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[Amber's pov]

Si svegliava sempre con un grido di dolore, fuoriuscitogli dalle labbra, strappandolo dal terribile sogno che stava avendo. Ogni notte per la scorsa settimana mi aveva svegliato con mormorii insensati nel sonno; si era rigirato dopo un sogno inquieto e io avevo potuto sentire come il suo battito fosse accelerato, mentre continuava a sussurrare 'No. No. Ti prego no.'

Sapevo che le cose non erano state facili per lui in quei giorni; sapevo che l'evento al quale suo padre voleva disperatamente che andasse si stava avvicinando; solo metà settimana prima dello spettacolare weekend con la cena di beneficenza. Ma il fatto era che avevamo concordato sul fatto che lui non andasse- non lo considerasse nemmeno. Ai miei occhi il padre di Harry era come un buco nero che risucchiava qualsiasi cosa gli capitasse a tiro. Se Harry fosse andato questa volta- suo padre avrebbe chiesto ancora di più.

Non avevo acceso le luci dell'appartamento, nonostante fossi arrivata un paio d'ore prima. Mi ero sdraiata ancora con il cappotto addosso e mi ero messa a fissare come occasionalmente una macchina passava e illuminava il mio soffitto. Il disco dei Pink Floyd che avevo comprato per Harry era già finito; avevamo portato il suo giradischi e mi ricordai di come avessimo ascoltato della musica che lui voleva farmi sentire, insieme. Con sorrisi e mani intrecciate; solo ascoltando. Spingendo via tutti i problemi. Harry era sempre stanco per via delle nottate piene di incubi, così io lo guardavo là sdraiato con gli occhi chiusi, il suo respiro diventava sempre più calmo e regolare, mentre le mie dita tracciavano dolcemente i suoi tatuaggi e la musica volava perfettamente nell'aria.

Non sapevo cosa fare. Lo sapevo; ero così innamorata di lui che ogni cosa a cui pensavo e ogni cosa che sentivo era in qualche modo connessa a lui. Forse era quello che le persone intendevano quando parlavano di anima gemella. Fili della vita legati insieme?

Non era che non stessi morendo dalla voglia di rispondere alle sue chiamate e ai suoi messaggi; avevo solo bisogno di tempo per raccogliere i pensieri. Qualcosa non tornava. E non potevo capirlo con lui vicino. Mi faceva qualcosa quando era con me; non potevo mai concentrarmi né pensare razionalmente. La sua presenza mi tratteneva in una bolla in cui mi sentivo al sicuro e infinitamente felice.

Quando le dita di Peter avevano sfiorato la mia guancia, mi ero accorta di come nascondersi in una bolla non avrebbe risolto i problemi che c'erano fuori. Da una parte non volevo dire ad Harry la verità su quanto vicino fosse stato davvero Peter- le cose che aveva detto. Ma allo stesso temo potevo ancora sentire il brivido percorrermi il corpo; la paura che sembrava un mare oscuro nel quale stavo cadendo. E poi c'era anche quella sensazione fastidiosa che Harry non mi stesse dicendo tutto. Non sapevo cosa fare; come potevamo superarlo. Sospirai pesantemente e chiusi gli occhi pensando a Harry che partiva per Washington DC da solo; lo avrei più rivisto? Ero assolutamente sicura che non mi avrebbe mai lasciato andare con lui, quello di cui non ero sicura era di quali trucchetti si sarebbe servito suo padre per farlo restare.

Mi alzai, sentendo sempre di più la sua mancanza; faceva quasi male non averlo lì con le sue forti braccia attorno a me. Mi mancava il suo calore, il suo profumo così familiare, gli occhi verdi dentro ai quali potevo sempre guardare per avere la conferma che mi amava veramente, e la sua risata. Velocemente trovai il diario di pelle che mi aveva dato come pezzo di lui, che potevo sempre tenere vicino. Prima di ritornare sul materasso, presi il mio cellulare e accesi una lampada, che sparse una luce calda dalla pila di libri.

Lui era il mio posto preferito; il mio suono preferito; il mio momento del giorno preferito; la mia fuga preferita. Aprii il diario, sdraiandomi di pancia, mentre la tenue luce illuminava le parole scure, sulle quali feci correre un dito. Era cominciato tutto da lì. Su quelle pagine. Erano diventare la bussola che mi aveva condotto a lui.

the journal - h.s. [Italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora