15.

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Draco pov.
La luce del sole soffusa mi colpisce direttamente la faccia costringendomi a farmi girare dall'altra parte del mio letto vuoto.
Stringo un cuscino con il braccio mentre l'altro è schiacciato a causa della mia faccia riposata.
Non dormivo da tanto, forse troppo così bene.
Finalmente è sabato e non devo seguire le lezioni quindi mi stiracchio e guardo l'orologio che segna le 10 in punto. Il gufo puntualmente mi porta una lettera come quasi ogni giorno ormai. Ne sto ricevendo troppe.
È da parte di mia madre. Quattro parole. Un grande sollievo per me. Finalmente inizio a respirare.
"Draco, l'hanno preso."
La richiudo e la metto dentro al cassetto, al buio, un posto senza luce e senza felicità.
Dove merita di essere.
Salto dal letto incredibilmente sollevato e mi fiondo sotto la doccia, mi spoglio e getto i vestiti nel cesto del bucato.
L'acqua calda mi stira i muscoli contratti e subito posso sentire il calore eccessivo sulle mi spalle, mi strofino via il senso di pesantezza, il Suo senso di pesantezza con il sapone facendo finta che si può aggiustare ogni cosa così.
Ma questo è il modo.
Questa è la mia fottuta vita.
Chiudo gli occhi e vedo il suo viso felice e poi vedo le sue labbra sulle mie, stessa scena di ieri sera.
Ieri sera.
Mi sono sentito in modo particolare in quel bacio, mi ha detto quelle parole sincere e mi è stata vicina più di quanto hanno fatto i miei genitori in tutta la mia vita. I suoi occhi arrossati come le sue guance,le sue labbra rosse sbavate a causa del bacio, i suoi capelli appiccicati e zuppi d'acqua per la pioggia, il suo corpo da donna pur essendo minuto ma con delle forme che te lo fanno venire duro.
Lei, in tutti questi aggettivi ieri sera è stata Emily Williams Serpeverde.
Tiro su i box in fretta e metto un jeans nero seguito da camicia e maglione nero.
Lego i lacci e decido di lasciare il letto disfatto, non ho voglia di aggiustarlo.

Emily pov.
Black mi guarda confuso dal mio comportamento.
Sono seduta con le gambe incrociate in mezzo al letto mentre aspetto qualcosa di indefinito.
"Perché mi guardi così, stamattina sono stanca" dico come se fosse una novità, allargo le braccia e il mio gatto si fionda tra di esse facendomi delle fusa, gli bacio la punta del naso e lui strofina il suo visino sulla mia fronte.
Un gesto così misero e nullo, alcune volte dato per scontato ma che adesso sento come un gesto d'amore e d'affetto.
Quello che è.
Scendo dal letto e sistemo di poco le lenzuola, prendo un jeans scuro e una felpa unicamente nera e vado in bagno a cambiarmi.
Mi vesto guardando la mia pelle fragile e bianca con dei lividi in alcune zone, mi lavo i denti strofinandoli  come se potessi alleviare il dolore anche se dentro di me so che non è così.
Mi trucco poco solo per coprire le occhiaie, non ho voglia di fare niente e mi lego i capelli in una coda di cavallo perfetta.
"Ci vediamo dopo amore" dico a Black che è comodamente steso sul mio letto, sorrido lanciandogli un occhiataccia di attenzione.
Nella sala comune non c'è nessuno se non Blaise attento a capire qualcosa, forse di erbologia non so. Alza lo sguardo con una piuma in bocca e mi saluta con un cenno di testa che ricambio d'indifferenza.
I corridoi sono vuoti se non per qualche matricola che è intenta a studiare, sicuramente Corvonero ma non solo.
"Attenta a dove metti i piedi matricola."
la mia voce seria, dura, rimproverante fa scappare con la testa china una ragazza matricola Grifondoro.
Salgo al quarto piano diretta per andare in biblioteca dove sicuramente troverò Hermione, sicuramente la stanza sarà calda, vuota, silenziosa e triste come al solito.
Come al solito la stanza è come me l'immaginario ma non ho trovato Hermione,anzi, la stanza è completamente vuota. Prendo un libro.
"Che ne sanno gli altri"
Letto e riletto troppe volte per essere soltanto un libro per me ma comunque decido di leggerlo di nuovo per ricordarmi per l'ennesima volta tutte le battute e scenografie.
"Un bacio veloce, ma seguito da uno violento"
Questa frase del libro la sento come se me la dicesse il ragazzo dai capelli biondo platino per il bacio di ieri sera.
Il mio cuore batteva troppo velocemente e la mia testa non sapeva quello che facevo. Ma non me ne pento,assolutamente.

Draco pov.
Forse è il momento in cui potrei sfruttare quest'occasione di non-scuola per studiare.
Salgo in biblioteca e penso che alla ragazza non l'ho vista, per tutta questa mattinata non ho visto Emily a zonzo per la scuola.
Ne alla sala grande, ne in cortile e nemmeno nella sala comune dove a volte la osservo di nascosto giocare con il suo stupido gatto.
Le vorresti però le sue attenzioni.
Si, di questo ne sono colpevole.
Apro la porta sbattendola accidentalmente ma non faccio nulla per rimediare, le mie spalle dritte su fanno spazio per la stanza magicamente calda. L'odore dei libri mi invade le narici e devo dire che mi piace.
Ma da quanto non ci entro qui dentro?
Oh per maledizione è solo un posto pieno di polvere, silenzio e studio e questi tre aggettivi non stanno bene con la mia persona. Eppure vado bene in tutte le materie, non capisco perché Silente mi ha messo il tutor.
Prendo un libro fin troppo grande e lo sbatto sul tavolo provocando un tonfo sordo, la stanza vuota ne risente.
"Attento a cosa fai non ci sei solo tu qui dentro" sento una voce, la sua voce risuonare nella stanza come ha appena fatto il mio libro.
Non alza lo sguardo, non si accorta della mia figura così mi siedo accanto a lei.
"Ma buongiorno anche a te zuccherino" gli dico stuzzicandola, lei mi guarda con una mano sulla fronte mentre ride di sottecchi.
"Non la finisci di seguirmi, eh Malfoy?" mi dice lei zittendomi per l'ennesima volta.
Gli chiudo il libro e lei sposta il suo peso pur essendo seduta sul lato opposto dal mio guardandomi,anzi, scrutandomi.
"Dovresti studiare anche tu mio caro Malfoy" mi dice cercando di aprire il libro ma la blocco.
"Non respingermi Williams, ieri sera non sembrava che volessi respingermi" gli dico, lei ghigna mordendosi il labbro.
Quel fottuto labbro.
"Cosa ti fa pensare che io ti stia respingendo?" mi chiede, abbasso lo sguardo divertito.
È incredibile come una singola parola può scatenare un intero monologo tra di noi.
"Il fatto che ancora non mi hai salutato come si deve, mia cara Emily" gli dico, lei si blocca ma rimane comunque sciolta nei suoi movimenti.
"Non te lo meriti un mio saluto" mi dice inarcando un sopracciglio, sorrido.
"E perché mai?" le chiedo ma non mi risponde, quindi allungo la mia mano sulla sua gamba coperta dal suo jeans dannatamente stretto e avvicino il mio viso al suo.
Come mi sto spingendo per avere un minimo bacio da una ragazza?
Le prendo il viso e la bacio delicatamente, ma lei si avvinghia nelle mia braccia e approfondisce il bacio facendomi ghignare sulle sue labbra.
Le sue mani nei miei capelli, le mie mani tra le sue cosce, la sua lingua che si incontra con la mia mentre danzano, la sua saliva sulle mie labbra, i miei morsi sulle sue labbra, le sue unghie nel mio collo.
Sinonimo di felicità, leggerezza.
"Me lo sono meritato Williams?" le chiedo poi
"Forse" dice per poi baciarmi di nuovo.

𝖉𝖚𝖊 𝖕𝖊𝖗𝖋𝖊𝖙𝖙𝖎 𝖘𝖙𝖗𝖔𝖓𝖟𝖎. || DRACO MALFOYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora