questa vista non ha prezzo; Harry Styles che sta cucinando in cucina- una cena vera. Devo fare una foto," rise, scomparendo, mentre io alzavo il coperchio della pentola, ancora ridendo. Mi ero appena reso conto che sarebbe stato meglio assaggiare quello che avevamo cucinato, prima di servirlo, per evitare di uccidere qualcuno.
"Merda. Cazzo, brucia!" imprecai, dopo che per il mio nervosismo non avevo pensato che il contenuto della pentola fosse- fottutamente bollente come tutte le anime rinchiuse all' inferno.
Aprì immediatamente l'acqua, sentendomi stupido per la mia disattenzione e mi piegai per bere. Non mi ero nemmeno accorto di come lei si era messa in piedi vicino alla porta e aveva assistito al mio patetico tentativo di cucinare, o di come la sua mano era finita davanti alle sue labbra per coprire il suo sorriso.
"Pensavo che non sapessi cucinare?" la sua voce era più vicina di quanto mi aspettassi, quando sentii la sua mano percorrermi la schiena, facendomi quasi sbattere la testa contro il rubinetto. Mi asciugai la bocca con la mano e cercai immediatamente i suoi bellissimi occhi. Era come se potessi finalmente respirare, dopo essermi assicurato che tutto era a posto; tutto, dal modo in cui le sue labbra erano fatte al colore delle sue guance e i suoi capelli perfettamente disordinati. Proprio come lo erano stati quella mattina.
Con un sospiro di sollievo, la strinsi tra le mie braccia, sentendomi di nuovo felice.
"Mi dispiace," mormorò e dal suo tono di voce potei capire che le dispiaceva veramente. Il fatto era che io non avrei dovuto avere un motivo per impazzire, non sapendo se stesse bene o meno. Non avrei dovuto avere una ragione per essere spaventato che qualcosa le fosse successo.
"Non dovresti," le dissi dolcemente, prendendole il viso tra le mani. Le sue labbra si schiusero per protestare, ma la zittii con un bacio. Potevo sentire come le sue guance si stavano scaldando dal tocco delle mie mani; mi chiesi se lei sentisse quello che sentivo io. Come se non ci fosse nessun altro all'infuori di noi due. Il nervosismo scompariva del tutto quando c'era lei a tenermi insieme.
Potevo sentire il suo sorriso, mentre le nostre labbra creavano un piccolo miracolo che sarebbe riuscito a salvarmi anche dalle cose più oscure di questa terra. Nessuna preoccupazione o problemi potevano raggiungerci; lei era mia e io ero suo e niente poteva essere più giusto di questo. Eravamo completamente persi insieme ed io ero così infinitamente felice, semplicemente rimanendo in quella posizione con lei. Quello era ciò per cui io volevo lottare; il suono della sua risata, mentre io le baciavo scherzosamente il naso o il modo in cui le sue mani ricoprissero le mie e come lei amasse il modo in cui la tenevo a me. O il modo in cui lei sussurrasse 'ti amo'. Lei era come colori e luci e il sole che ti riscaldavano. Esattamente quelle erano le ragioni per cui sarei andato a sistemare tutto quel giovedì.
Immaginai sentisse la benda sulla mia mano, perché mi guardò sospettosa, prima di prendere la mia mano e avvicinarla ai suoi occhi, per vedere meglio. Le sue dita delicate la accarezzarono, lasciando che i suoi polpastrelli corressero sopra l'inchiostro, prima di voltare la mano e assicurarsi di non aver toccato la zona ferita.
Non disse niente, mi guardò con un uno sguardo così bello che non riuscii a far uscire una parola di bocca.
"Sai cosa, sto morendo di fa-" cominciò Louis prima di fermarsi improvvisamente quando ci vide, "scusate. Stavate avendo un momento speciale. Me ne-"
Ma Amber rise, "Va tutto bene. Sto morendo di fame anche io."
"Spero che sia venuto bene," mormorai, quando Louis sbirciò dentro la pentola con sguardo sospettoso, "Ovviamente è venuto bene, Haz. L'abbiamo fatto noi, dopotutto." Non potei evitare di sorridere, mentre Jenny entrava in cucina, con un grosso sorriso, "è decisamente rassicurante- venite o no? Louis ed io abbiamo trovato tre film diversi da guardare, voi dovete decidere."
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the journal - h.s. [Italian]
Fanfictie"Ti rendi conto che un diario è una cosa molto personale, vero?" la sua voce era roca, bassa e minacciosa. Mi fece indietreggiare, presa dal panico, mentre lui continuava, "quindi la mia domanda è, perché cazzo stai leggendo il mio?"