Mi tira i capelli. Non c'è la faccio.
Mi tappa la bocca. Non c'è la faccio.
Mi morde le braccia. Non c'è la faccio.
Mi graffia le gambe. Non c'è la faccio.
"Crucio" sento dire, voglio urlare.
"Crucio" lo sento sulla mia pelle, voglio urlare.
C R U C I O.
Il torace si contorce così come il mio stomaco.
Gli occhi si serrano facendo uscire delle lacrime che mi rigano il viso.
Il mascara sulla federa del cuscino.
I miei vestiti stracciati.
Mio padre da sopra che mi tortura.
"Crucio" ripete, tono secco deciso.
"Basta papà. Mi sento morire" un sussurro
Nessuna risposta.
Solo un altro "crucio".
Non posso resistere. Urlo.
Forse mia madre mi sentirà. Urlo.
Mi tira uno schiaffo sul viso. Urlo.
"Basta!" Urlo, piangendo.
Nessuno che viene in mio aiuto è la solitude che fa traboccare il vaso. Urlo.Draco pov.
Un urlo secco pieno di significato.
Dolore, rabbia, frustrazione, solitudine.
Un altro seguito da dei singhiozzi.
Mi appoggio il pantalone addosso ed esco dalla porta rimanendo sulla soglia.
Silenzio tombale, me so sarò sognato.
Ma un altro urlo mi fa chiudere la porta, chi può urlare nel cuore della notte in questo modo?
Non può essere un urlo finto, e se lo è beh complimenti all'attore.
"Basta! Papà basta!" Urla la Williams mentre e segregata dentro la sua stanza.
Questi urlo profondi da una voce sottile come la sua.
Papà basta.
Mi ricorda qualcosa.
Busso interrottamente ma lei continua a piangere.
"Williams sta zitta, perché stai urlando?" domando ma non ricevo risposta solo altri singhiozzi. Un tonfo seguito da un urlo.
Spalanco la porta, non accendo la luce.
Il chiaro di luna riflette il suo volto pur dormendo stanco, le lacrime gli rigano il viso e il nero cola sulla federa bianco perla.
Le sue gambe nude scalciano le lenzuola, serra gli occhi e cerca di non urlare.
Singhiozzi.
La stronza, sexy, antipatica e altezzosa adesso si sta rigirando nelle coperte mentre piange.
Che cosa dovrei fare? La sveglio?
Si Draco fallo, sta male guarda.
No Draco, ti risponderà male come al suo solito.
Adesso chi metto davanti? La ragione o l'orgoglio?
Che vita difficile che ho porca troia.
"Williams" sussurro ma niente.
"Basta ti prego, per favore".
Cinque parole, cinque modi diversi di richiesta mentre supplica.
Gli scuoto le spalle e lei scatta seduta.
È avvolta nelle mie braccia mentre mi abbraccia, spinge il mio petto nudo contro al suo rivestito solo con una camicia da notte.
Molto probabilmente senza reggiseno.
Singhiozza sulla mia spalla, forse ancora non si è accorta che sono io. Forse ha solo bisogno di aiuto.
"Williams?" la chiamo lei si ferma e si stacca da me, mi guarda e cerca di nascondersi con le mani.
"Malfoy, che ci fai qui?" mi chiede, il suo tono è dolce e pacato non sembra lei.
Mi siedo sul suo letto e lei si copre con il lenzuolo.
No Emily non farlo ti prego. Fammi ammirare questa mostra.
Niente. Si copre.
"Urlavi, stavi urlando da qualche minuto" dico soltanto, lei annuisce.
Nessuna parola, nessuna richiesta, nessun singhiozzo.
Silenzio totale.
Ma non un silenzio imbarazzante, noi stiamo ascoltando i nostri silenzi.
"Ti ho svegliato Malfoy?" mi chiede
"Si Williams, l'hai fatto" il mio tono duro e deciso si rimpadronisce della stanza vuota, lei abbassa il capo e vorrei fargli un video per metterla a confronto durante la giornata.
Non ha voglia di litigare, si vede.
Sei stato troppo duro con lei.
Ma io sono fatto così, non gli ho lanciato uno stupeficium in mezzo agli occhi.
"Che già sognato Williams?" gli chiedo, cerco di essere almeno calmo ma lei non mi risponde.
Gli tocco il ginocchio.
"Non voglio ripeterlo, che hai sognato?" dico
Le sue pozze azzurre adesso sono completamente rosse.
Quasi mi fa pena?
Mi dispiace per lei?
La preferisco agguerrita e ambiziosa che così.
"La mia vita non stata facile Malfoy, non ho genitori a cui piace parlare con la propria figlia." sospira
"Non gli piace parlare, gli piace solo.. solo.. ahh! Vaffanculo non voglio nemmeno dirlo" dice portando le braccia al petto.
Infondo non siete così diversi.
"Non so nemmeno perché ti sto dicendo queste cose Malfoy" dice poi, mi stendo sul suo letto stropicciando gli occhi.
No Williams continua.
Mi piace sentirti parlare.
"Non mi disturbi Williams"
"Sono a tutti orecchi" mi giro con la testa sulla mano.Emily pov.
"Mio padre fa ghiacciare il sangue, quando cenavamo tutti insieme se lui non dava il consenso non si parlava. E mia madre esegue ogni fottuta parola che esce dalla sua bocca. Lo odio, anzi li odio" le parole ormai mi escono spontanee e non so nemmeno perché mi sto confidando con lui.
Perché sto parlando di una mia lacuna a Malfoy?
Beh però è l'unico che mi ha aiutata stanotte.
È stato il nostro primo gesto d'affetto.
"Infondo non siamo così diversi" mi dice dopo secondi, forse minuti di silenzio.
Lo guardo.
"Tuo padre ti ..." non riesco a continuare
"Si Williams, mio padre mi maltrattava" dice senza guardarmi, gli occhi chiusi, i capelli magicamente spettinati, le braccia sotto alla nuca.
Come se stesse ammirando un cielo stellato.
"Mi dispiace" gli sussurro salendo che questa notte sarà l'unica nostra notte di affetto.
O per lo meno senza urlarci contro.
"Williams" mi chiama quasi sussurra.
Mugugno.
"Volevo dirti che mi dispiace. Non volevo.. cioè io non volevo dirti quelle cose" mi dice con timore,sorrido.
"Malfoy non siamo poi così diversi" gli dico, si gira e mi sorride.
Un sorriso con i denti nascosti, ma pieno di significato.
Draco Malfoy non riuscirà mai a dirmi scusa con sincerità e schiettezza, forse chiedo troppo.
Mi metto sotto alle coperte ma lui non si muove, anzi si aggiusta.
"Non so che cosa ho fatto per meritarmi una famiglia così" sussurro
"Non è colpa tua" mi dice, quasi consolandomi.
Ma tutti sappiamo che la dolcezza non è il suo forte, si alza stiracchiandosi.
Ammiro il suo petto nudo.
"Beh allora.. buonanotte Williams" mi dice sulla soglia della porta prima di chiuderla.
"Ci vediamo domani per il test delle pozioni" continua, roteo gli occhi me ne ero dimenticata.
Ma a mia fortuna pozioni è sempre stata la mia materia preferita, grazie a Piton.
"A domani Malfoy" gli dico non girandomi
"È un appuntamento questo?" chiede ritornando ad essere il solito.
Rido senza fami vedere.
"Vaffanculo, buonanotte" dico soltanto.
Ride.
E se ne va.
Lasciandomi sola con i miei incubi.
Anche se è l'unico che sa combatterli.
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𝖉𝖚𝖊 𝖕𝖊𝖗𝖋𝖊𝖙𝖙𝖎 𝖘𝖙𝖗𝖔𝖓𝖟𝖎. || DRACO MALFOY
Lãng mạnLoro due erano così complicati. Lui orgoglioso e lei strana, a volte sensibile e a volte mandava a fanculo tutti senza nemmeno pensarci. Quei due, sapevano amarsi come nessuno. Quei due erano erano unici, niente e nessuno riusciva a separarli, pote...