[Amber’s pov ]
Mi ero svegliata la domenica mattina, sentendomi felice e in pace nel mio momento perfetto- con le coperte calde e confortevoli avvolte attorno al mio corpo, come sempre. Ma improvvisamente la notte scorsa mi ritornò in mente e io dovetti trattenere il fiato, dato che mi ritrovai completamente sopraffatta da quel bacio sotto la pioggia e semplicemente lui. Con i suoi gentili occhi verdi. Immediatamente le mie labbra si schiusero in un sorriso e una leggera risata scappo in quel silenzio. Tenni le coperte sopra la bocca, quando mi misi seduta. Sembrava che non riuscissi a contenere il sentimento che si nascondeva sotto la mia pelle. Non erano solo le farfalle nello stomaco- c’era qualcosa di più che irradiava brividi per tutto il mio corpo. Cavolo, probabilmente c’era un intero zoo nel mio stomaco.
Guardai vicino alla porta e dove l’avevo lasciata la notte scorsa- la felpa di Harry era appesa al calorifero- probabilmente completamente asciutta. L’unico articolo di vestiario che non era sul pavimento , l’unico per cui avevo fatto lo sforzo di assicurarmi che si asciugasse.
Non avevo smesso di sorridere. Ora ero in possesso di due sue cose; un diario e una felpa. Ma magari era uno scambio equo, visto che lui stava cominciando a possedere tutto il mio cuore e ogni mio singolo pensiero. I miei pensieri erano annebbiati da lui- non solo annebbiati. Erano pieni. Di come le gocce d’acqua cadevano dalla sua mandibola perfetta, dopo essere passate per le sue labbra, tentandomi. Come si era tolto la felpa e io ero riuscita vedere un pezzo di pelle. Come mi aveva aiutato a mettermi la mia giacca. Non ce la facevo più. I sentimenti dentro di me, erano insopportabili, quindi finii per sospirare e sorridere, scuotendo la testa ripetutamente.
Quando l’avrei visto ancora? Quando? Quando? Quando? Avevo qualche stupida idea che lui fosse fuori in strada ad aspettarmi o magari che lui fosse casualmente passeggiando nel mio quartiere, nella speranza di incontrarmi. O magari che si arrampicasse sulle scale antiincendio come nei film… ero già in piedi e stavo correndo verso il bagno, improvvisamente decisa di andare in lavanderia. Così magari, durante il tragitto, l’avrei incontrato.
Ma mi stavo comportando da stupida- però non potevo smettere di pensare a lui. Quando l’avrei rivisto?
Non mi ci volle molto a preparami quella mattina, dato che continuavo a sorridere e scuotere la testa. Mi ero anche messa il mascara solo perché ero di buon umore- di solito non usavo così tanto make up. Ma quel giorno era diverso. Io… io mi sentivo bella. Mi sentivo felice- come se potessi risolvere ogni problema.
Dopo aver raccolto i miei capelli in una coda disordinata- in un solo colpo, di solito mi ci voleva molto di più- mi ricordai che probabilmente si congelava fuori. Non mi ci volle molto a raggiungere una soluzione e velocemente presi tra le mani la felpa di Harry dal calorifero. Era come se fosse destinata a me, mentre me la infilai, la sua stoffa ancora calda. Il suo profumo mi riempì i sensi- la colonia che indossava e il lieve odore di fumo, che avevo imparato ad amare.
Chiusi gli occhi per un momento. Sorridendo. Immaginando che lui fosse lì in quella stanza con me. I suoi occhi verdi, che erano capaci di contenere così tante emozioni, mi avrebbero guardato con indosso i suoi vestiti e a quel punto avrebbero brillato con una strana gioia, come se gli piacesse vedermi nella sua felpa. Proprio come aveva fatto a Cloud Gate.
Quando lo avrei rivisto?
Volendo, non avrei neanche potuto fare colazione, perché le farfalle e il resto dello zoo stavano occupando il mio stomaco. Mandando brividi e onde di piacere- ma anche agitazione, che mi faceva costantemente fermare e fare un respiro profondo. Ovviamente anche il pensiero che magari non lo avrei mai più rivisto era presente da qualche parte- ma cercai di non dargli troppo peso.
A differenza di quello che avevo sperato- ma che già sapevo fosse alquanto irrealistico- Harry Styles, anche conosciuto come membro di una band, non mi stava aspettando fuori di casa né sulle scale antiincendio.
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the journal - h.s. [Italian]
Fanfic"Ti rendi conto che un diario è una cosa molto personale, vero?" la sua voce era roca, bassa e minacciosa. Mi fece indietreggiare, presa dal panico, mentre lui continuava, "quindi la mia domanda è, perché cazzo stai leggendo il mio?"