Domani sera sarò di ritorno, non odiarmi zuccherino.
Rido alla sua lettera.
Ma io sono sicura che ritornerai Draco, spero solo che ritornerà il vero Draco. E non quello con il marchio nero sull'avambraccio.
Ormai è mezzanotte passata e sono in camera mia, guardo la mia agenda intenta a portarmi avanti con il programma di studio e vedo una nota.
12 Dicembre my birthday.
Oggi è il mio compleanno, il mio fottuto compleanno. Me ne ero completamente dimenticata che stupida che sono Salazar mio.
Black mi viene in contro e mi salta in braccio, lo stringo forte a me e mi fa le fusa sulla pancia.
Il tuo compleanno e lui non c'è.
Già lui non c'è.
Ma dovrebbe importarmene? No.
M'importa?
Si
No.
Vedo tutti i miei libri sulla scrivania cadere e sussulto rimanendo comunque sul letto, sto per prendere la bacchetta e immaginarmi il peggio.
Saranno i mangia-morte che mi sono venuti a fare visita? Sarà quel lurido di mio padre?
Un bagliore di luce mi costringe a tanti chiudere gli occhi, accecante. Un incredibile profumo di uva, di menta e anche di pulito mi invade la stanza con le mie narici.
Il profumo è familiare, troppo per non conoscere la persona.
"Profumi di uva" gli dissi abbracciandolo
"Davvero? Wow che bel complimento!" mi sorrise.
No.
Non può essere lui, lui ormai non c'è più.
Apro gli occhi e li strizzo per vedere se sto sognando, se lui è solo un sogno da cui mi sveglierò piangendo.
Cedric Diggory è in piedi a fissarmi mentre mi sorride con le braccia conserte.
Non può essere lui, lui è morto.
Incredibilmente sento un vuoto dentro di me, proprio lì dove prima c'era la sua fantastica amicizia. Vivo in un secondo tutti i nostri momenti belli insieme, tutti gli abbracci e le scazzate.
"Cedric" sussurro, piango.
Lui sorride guardandomi.
Mi alzo in piedi, sono difronte a lui difronte al suo fantasma, le gambe mi tremano,ho il respiro pesante e la tachicardia.
"Ciao scheggia" mi sorride.
Si è proprio lui, Cedric Diggory in tutta la sua bellezza e felicità. Me lo ricordavo proprio così.
"Ma.. ma tu che ci fai qui?" gli chiedo e le mie lacrime scendono per il mio viso. Sento il suo pollice accarezzarmi la guancia e un immenso calore mi avvolge, il suo calore.
"Beh volevo essere il primo a dirtelo."
"Tanti auguri".
Sorriso sul volto, parecchio alto, tono felice, e braccia conserte.
Lui è venuto fino a qui per darmi gli auguri, il mio amico è venuto sul mio mondo per darmi gli auguri. Piango, mi sfogo davanti a lui.
Mi manca, mi manca tanto Cedric.
"Ced mi manchi, mi manchi tanto" singhiozzo sedendomi a terra, lui mi sorride e si siede accanto a me. Vorrei toccarlo, vorrei stringerlo a me ma non posso, lui è solo un fantasma davanti al mio corpo.
"Non preoccuparti Emily, io ci sono. Guarda che ti osservo spesso e sono fiero di te! Anche tu mi manchi piccola scheggia" mi dice.
"Proteggi Draco Emily, la sua vita sta diventando più difficile del previsto" conclude.
Annuisco, me lo immaginavo.
"Non posso restare qui per molto. Ma ti assicuro che se mi parli io ti ascolto, ti ascolterò sempre."
"Sei rimasta nel mio cuore Emily, ma non dire a nessuno di me"
"Ci rivedremo presto scheggia". Detto questo mi abbraccia, sento le sue grandi e calde mani stringermi la schiena. Cerco di abbracciarlo anch'io ma invano, non posso fare nulla.
"Stai attenta!" mi dice.
Un soffio.
Cedric è volato via. Di nuovo.
Sono sola nella mia stanza che non brilla più grazie alla luce del ragazzo, piango.
Perché la vita è così ingiusta?
Non è colpa sua, non doveva morire.
Mi manchi ced.Draco pov.
Le mura scure e cupe di casa mia mi accolgono.
Il castello Malfoy non è illuminato, tutte le finestre sono serrate, l'unica cosa più simile alla luce è il lampadario di cristalli appeso in salone. Ci sono borse,vestiti,scarpe di estranei.
"Draco." Mia madre esce dalla grande porta della sala da pranzo in legno. Mi guarda, la guardo. Perfetta come sempre.
Abito nero, trucco leggero, sorriso in volto e capelli sciolti. Come se non fosse successo niente.
"Madre" mi accarezza la guancia e poi ci posa un bacio sopra. Non riesco a pensare che questa donna sia un assassino a piede libero.
Mi guardo attorno, e se prima c'erano tanti quadri e dipinti sparsi per la casa adesso c'è ne sono il doppio di mio padre.
"Ti vedo bene figlio, come stai?" mi chiede
Sto una merda mamma.
"Sto bene madre, anche io ti vedo bene" cerco di sorriderle, mi accarezza i capelli.
"Narcissa, il Signore Oscuro vuole parlare con te." Bellatrix,mia zia.
Capelli spettinati, trucco sbavato, abito nero.
Come me la ricordavo d'altronde.
"Oh nipotino mio caro che buon momento per farci visita" mi dice, tono adulatorio. La odio.
"Vieni a far parte anche tu della nostra riunione, Lui ne sarà felice" mi dice spingendomi con le spalle, guardo mia madre che mima un 'mi dispiace' con le labbra.
La sala da pranzo è illuminata, forse è l'unica stanza del castello. Seduti nell'enorme tavolo ci sono molti mangia-morte che mi guardano curiosi barbottando qualcosa.
A capo tavola c'è Lui. Nel posto in cui sedeva mio padre.
Mi guarda. Rabbrividisco.
"Oh mio caro Draco, che piacere conoscerti" mi abbraccia, resto fermo come il ghiaccio.
"Siedi. Siedi" mi dice indicando la sedia accanto a lui, con questo tono convincerebbe chiunque. È calmo, pacato, e adulatorio.
Mia madre mi stringe la mano da sotto il tavolo, guardo l'intero tavolo e intravedo i genitori di Emily.
Blocco i miei pensieri innalzando un muro davanti a essí in modo tale che Lui non riesca ad entrare.
"Miei cari seguaci. Sedetevi prego" tono calmo, pacato, adulatorio, compratore.
Con questo tono si comprerebbe un si da tutti.
"Sono lieto di presentarvi Draco, figlio di Narcissa e Lucius." mi alzo gelido come il ghiaccio e mi inchino davanti alla sua figura.
"Draco, io e te dopo con calma cercheremo di parlare" mi dice,brividi.
"Vi starò a sentire mio Signore"
"Bene, molto bene. Siedi pure" mi indica la sedia. Mia madre mi stringe forte la mano e i genitori di Emily mi indicano con un dito.
Emily.
Quella ragazzina dai capelli neri e gli occhi blu.
Per un solo attimo mi viene in mente lei, in tutti i suoi modi di essere e Voldemort si blocca guardandomi con un sorriso sghembo.
"Mio caro, mi ha riferito tua madre che hai conosciuto una purosangue". Annuisco.
Scusami Emily non volevo che entrassi qui.
"E la fortunata si chiama?" mi chiede
"Emily.. Emily Williams Serpeverde Signore" deglutisco, i suoi genitori mi sorridono.
Mi sento sollevato, più rassicurato.
Voldemort guarda stupito il padre della ragazza che ho appena nominato e sorride.
"Sono molto contento Draco. Quindi la prossima volta inviterai anche lei alla nostra riunione." tono sicuro, non esige un no come risposta.
"Certo Mio Signore".
Scusa Emily.
Non devi entrare a far parte di questa mischia di smidollati, tu non c'entri.
Dopo pochi minuti la riunione finisce e mi dirigo fuori insieme a mia madre che mi tiene ancora per mano. Devo andarmene da qui.
"Draco" mi sento chiamare da una voce femminile, la madre di Emily.
"Mi dispiace sia entrato anche tu a far parte di tutto questo" tono comprensivo. Le sorrido.
"Da questo a mia figlia appena la vedi puoi dire che è stata mandata da me" mi porge una collana rossa, bellissima devo dire.
È liscia e lucida con dei dettagli argento e verdi.
"Oggi compie gli anni".
Oggi è il compleanno di Emily?
E io sono qui, sono venuto qui per ascoltare le strambe parole di Voldemort?
"Oh non ne sapevo nulla" mi guarda confusa.
"Tranquillo mio caro, daglielo appena puoi" annuisco e si confonde con le altre persone che se ne stanno andando.Emily pov.
"Tanti auguri Emily!" sbuca fuori dal nulla Fred con un dolcino di pasta glassa rubato dalle cucine con una candeline sopra.
"Grazie mille Fred, non dovevi occuparti di .." faccio per finire la frase ma sbucano fuori anche Hermione,Luna, Harry e Ron.
Gli sorrido.
Non abbiamo molta confidenza noi, e si sono preoccupati di farmi questa 'sorpresa'?
"Ma come facevate a saperlo?" gli chiedo
"Noi sappiamo tutto" dice questa volta George.
"Dai avanti soffia!" Mi dice Hermione.
Chiudo gli occhi.
Vorrei vivere in futuro bello insieme a Draco.
Soffio.
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𝖉𝖚𝖊 𝖕𝖊𝖗𝖋𝖊𝖙𝖙𝖎 𝖘𝖙𝖗𝖔𝖓𝖟𝖎. || DRACO MALFOY
RomanceLoro due erano così complicati. Lui orgoglioso e lei strana, a volte sensibile e a volte mandava a fanculo tutti senza nemmeno pensarci. Quei due, sapevano amarsi come nessuno. Quei due erano erano unici, niente e nessuno riusciva a separarli, pote...