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*HARRY*
Dovrebbe essere fuori dall'ospedale già da un'ora e non è ancora qua... Forse non verrà, è assurdo continuare ad aspettare, mi ha già dato buca più volte e l'ha fatto ancora.

Speravo davvero che essendo il mio compleanno qualcosa potesse cambiare?

Illuso, ecco cosa sono.

Prendo tutto quello che avevo preparato e, sconsolato, mi incammino dal lato opposto della quercia finchè una voce mi arriva alle orecchie.

"HARRY... HARRY ASPETTA!"urla con voce affannata mentre corre verso di me e io non ci penso nemmeno più di un secondo a raggiungerla e stringerla tra le mie braccia respirando il suo dolce profumo.

"Scusa il ritardo... Ho avuto un'imprevisto in ospedale!"spiega staccandosi dalla mia presa come scottata.

"Non scusarti piccola, è gia tanto che sei qua!"rispondo accarezzando la sua guancia per capire se è davvero qui con me o è solamente il frutto della mia fervida immaginazione, ma no, lei è qua, in carne ed ossa, e le mie dita a contatto con la sua pelle a momenti fanno scintille.

"Non potevo deluderti il giorno del tuo compleanno!"dice piano scrollando le spalle, in tutta risposta la abbraccio di nuovo, sono troppo emozionato.

Ero totalmente e indiscutibilmente rimasto deluso pensando che lei non venisse e adesso vederla qua davanti a me mi riempie il cuore di tante emozioni diverse che non so nemmeno spiegare.

"Tieni, non è il massimo come regalo ma sai... Non mi aspettavo il tuo invito e quindi sono stata presa alla sprovvista e come puoi ben immaginare in ospedale non siamo forniti di articoli da regalo!"afferma  porgendomi un guanto in lattice gonfiato, come fosse un palloncino, dove ha scritto: Auguri H.E.S e disegnato un cuore.

Si gratta la testa imbarazzata e io non posso non sorridere.

"Un regalo davvero originale direi, nessuno mi aveva mai regalato una cosa del genere!"commento con un sorriso che va da un orecchio all'altro.

"E ci credo, Dio... Sono un disastro!"esclama portandosi una mano sul viso per coprirlo ma subito la afferro e, dopo averne lasciato un bacio sul palmo,  la guardo negli occhi.

"Non sei un disastro, sei un angelo!"pronuncio piano stringendo quella sua piccola manina nella mia.

"Allora che si fa?"chiede, leggermente imbarazzata, guardandosi intorno.

"Pensavo di mangiare qualcosa, sarai affamata!"rispondo indicando il borsone dietro di me.

"Effettivamente si, un po lo sono!"ammette toccandosi la pancia.

"Andiamo dai!"la invito a seguirmi e poco dopo ci ritroviamo entrambi sotto quella grandissima e vecchissima quercia, ci venivo spesso con mia sorella in questo parco e sognavamo di costruire una casetta proprio sopra questo albero, ha una struttura così possente che sembra riuscire a proteggerti da ogni male, o almeno, era quello che pensavo alla tenera età di dieci anni.

Esco una tovaglia a quadretti dal borsone e, dopo averla sistemata a terra, prendo tutte le pietanze che avevo cucinato prima di venire.

"Spero che ti piaccia!"dico porgendogli il piatto, che ho accuratamente riempito, lei lo afferra, mi sorride e comincia a mangiare.

"Mh è tutto squisito, dove hai comprato queste delizie?"domanda leccandosi le labbra.

"In realtà ho cucinato tutto io!"ammetto grattandomi la nuca.

"Oh wow, sei bravissimo!"
"Me la cavicchio!"
"Oh no, fidati Harry... Sei bravissimo!"insiste lei.

"Oh, uhm... Grazie!"rispondo piano.

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