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                        (HARRY)
"Ciao Ed, buona serata!"saluto il mio amico alzando una mano in aria uscendo dal mio posto di lavoro.

Oggi è stata abbastanza dura, non avere più Sarah come allieva è un bene ma allo stesso tempo un male... Cioè adesso Suleimah mi ha addirittura aumentato lo stipendio e questo è perfetto ma in compenso mi devo fare il mazzo tre volte di più rispetto a prima.

I due tipi che alleno al momento sono tosti e più volte mi hanno fatto tornare a casa con qualche livido, ho spiegato loro che è solo un'allenamento e non dovrebbero andarci giù così pesante ma hanno un'evidente rabbia dentro che non riescono a controllare e che cercano di tirare fuori in questo modo.

In un certo senso li capisco, anch'io quando mi sono iscritto l'ho fatto per sfogo personale e come loro il mio autocontrollo era inesistente ma adesso penso di aver trovato più o meno un equilibrio tra la mia testa e il mio cuore che mi fa andare avanti ogni giorno e probabilmente dovrei ringraziare Sarah per questo.

Arrivo a casa e dopo aver posato le chiavi sul mobiletto raggiungo subito il bagno, spogliandomi ed osservando il mio riflesso nel grande specchio davanti a me, il livido sul mio stomaco è abbastanza evidente e fa anche male... Con Sarah facevo sempre il coglione e dunque ho perso un po della mia bravura nel parare i colpi ma devo rimediare se non voglio che mi facciano a pezzi.

Faccio un respiro stanco e apro l'acqua della doccia cercando di rilassarmi finché sento un urlo, sicuramente di Sarah, provenire dal soggiorno.

Mi sciacquo più in fretta possibile ed esco dalla doccia attaccandomi l'accappatoio addosso per uscire anche dal bagno e trovare Sarah sul tavolino con ancora il giubbotto addosso e l'aria terrorizzata.

"Che succede?"chiedo allarmato.

"C'è un gatto!"
"Un gatto?"chiedo corrugando la fronte.

"Si un gatto Harry, cos'è che non capisci di questa parola?"
"Sai che gatto è stata la prima parola che ho detto?"chiedo divertito facendo alzare entrambe le sopracciglia di Sarah che mi guarda accigliata.

"Ti sembra questo il momento di raccontarmi di quando eri piccolo?"
"Era divertente!"affermo alzando le spalle per poi fare il giro del divano e trovare un minuscolo gattino che piagnucola.

"Ciao piccolino!"dico prendendo la piccola palla di pelo tra le mie mani.

"Non capisco... Com'è entrato?"chiede guardandomi come se volesse colpevolizzarmi.

"Io non ne ho la più pallida idea!"ammetto sinceramente guardando lei e poi di nuovo il gattino.

"Però è così adorabile, possiamo tenerlo?"
"Harry! Butta subito fuori quel coso e pure nero, ci porterà sfortuna se lo teniamo!"sentenzia Sarah scendendo dal tavolino, guardando male il gattino, per poi togliersi il cappotto e attaccarlo nell'attaccapanni.

"Ma probabilmente non ha una casa!"
"Chi se ne frega!"
"Sarah è così piccolo, lo ucciderebbero subito!"
"Non è un problema nostro, vestiti e portalo subito fuori!"
"Uhm, d'accordo!"affermo sconsolato portando il tenero gattino con me in camera per poggiarlo sul pavimento e vestirmi.

Basta un attimo di distrazione che il gattino esce dal mio campo visivo.

"Merda!"esclamo attaccandomi la cintura dei pantaloni guardandomi intorno.

"Micio? Micetto? Dove ti sei nascosto eh?"dico abbassansomi per guardare sotto il letto e nulla, non c'è traccia.

Guardo dentro l'armadio e di lui nemmeno l'ombra finché mi arriva alle orecchie un dolce e basso miagolio e subito raggiungo l'altro del lato del letto vedendo fuoriuscire una piccola codina dalla ciabatta di Sarah che mi fa sorridere come un demente, ho sempre amato i gatti.

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