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"Non sono mai venuto così vicino," Harry studiò il riflesso di noi due nell'enorme scultura a specchio, a forma di fagiolo. Guardò i miei occhi nel riflesso, mentre camminavamo. Anche se i nostri riflessi erano deformati e abbastanza scuri, per la mancanza di luce. "Ma ci sono passato di fianco una volta, di giorno."

Mi sorrise, mente continuavamo a guardarci a vicenda e la vista di noi due vicini. Teneva stretta la mia mano. Con la manica della sua felpa che copriva la sua mano e un po' della mia. La sua mano era così calda che lasciò la mie pelle bruciare sotto la superficie. Non potei far altro che pensare a quanto fossi fuori posto di fianco a lui- in piedi, mano nella mano, con una persona così bella come lui. Era come guardare un essere umano mano nella mano con un dio greco o con un cavolo di angelo. Sembrava possedere quella luce che rendeva il modo in cui mi guardava negli occhi, sovrumano. Guardai nello specchio come spostò il suo sguardo dal nostro riflesso- per spostare la testa e guardarmi, di fianco a lui.

[Harry's pov]

"Hai freddo?" la sua mano stava congelando, visto che si era tolta i guanti per bere il suo caffè. Ma non se li era rimessi, il che voleva dire che le sue dita delicate erano gelate.

Scrollò le spalle, ma avevo già lasciato la sua mano per aprirmi la giacca. Lei aveva freddo. Mi guardò con gli occhi spalancati- come se fossi impazzito del tutto. Non potei far altro che sorridere alla vista.

"Cosa stai facendo?"

Presi la mia giacca e la strinsi in mezzo alle mie ginocchia, per evitare che cadesse. Potevo sentire anche lo sguardo di altre persone, ma onestamente non mi importava.

"Togliti la giacca," sorrisi alla sua espressione confusa.

"No, scordatelo!"

"Fallo, per favore? Avevo ragione le altre volte, ricordi?" dovevo per forza prenderla in giro- solo un pochino.

Per mia sorpresa- pensavo ci volesse di più per convincerla- cominciò a sbottonarsi la giacca. Stava davvero cominciando a fidarsi si me. Il pensiero mi confortò un pochino. Le sorrisi un'ultima volta, guadandola aprirsi la giacca, seguendo il mio esempio. Poi mi tirai via la felpa e gliela porsi.

Faceva freddissimo, ma mantenni i muscoli rilassati, come mi era stato insegnato. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma poi la richiuse subito. Poi la riaprì e la richiuse di nuovo, scuotendo la testa, afferrando la felpa. Mi rimisi la mia giacca e presi la sua, mentre lei si infilava la mia felpa.

Le stava davvero bene. Era troppo grande per lei e le maniche le coprivano interamente le mani. I suoi capelli erano diventati elettrici, dopo averla infilata. E quella piccola striscia di pelle che si era vista, quando aveva alzato le braccia per entrare nella felpa. L'imbarazzo era visibile sulle sue guance, io... io non potei fare a meno di sorridere. Non potevo. Anche se lei prese il mio sorriso in modo sbagliato.

"Sembro davvero stupida?" si passò una mano tra i capelli, mentre io lasciai la mia giacca sbottonata, ammirandola in tutta la sua bellezza. Me ne ero dimenticato nel momento in cui l'avevo vista. Prese la mia giacca dalle mie mani, prima ancora che io potessi muovermi ed aiutarla- ancora. Non mi sarebbe dispiaciuto aiutarla. Non mi sarebbe dispiaciuto per niente. Non mi sarebbe dispiaciuto passare le mie mani tra i suoi capelli.

Sapeva quanto era bella? Ne aveva la minima idea?

"Veramente, sta davvero bene su di te. Davvero bene." E stava indossando la mia felpa. Allacciandosi la giacca, i suoi occhi finirono sulla mia mano, che aveva tenuto la sua solo pochi minuti prima.

"Ehm grazie. È stato davvero gentile da parte tua- ma potresti, per l'amor del cielo, chiuderti la giacca?" risi al suo commento e obbedii all'ordine. Scosse la testa, guardandomi.

the journal - h.s. [Italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora