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*DAISY*
"Sei tornato."mormoro stringendo, ancora una volta, la testa sul petto di Niall.

"Te l'avevo promesso che sarei tornato, ma partirò presto di nuovo, sai... Il mio nuovo lavoro, se così lo vogliamo chiamare, mi tiene parecchio impegnato."risponde continuando a stringermi come ha sempre fatto, non mi aveva mai lasciata prima d'ora.

"Quindi non resterai?"chiedo delusa.

"No Daisy, non resterò."risponde alzandomi il viso con entrambe le mani per potermi guardare in faccia.

"Mi sei mancato."ammetto perdendomi nell'azzurro dei suoi occhi.

"Anche tu mi sei mancata, tanto... Non c'è stato un solo giorno in cui non ti abbia pensata, mi sembrava di avere un chiodo fisso in testa."racconta alzando occhi al tetto prima di riportarli su di me, posa le sue labbra sulla mia fronte, e mi ristringe a se più forte di prima.

"Vieni, sediamoci."dice poco dopo prendendomi la mano per trascinarmi sul divano dove ci sediamo vicini, più che vicini.

"Che bel pancione."commenta intenerito.

"Già."
"Vedo che almeno la mia partenza è servita a qualcosa."afferma poggiando la mano sulla mia pancia, la accarezza delicatamente quasi come se fosse di porcellana.

"Niall sei uno stupido!"esclamo guardandolo male.

"Davvero... Come ti viene in mente di lasciarmi dopo che per anni ti ho ripetuto che la tua condizione non era un problema? Quel giorno ero arrivata a casa con le pratiche per l'adozione di Asya e invece..."dico scuotendo la testa.

"Mi sono ritrovata le pratiche per il divorzio, che per la cronaca, non ho ancora firmato!"aggiungo amaramente.

"Perché non l'hai fatto?"chiede sorpreso.

"Perché ti stavo aspettando. Stavo aspettando questo momento per capire cosa fare, sei stato il mio punto forte per tutta la vita e stare senza te è come un capitano che non ha la sua bussola!"spiego prendendo la sua mano per intrecciare le nostre dita.

"Non hai gia scelto cosa fare della tua vita?"chiede osservando nuovamente il mio pancione.

"Ti sembrerà strano, ma no, non l'ho fatto."rispondo ridendo senza umorismo.

"E se ti riferisci a questo... Beh è stato un'attimo. A volte non mi capacito nemmeno di come sia potuto succedere, ci siamo ritrovati chiusi nel suo appartamento, siamo stati insieme e quasi subito i sensi di colpa mi hanno colpito come uno schiaffo in pieno viso, gli ho urlato contro quando invece dovevo solo urlare contro me stessa."racconto alzando le spalle.

"Poi, come per magia, un fagiolino stava crescendo dentro di me!"continuo posando la mia mano sulla sua che non ha rimosso dalla pancia.

"È di Harry?"chiede scrutandomi attentamente.

"Diamine Niall, mi pare ovvio."rispondo stizzita.

"Perché l'hai lasciato andare allora?"chiede indicando la porta, da dove qualche minuto prima è uscito il riccio, aveva l'espressione ferita sul viso, non so bene cosa ha pensato ma spero che capisca che io ho bisogno di Niall, ho bisogno di parlare con lui, di stringerlo a me, di prendermi un po' della sua energia positiva che per anni mi ha dato vita.

"Io e lui non stiamo insieme e avevo bisogno di te."dico velocemente accarezzandogli, successivamente, una guancia.

Lui mi guarda, mi sorride e sospira, prima di abbassare lo sguardo, torturarsi i capelli e riportare il suo sguardo, stavolta serio, su di me.

"Ho conosciuto una persona!"confessa in tono appena udibile

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"Ho conosciuto una persona!"confessa in tono appena udibile.

"Continua!"lo incito io.

"È stato come uno scherzo del destino... Era una delle tante che si occupava del mio trucco e parrucco prima delle interviste, o di qualsiasi altra apparizione in pubblico."
"Eh?"
"Parlare con lei era facile, è facile. Conosce ogni singolo dettaglio della nostra storia ed è venuto fuori che anche lei non può avere figli, strano vero?"domanda lui cercando di smorzare, qualsiasi cosa sia, quella che si è creata tra noi al momento.

"No Niall, non è poi così strano, ne è piena il mondo di gente che non può avere figli!"rispondo velocemente curiosa di sentire il resto.

"Abbiamo cominciato a parlare, di continuo: messaggi, telefonate, skype finché quando l'ho rivista ho avuto voglia di baciarla..."
"L'hai fatto?"chiedo interrompendolo bruscamente.

"Ho fatto molto di più Daisy."risponde mordendosi il labbro.

"Per la prima volta non c'eri tu nei miei pensieri."aggiunge poi.

"Solo un mese fa ho conosciuto la sua famiglia e sai qual'è la cosa più buffa?"domanda quasi incredulo al suo stesso ricordo, io nego e con un cenno della testa lo invito a continuare.

"Appena sono entrato nella loro casa era tappezzata di foto di Harry."
"Di Harry?"chiedo confusa.

"È sua sorella."spiega imbarazzato.

"Credo di essermi innamorato di sua sorella!"conclude mentre io ritraggo la mano, allontanandomi da lui quel poco che basta a non farmi soffocare dai miei stessi sentimenti.

Si è innamorato.

Si è innamorato di una che non sono io e non che non me lo aspettassi, in questo tempo ho sempre pensato a questa possibilità solo che averne la conferma non è facile da digerire come credevo.

"Daisy io..."cerca di riprendermi la mano, ma lo scanso e mi alzo dal divano.

"È tutto ok, davvero. Sto bene."borbotto camminando avanti e indietro per il salotto.

"Daisy."afferma ancora, il suo tono è deciso come le sue azioni.

Mi prende dalle spalle e mi fa girare, le sue mani prepotenti sulla mia schiena, i suoi occhi incollati ai miei.

Mi accarezza lo zigomo con il pollice che poco dopo va a finire sulle mie labbra, poggia la fronte sulla mia, il suo respiro mi solletica il naso.

"Sai che la gravidanza ti dona?"domanda facendo sfiorare i nostri nasi.

"Sei ancora più bella di quanto mi ricordassi."afferma sorridendo.

"Ho pensato lo stesso anch'io quando ti ho visto entrare."
"Tu dovresti seriamente portare gli occhiali, non sono bello, per niente."
"Sei fuori di testa."borbotto sbuffando.

"Che ci vuoi fare?"ridacchia mentre sistema una ciocca dei miei capelli che si era intrufolata tra le nostre guance.

"Niall."mormoro portando le mani sui suoi capelli.

"Gemma capirà e anche Harry."afferma prima di posare, finalmente, le sue labbra sulle mie che si schiudono quasi automaticamente alla pressione di esse.

Il bacio smette di essere delicato diventando ardente in un solo attimo, tanto che rendersi conto di quello che sta succedendo diventa quasi impossibile per entrambi.

Dopo svariati minuti, un sospiro lascia la bocca di Niall che si stacca lentamente dalla mia bocca e mi abbraccia.

"Non è un addio vero?"domando accarezzando la sua schiena.

"Un addio? Tra noi? È impossibile."risponde guardandomi con un sorriso allegro.

"Credo sia arrivato il momento Niall!"dico poi arrivando davanti alla scrivania, apro il cassetto e prendo i documenti del divorzio che firmo, mentre tengo l'altra mano stretta a quella sua, prima di posare la fede su essi, lui mi sorride grato e fa lo stesso, non mi ero nemmeno accorta che la portasse ancora.

"E adesso che succede?"domando girandomi verso di lui.

"Migliori amici?"propone allungando una mano verso di me.

"Come sempre."acconsento stringendogli la mano come a fare un patto d'onore, ovviamente stretta che dura poco visto che mi tira a se e mi abbraccia per la milionesima volta.

"Credo che adesso dovresti andare da Harry, non mi è sembrato molto felice di vederci in quel modo!"dice poi grattandosi la nuca.

"Si, dovrei, si sarà infuriato."borbotto divertita.

"Ti accompagno."sentenzia prendendomi la mano per trascinarmi fuori casa.

La casa che ha visto giorno per giorno il nostro pazzo amore fino alla sua conclusione.

La casa che è testimone della nostra amicizia infinita.

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