28.

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Emily pov.
"Emily stringimi la mano." il tono del professor Piton mi riempie la mente.
Non riesco a respirare.
Dolore.
Non riesco a parlare.
Dolore.
Non riesco a pensare.
Dolore.
Dolore. Dolore. Dannatissimo Dolore.
Sento ancora le braccia strette attorno al mio esile corpo di Draco, mi accarezza il volto sporcandosi le mani accidentalmente di sangue.
Quella stupida idiota della Greengrass ha osato mandarmi in infermeria in stato di trans, non riesco a muovermi, non riesco a pensare con lucidità l'unica cosa che riesco a pensare è il momento della mia caduta.
Il sangue che esce da tutte le mie ferite.
I miei genitori lo verranno a sapere, per Merlino.
Fosse l'ultima cosa che faccio prima di andarmene in questa dannatissima scuola.
Il preside lo verrà a sapere.
Tutta la scuola lo verrà a sapere.
Verranno a sapere di come Astoria Greengrass mi ha fatto del male, tanto male.
"Emily, avanti tesoro. Bevi questo" mi dice madama Chips dopo avermi fasciato il petto.
La mia camicia piena e zuppa di sangue è buttata per terra senza un ritegno valido, il mio corpo è solo avvolto da troppe fasce bagnate e un pigiama lungo.
"Cos'è?" le chiedo flebile.
Per magia parlo.
"Una pozione, ti aiuterà a metterti in sesto" mi sorride, annuisco e me la porta alle labbra.
È bollente, senza un odore decifrabile di un giallo ocra. Non ne conosco l'esistenza.
"Adesso riposati mia cara, dovrai stare qui per qualche giorno" annuisco.
Ho bisogno della sua presenza.
Ne ho bisogno.
Perché ho bisogno proprio di lui?
Perché si.
Io ho bisogno di Draco al mio fianco.
"Buonanotte tesoro." mi rimbocca le coperte.
"Buonanotte... Draco" un ultimo sorriso.
Un ultimo pensiero.
Un ultimo sguardo alla stanza vuota attorno a me.
La solitudine mi picchietta la testa.
O forse è l'emicrania perenne.
No è la solitudine.
Il pensiero del ragazzo dai capelli biondi platino mi pervade la mente offuscandomela.
Le sue mani fredde incontrano il mio corpo caldo, il suo apparato genitale si struscia su di me in movimenti esperti. Mi morde la spalla facendomi mordere il labbro per non gemere al suo morso.
Mi stringo le gambe per non far bagnare i miei slip a un soltanto stupido pensiero di quel ragazzo. Di Draco.
Chiudo gli occhi, mi addormento.
Grazie Draco.

Draco pov.
"No forse non hai capito. Quella Astoria Greengrass deve essere espulsa da questa scuola! Ora!" punto un dito contro Severus che ormai non mi sta più ascoltano da minuti.
"Draco non spetta a me decidere. Di certo la signorina Williams quando si sveglierà metterà al corrente i suoi genitori. Provvederanno loro" tono monocorda quasi scocciato,sbuffo.
A Severus Piton lo conoscevo già da prima del mio arrivo ad Hogwarts. La mia famiglia si fida di lui, è come un padrino per me pur non essendolo. È stato il mio guardiano e mi starà ancora con più il fiato sul collo quando saprà tutto del Signore Oscuro. Se non lo sa già.
"La signorina Williams adesso è stesa in uno stupido lettino d'infermeria a contorcersi dal dolore!" punto in dito contro alla porta.
Non ho mai visto Emily cosi.
Così fragile, così piccola e indifesa.
Stesa e raggomitolata tra le mie braccia in cerca di affetto, come se fosse l'ultimo affetto.
Come se per ultimo affetto volesse proprio un mio abbraccio.
La preoccupazione che c'è in me è più forte del dovuto, sto camminando come un matto pur cosciente che non posso far nulla per cambiare la situazione.
Ma non devo mai acchiappare per sottomano quella stupida della Greengrass, la uccido con le mie mani.
"Draco." mi chiama.
"Lui ti ha già dato un compito?" mi chiede.
Lui.
Me ne ero quasi dimenticato.
L'armadio svanitore.
Abbasso il capo, non so cosa rispondergli.
"Si. Di aggiustare l'armadio svanitore" mi guarda, e annuisce comprensivo.
"E a che punto stai?"
"Ancora devo iniziare, non so da dove cominciare" mi aggiusto la camicia.
Devo farmi una doccia.
Annuisce, esco dal suo ufficio a passo spedito.
Sento gli occhi di tutti addosso guardarmi fissi, guardano il mio volto non curante del mio aspetto, guardano la mia camicia sgualcita e pian di sangue, guardano i miei capelli bagnati e spettinati.
"Draco, è vero che Emily Williams è morta?".
Pur essendo una notizia non vera, rabbrividisco.
"Non inventatevi stronzate, lei è in infermeria ed è viva" sbraito, sento un sospiro di sollievo.
La lettera di mia madre adesso lui aspettare, la guardo, mi guarda e sembra che voglia dire LEGGIMI.
Mi strappo via la camicia e mi sfilo via i pantaloni seguiti dai box, mi butto sotto il getto d'acqua completamente freddo e mi strofino via il sangue e i sensi di colpa.
Il suo sangue e i miei sensi di colpa.
Chissà se sta bene, chissà cosa sta passando.
Senza nessuno al suo fianco pronto a stringerle la mano, pronto a sostenerla sempre, pronto a sorreggerle il secchio se ha bisogno di vomitare.
Senza nessuno.
Nessuno.
"Non ho più nessuno accanto a me" le sue parole nella sua testa quella sera in cui la Granger la offese in malo modo.
Domani andrò da lei, promesso.
Sfilo nel mio pigiama e mi stendo a letto senza fare troppe storie, accarezzo la lettera fingendo di accarezzare il volto giovane e truccato di mia madre.
Anche se non è così.
Mia madre.
Chiudo gli occhi.
Cado in un sonno profondo.
"Buonanotte.."
"..Emily" un ultimo sorriso.

𝖉𝖚𝖊 𝖕𝖊𝖗𝖋𝖊𝖙𝖙𝖎 𝖘𝖙𝖗𝖔𝖓𝖟𝖎. || DRACO MALFOYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora