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"Sai biondo dovremmo rientrare, siamo qua fuori da troppo tempo, quella gente è venuta per festeggiare te!"affermo ridacchiando per via dei suoi capelli che mi solleticano il collo.

"Non mi importa... Insomma non conosco quasi nessuno di loro, avrei preferito fossimo stati solo noi!"borbotta sistemando meglio la sua testa sulla mia spalla.

"Hai ragione ma come puoi ben immaginare non ho pensato io agli invitati!"
"Avevo già intuito qualcosa, possiamo andare via?"chiede speranzoso.

"Prima devi spegnere le tue venti candeline!"
"Devo proprio?"
"Devi proprio!"confermo per poi alzarmi e tirare lui che con uno scatto mi sbatte addosso e posa le sue labbra sul mio naso, sorrido per la sua tenerezza e quando entriamo dentro faccio un cenno a Liam che subito prende la torta e accende le candele.

Niall non da nemmeno il tempo a quest'ultimo di poggiare la torta sul tavolo che le spegne, mi prende la mano e comincia a correre fuori di casa.

"DACCI DENTRO AMICO!"urla Zayn sulla porta facendogli l'occhiolino facendo scuotere la testa a Niall divertito.

"Che possiamo farci? Zayn è Zayn!"afferma il biondo ridacchiando per poi prendere le chiavi dalla mia tasca per aprire la macchina.

"Dai sali!"ordina aprendo lo sportello dal lato del passeggero, lo guardo confusa e salgo mentre lui si accomoda al lato guida e mette in moto partendo a razzo.

"È la mia macchina, dovrei guidare io!"borbotto incrociando le braccia.

"Per te va bene se andiamo alla casa al mare?"chiede, mordendosi il labbro più volte, senza dare peso alla mia affermazione.

"Si, va benissimo, l'importante è che ci sei tu!"rispondo poggiando la mano sulla sua coscia lasciando perdere.

"Che ci siamo noi!"precisa poggiando la mano sopra la mia stringedola.

Il viaggio in macchina è silenzioso come non lo è stato mai e sinceramente non so cosa stia passando nella sua testa al momento, sembra in un'altro mondo e non so se sia un bene o un male questa cosa.

Una trentina di minuti dopo arriviamo alla casa al mare della famiglia Horan e ancora in silenzio mette la macchina in garage ed entra  in casa seguito da me, sembra molto nervoso dal modo in cui strofina le mani sui jeans.

"Niall, non è la prima volta che siamo da soli, che ti prende?"chiedo avvicinandomi a lui prendendogli entrambe le mani per far incrociare le nostre dita.

"Lo so, è solo che mi sembra tutto così surreale!"ammette baciandomi le dita.

"Anche a me sembra strano!"confesso guardando le nostre mani unite.

"Sembro un rammollito, scusami!"afferma poco dopo roteando gli occhi.

"Sai... Sei un bellissimo rammollito!"esclamo ridendo  abbracciandolo subito dopo mentre lui nasconde la testa nel mio collo e ci lascia qualche bacio facendomi rabbrividire.

"Vieni!"dico trascinandolo con me nella stanza di sua madre stendendomi sul lettone e tirando lui accanto a me.

"Sai che non mi piace quando tieni la maglietta!"dico, cercando di mantenere un tono serio e scherzoso allo stesso momento, prendendo i lembi della sua maglietta e sfilandola per poggiare la testa sul suo petto.

"Io non posso più esserti amico, non posso piu farlo, o forse posso, ma non lo so, sono anni che aspettavo questo momento ed è così strano!"dice torturandosi il ciuffo.

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