Capitolo 28

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Aleksander

Impazzito mi avvento su di lei. Irrefrenabile il desiderio che mi scorre dentro e che me la fa assaggiare come se fosse un gelato. Il mio gelato preferito. Assaporo, accarezzo, mi lascio stordire dalla sua passione inattesa. Mi stringe a lei facendomi dimenticare tutto e quando i nostri bacini si toccano le dico la cruda verità. Sarei disposto a morire per poter unire i nostri corpi anche solo una volta. Serie disposto a morire per sapere cosa significa spingersi in lei perché sono certo che sarebbe come far l'amore con un angelo. Il suo calore mi avvolgerebbe portandomi in paradiso e allora io sarei disposto a restarci per sempre in quel paradiso, a costo di tutto.

«E allora resta in vita per me.» I nostri nasi si sfiorano, le sue mani mi circondano il viso, i suoi pollici mi accarezzano la mandibola. «Resta con me. Resta a fare l'amore con me finché lo vorrai.» Come potrei rifiutarmi.

«Non capisco perché il signore ha voluto che ti incontrassi qui, ma sappi che rimarrò. È inevitabile.»

«Anche per me.» Lentamente unisce le nostre labbra mentre occhi negli occhi suggelliamo il nostro patto.
Quel contatto mi fa vibrare il cuore ma quando la sua lingua si intrufola fra le labbra in cerca della mia chiudo gli occhi e disperato l'accontento in una nuova lotta. Il suo profumo mi avvolge quando i suoi capelli scivolano sul mio volto. È così bella. Così irreale in quel luogo, non riesco a smettere di toccarla. Le porto una mano alla nuca per avvicinarla ancora. Sembra sempre troppo lontana. Le sue labbra si uniscono così perfettamente alle mie da farmi desiderare ardentemente di potermi perdere e ritrovare in lei. Ha le guance arrossate, i capelli ingarbugliati dalla mia ricerca di tenerla ferma e stretta.
Con l'altra mano scendo sul suo fianco. Mi intrufolo sotto quegli strati di stoffa e quando sento la sua pelle calda perdo il fiato. Forse sto davvero morendo e lei con la sua insaziabile bocca, i suoi splendidi occhi, il suo sinuoso corpo è la mia sirena ammaliatrice.

Mi lascio andare al suo dondolare su di me che mi fa sentire più vivo che mai. Ora sono io a gemere quando maliziosa mi morde il labbro prima e il mento dopo fino al collo e poi su fino all'orecchio. Ripete la mia tortura su di me e io devo trattenermi quando invece vorrei solo lasciarmi andare. Con urgenza lego nuovamente le nostre bocche, riporto le mani al suo viso e rallento le nostre carezze, lo schioccare delle nostre lingue. Piano, piano, le accarezzo le guance con i pollici e lambisco con delicatezza le sue carnose labbra. I brividi non cessano, mi sento scuotere fino a vibrare e percepisco ogni parte del suo corpo che si muove su di me. I suoi gemiti sulla mia bocca mi fanno impazzire e perdo quasi i sensi per quel desiderio di possederla che mi fa spingere la lingua in cerca della sua. Un altro movimento del suo bacino e io lascio quel bacio per nascondere il capo nel suo collo. Ansimo vistosamente e anche lei tra i miei capelli. Chiudo gli occhi per evitare di spingerla su quel sacco a pelo fino a perdere i sensi.

«Mi fai impazzire.» Le bacio la punta del naso capisco di essere al limite e allora la scosto e afferrandola per la vita la siedo accanto a me con le sue proteste poco velate. Non posso più contenermi.

«Aleksander, no!» Bisbiglia decisa ma io le sfioro il capo con un nuovo bacio e mi giro per riprendere fiato. Porto le mani al viso in cerca di placare il mio respiro, il mio cuore e la mia testa.

Lei poggia la fronte sulla mia spalla. «È tutta una follia, vero?» Il tono sconsolato mi fa riprendere lucidità subito.

«E anche se lo fosse ha importanza.» Le prendo il viso fra le mani. «Io voglio continuare questa follia...» Avrei voluto dire per sempre ma questa si che sarebbe stata una pazzia. Ci si può innamorare così perdutamente di qualcuno che si è appena conosciuto?

«Sì.» Un dolce mormorio.

«Come?» per un attimo ho temuto di aver parlato ad alta voce dei miei sentimenti.

Con la Forza di un Carro ArmatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora