Prologo

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(Disclaimer: la storia NON è mia, io la traduco soltanto. L'originale è stata scritta da @arietem, quindi tutti i diritti vanno a lei, che comunque mi ha dato il permesso di tradurla. Spero vi piaccia!)

Era poggiato perfettamente sul quel tavolo così invitante. La pelle marrone che ricopriva il diario era morbida ed era facile capire che era stato usato molte volte; i bordi delle pagine erano rovinati, rendendolo spesso e pieno di parole. Spostando gli occhi da quel piccolo oggetto, si chiese a chi appartenesse- nessuno era nelle vicinanze. Magari era di qualcuno che lo aveva dimenticato? O lasciato su quel tavolo di proposito? Con un movimento brusco lo afferrò, alzandolo dalla superficie e lo tenne stretto tra le mani. Magari c’era un nome? Un indirizzo?

Non era usuale trovare un oggetto così personale. Lei non pensava che qualcuno tenesse davvero un diario- di certo a molti piaceva l’idea di averne uno- ma c’era veramente qualcuno che lo faceva?

La piccola, fragile cinghia di pelle che teneva chiuso il diario fu velocemente allentata. Non riuscì a fermarsi- solo si guardò intorno per vedere se riusciva a trovare il proprietario del misterioso diario. I suoi occhi scrutarono le pagine, impazienti.

Riusciva a malapena a leggere le parole pasticciate su quelle pagine che contenevano segreti e pensieri. Inchiostro e macchie di caffè, scarabocchi e diverse partite di crucis erano visibili ai margini, la fecero sorridere. La pelle marrone sembrava consumata a contatto con la sua pelle e lei non vedeva l’ora di passare più tempo a oltrepassare il piccolo portale per la mente del misterioso proprietario. Chi poteva essere lo scrittore? Chi si era lasciato indietro quel piccolo, invitante tesoro?

the journal - h.s. [Italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora