Emily pov.
I miei amici se ne sono andati per le lezioni già da qualche ora più o meno.
Madama Chips mi ha riferito che a breve arriveranno i miei genitori, hanno appena saputo la notizia.
Una scossa dentro la mia pancia mi fa scattare seduta, la vecchia donna che si stava per rilassare mi mantiene saldo il secchio sotto alla mia bocca per farmi vomitare.
Non posso andare avanti così.
Mangio poco e quello che mangio lo vomito.
Sto forse cadendo in bulimia?
No, non può essere.
Dei ticchettii sulla porta mi fanno alzare la mano in segno di rimanere fermo chiunque esso sia, ma sentendo dei passi vicini al mio letto capisco che 'chiunque esso sia' non mi è stato a sentire.
Una mano fredda mi accarezza la schiena, il suo profumo mi fa strizzare gli occhi. Ma vomito, vomito sempre di più.Draco pov.
La mia mano fredda gli accarezza la schiena curva in un gesto spontaneo. I suoi capelli neri come la pece sono raccolti in una coda bassa da un nastro verde, si scuote per il vomito.
"Sei arrivato nel momento sbagliato" mi dice con la testa nel secchio, mi siedo sulla sedia accanto al suo lettino poggiando le braccia su di esso.
"E chi altro meglio di me può darti conforto?" le chiedo retoricamente, nessuna risposta. Ghigno. Si asciuga con un fazzoletto bagnato le labbra, le stesse labbra che ieri a quest'ora stavano sulle mie pregandomi di agire in fretta.
Solo il pensiero mi fa quasi eccitare.
Per così poco.
Eh già.
Si stende delicatamente sul cuscino e mi guarda con occhi speranzosi di uscire presto da questo brutto posto. In effetti l'infermeria non è il primo posto a cui penso per tranquillizzarmi quando sto male.
E a che luogo pensi?
Il letto matrimoniale della ragazza seduta difronte a me pallida, con lei che mi avvolge il corpo mentre mi sussurra un lieve "andrà tutto bene" all'orecchio.
E magari dopo facciamo sesso.
"Sono venuti a trovarmi Hermione, i gemelli Weasley, Ron e Harry" mi dice.
Potter.
Roteo gli occhi al cielo e mi immagino la patetica scena delle loro scuse, ridicoli ipocriti.
"E cosa ti hanno detto di così originale sentiamo" metto le braccia al petto.
Ride.
"Solo Hermione mi ha dato delle scuse, e mi ha portato quelli" mi indica un vassoio blu dietro di me, lo apro e prendo un pezzo di dolce lasciato a metà per poi mangiarlo.
Glassa, cioccolato e vaniglia.
Davvero buono.
Una cosa buona l'ha fatta la Granger.
"Come stai?" mi esce spontaneo.
La mia voce è dolce, calma e speranzosa di una sua risposta positiva. Non mi guarda.
Giocherella con il nastro che aveva prima attorno ai capelli.
"Sto.. vivendo" finalmente mi guarda.
Gli stessi occhi vivi, rabbiosi, felici e allargati per qualche sorriso adesso sono spenti e lucidi. Questa versione di Emily Williams non mi piace affatto, la preferisco quando mi urla contro.
"Passerà Williams, tranquilla." gli accarezzo la mano, lei intreccia le nostre dita e io mi avvicino al suo viso pallido per darle un bacio romantico.
Romantico.
"Signorina Emily" madama Chips aspetta sulla soglia della porta, ci stacchiamo.
"I suoi genitori."
Guardo la ragazza che annuisce e mi guarda per poi sospirare, mi stringe la mano e dei passi lenti ma forti sono seguiti alle mie spalle.
Mi alzo educatamente e mi giro vedendo i genitori della ragazza, suo padre molto alto forse più di me è elegantemente stretto nel suo abito nero. Sua madre è davvero giovane come il marito, dei capelli chiari raccolti in uno chignon ordinato e un abito anch'esso nero elegante. Guardandoli bene Emily assomiglia davvero tanto a suo padre, i capelli neri, gli occhi celestiali e dei lineamenti perfetti.
"Figlia mia." sua madre l'abbraccia stringendola a se mentre la ragazza sotto di lei si lamenta del dolore.
Suo padre gli regala due baci sulla guancia per poi accarezzarle la guancia in segno di affetto.
"Chi ti ha fatto questo?" la voce dura dell'uomo.
"Si chiama Astoria, Astoria Greengrass padre" gli dice la ragazza e suo padre scoppia in una risata nervosa.
"Quegli insolenti dei Greengrass hanno osato toccare la mia primogenita femmina riducendola così. Cose da non credere" dice queste parole con un sorriso nervoso in viso.
"Ciao Draco, non mi sono resa conto della sua presenza. Scusami" mi dice sua madre, le sorrido.
Educata, elegante, impeccabile.
"Si figuri signora Serpeverde" mi sorride.
"Noi ci siamo già visti a casa tua, vero?" mi chiede suo padre, annuisco.
"Bene. Mi tranquillizza sapere che mia figlia frequenti persone del suo stesso stampo."
"Piacere, John James Williams Serpeverde" mi stringe la mano, ricambio.Emily pov.
I miei genitori.
Mio padre sembra diverso dal solito, solitamente è duro con le persone che mi circondano, di solito li riempie di domande.
Ma con Draco nulla, zero totale.
Mia madre è rimasta la giovane di sempre, impeccabile, elegante e raffinata.
Davvero una gran bella donna.
"Come stai figlia mia?" mi chiede mia madre
"Sto.. bene madre. Nei giusti tempi recupero il mio andamento" cerco di sorridere ma mi lamento dei tagli sul torace.
Bastarda di una Greengrass.
"Parlerò immediatamente con Albus, in questa scuola ci devono essere regole vigili e rispettate da tutti. Altrimenti che scuola sarebbe." prende parola mio padre, il ragazzo dai capelli biondi annuisce continuamente.
"Giusto, Draco?" le chiede
"Ha pienamente ragione signor Serpeverde".
Sa come adulare e comprare le persone, proprio come me e so che adesso mi sta sentendo perché mi guarda mentre ghigna.
"Devo parlare anche con Severus, immediatamente. Ho bisogno di sapere se il Signore Oscuro da lui ha fatto già visita" pronuncia il Suo nome in un sussurro.
"Ci vediamo tra qualche giorno mia adorata figlia. Abbiamo un impegno a casa Malfoy" fa un occhiolino al ragazzo.
Non li ho mai visti così sereni e felici di vedermi.
"Ciao figlia mia, sta attenta" mi abbraccia mia madre.
"A presto tesoro" mi bacia una guancia mio padre.
"È stato un piacere rivederti mio caro Draco. Ma vista la situazione ci vedremo spesso" gli stringe la mano mio padre, invece mia madre gli bacia una guancia.
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𝖉𝖚𝖊 𝖕𝖊𝖗𝖋𝖊𝖙𝖙𝖎 𝖘𝖙𝖗𝖔𝖓𝖟𝖎. || DRACO MALFOY
RomanceLoro due erano così complicati. Lui orgoglioso e lei strana, a volte sensibile e a volte mandava a fanculo tutti senza nemmeno pensarci. Quei due, sapevano amarsi come nessuno. Quei due erano erano unici, niente e nessuno riusciva a separarli, pote...