Anastasya
Il suo sapore. Quanto mi era mancato il suo sapore. Lo avevo appena assaggiato ma ora come allora sa di vita ed è irresistibile per me. Le sue morbide labbra che si uniscono alle mie, così soffici, così delicate da farmi sospirare. Stringo gli occhi per trattenere tutto quello che mi scoppia dentro a riaverlo fra le mie braccia. I suoi muscoli tesi sotto le mie mani, i suoi capelli spinosi, la sua barba leggermente lunga che mi graffia la guancia, ma questo fastidio serve solo a confermarmi che sono davvero con lui. Non riuscivo a crederci, non riuscivo a vederlo veramente, pensavo fosse un sogno. I suoi palmi mi stringono la schiena e la mia pelle si riempie di brividi. Lascio che le nostre lingue si assaporino lentamente. È un bacio dolce, esigente, fuoriluogo per quell'angolo di accampamento che ha già visto troppo. Con i polpastrelli gli accarezzo la mascella e quando lui scende a baciarmi il collo respiro il suo profumo di pino sorridendo.
«Sei davvero tornato...» Le sue labbra lasciano scie bollenti.
«Non potevo restare senza di te.» Sospira sulla mia pelle. «Non sai quanto ti ho cercata nei miei sogni.» Mi stringe fino a farmi mancare l'aria. «Eri l'unico motivo che mi tenesse in vita. È stato orribile.» Nasconde il viso nell'incavo del mio collo. È talmente grande in confronto alla mia figura minuta che mi sembra assurdo che possa trovare conforto in me e allora lo stringo. Me lo tengo vicino come se fosse una parte di me, forse perché lo è più di quanto potrà mai essere nessun altro.
«Ora sei con me.» Pronuncio dolce al suo orecchio e lui annuisce non spostandosi dal suo nascondiglio.
«Lo sento. Lo sento in ogni parte di me.» Mi bacia la pelle che brucia a ogni lieve contatto. Alla fine si tira su e io avvolgo il suo volto fra i miei palmi. Accarezzo le guance e gli zigomi mentre il suo sguardo disperato mi scruta in cerca di un appiglio. In silenzio mi avvicino fino a far sfiorare la punta dei nostri nasi. L'azzurro dei nostri occhi si confonde, siamo già un tutt'uno in mezzo a quella guerra che è fatta per dividere.
«Anastasya, scusa ma... abbiamo bisogno di te.» La voce dispiaciuta di Irina ci giunge da poco lontano. Non posso far finta di niente e lo sa bene anche lui che annuisce baciandomi la fronte.
«Arrivo subito.» Ma vorrei restare, il suo sorriso mi da la forza di lasciarlo andare.
«Forza, vai a salvare qualcuno io starò in disparte con Hanna. Penso abbia bisogno di una pausa.» Il mio cuore scoppia d'amore per quel ragazzo appena tornato vivo dall'inferno che pensa al benessere di mia sorella. Non lo lascerò andare mai più. E poi ecco la disperazione. Le parole di Vasilii si insinuano nei miei pensieri e io stringo le sue spalle impaurita.
«Che succede?» ha subito notato il cambiamento in me e con la fronte corrucciata lo vedo sorpreso dalla mia reazione.
«Devo dirti una cosa. Ma ora non c'è tempo.» Mi sciolgo dal suo abbraccio. Forse anche più di una cosa.
«Mi stai facendo preoccupare.» Sì, lo vedo anche io, il suo corpo si è irrigidito.
«Stasera parleremo. Ora devo rientrare.» Lui sembra titubante ma alla fine si arrende.
«Okay, andiamo.» Prendo la sua mano e insieme torniamo nella tenda.
Non appena varco la soglia non ho più tempo per pensare a quello che devo dirgli. Il lavoro assorbe tutte le mie forze, anche perché finalmente so che lui è al sicuro e mi posso dedicare pienamente alla persona che sto curando. Non mi accorgo neanche che il tramonto è passato da un pezzo e che come al solito Aleksander ha già portato via mia sorella.
La figura di Dimitri mi si mostra nella penombra del separé dove mi trovo per un caso particolarmente grave. Abbiamo dovuto operare un ragazzo che ora sembra essersi stabilizzato.
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Con la Forza di un Carro Armato
RomanceAnastasya è una laureanda in medicina piena di sogni e di speranze. Ha appena finito la sua prima settimana all'ospedale di Kiev, la sua città ed è pronta a festeggiare con la sua famiglia il contratto a tempo indeterminato. Per realizzare il suo so...