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[Amber's pov]

... e spero di vederti venerdì sera, visto che sarebbe molto sconveniente per la tua futura carriera, rifiutare questa richiesta e opportunità.

... Cordialmente

... Richard Styles, Senatore dell'Illinois

Non dormii la notte tra giovedì e venerdì. Le sue parole erano costantemente nei miei pensieri, perseguitandoli con la paralizzante intossicazione che mi fece rigirare nel letto, finché il cellulare mi disse che erano le 5 di mattina. In silenzio mi alzai dal letto, mentre i respiri pesanti di Perrie e Jenny indicavano che erano ancora addormentate. Mi ci vollero dei minuti per vestirmi e quasi non mi accorsi di essermi messa le scarpe, mentre le domande senza risposta terrorizzavano la mia mente; come aveva fatto ad avere il mio numero di telefono? Come aveva fatto a sapere che non avevo aperto la lettera? Cosa c'entrava Peter in tutto quello?

Accidentalmente uscii da quello stato quando feci cadere il bicchiere nel lavandino. "Merda," mormorai, mentre i miei occhi si spostavano verso Jenny e Perrie. La rossa stava sbadigliando con i capelli rossi da tutte le parti. Strofinando i suoi occhi, si guardò attorno, finalmente accorgendosi di me; in piedi, completamente vestita con la borsa in mano, pronta ad andarmene.

"Ti prego dimmi che stavi andando a comprarci la colazione e non stavi scappando per andare a trovare il tuo ragazzo nel weekend tra ragazze, cazzo?" sussurrò alzandosi, prima di tremare per il freddo. La sua maglietta grigia con la stampa di qualche film sugli zombie, le raggiungeva quasi le ginocchia. Provai a rimanere rilassata, ma era impossibile con la lettera e i biglietti aerei che avevano il peso di una promessa rotta, nascosti nella mia tasca.

"Mia- mia mamma non sta bene. È stata- ricoverata in ospedale durante la notte, devo andare a trovarla. Mi dispiace Jen, vi avrei lasciato un bigliettino-" indicai il pezzo di carta perfettamente posato su un pacco di cereali, dove l'avrebbero sicuramente notato.

Quando guardai gli occhi di Jenny riempirsi di preoccupazione, per una donna che non aveva mai conosciuto, la colpa mi fece distogliere lo sguardo. Afferrai più stretta la borsa e le sorrisi, "Non è nulla di grave, ho solo bisogno di andare da lei. Mi ha detto di non preoccuparmi, ma a volte... devi farlo." La bugia era ricoperta di verità.

Jenny annuii, comprendendomi, "Salutala da parte mia- spero si rimetta presto."

Ancora una volta il mio cuore si fermò per la premura diretta ad una donna, che non aveva mai conosciuto.

In qualche modo, improvvisamente desiderai poterle dire tutto- raccontarle le ingiustizie e le soffocazioni della situazione. Condividere ogni preoccupazione e lasciarle dire che il padre di Harry fosse il più grande stronzo sul pianeta, nel suo modo alla Jenny con molte più parolacce di quelle che conoscevo. Ma il fatto era che; non era la mia storia da raccontare.


Feci una smorfia per il caffè latte che avevo ordinato all'aeroporto per tenermi occupata, mentre le persone si muovevano attorno a me con le loro valigie. Sospirando profondamente, mormorai qualcosa come 'dovrebbero imparare a far fare la schiuma a questo cavolo di latte', aspettando impazientemente che il gate per il volo comparisse sullo schermo. La pioggia cadeva fuori dalle finestre, contro i molti aerei bianchi che erano appena arrivati o erano pronti a partire, non riuscivo a credere a dove stavo andando. Chi avrei affrontato. Il solo pensiero era terrificante.

Tamburellai le dita sul lato del bicchiere di carta, mentre i miei occhi si muovevano sulla folla di viaggiatori, mentre la voce monotona annunciava l'ultima chiamata per il volo QZ758. Sapevo che era una pessima idea- non dirglielo. Non dirlo ad Harry. Ma il suono della sua voce; la stanchezza, il modo in cui le ombre si sarebbero mosse nei suoi occhi e come le sue spalle si sarebbero abbassate, sconfitte per aver sentito il nome di suo padre, mi perseguitavano. Sapevo che non era una decisione saggia, non era razionale, né intelligente, né una scelta che avrei fatto, se il mio cuore non fosse nel bel mezzo della situazione. Ma avrei comunque provato, perché le persone con un'anima buona come Harry se lo meritavano, quando c'era anche la più piccola possibilità che le cose funzionassero.

the journal - h.s. [Italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora