Capitolo 11

456 28 6
                                    

Di domenica la strada è piena di persone che vanno avanti e indietro in lunghe passeggiate, in pochi lavorano e la maggior parte è vestita normalmente. Stoniamo in mezzo a tanto relax. Camminiamo l'una accanto all'altra in rigoroso silenzio, mi chiedo se ho fatto bene ad accettare dal momento che sono stata proprio io a dire di voler ridurre le nostre interazioni. Ma inutile porsi domande simili quando si ha già detto di sì, tirarsi indietro è fuori discussione. Camminiamo fino ad arrivare al bar all'angolo, mi fa entrare per prima cedendomi il passo e lo fa sembrare del tutto casuale ma niente di quello che dice o fa è casuale, mai.

Ci sediamo a un tavolino, lei ordina un cappuccino con brioche mentre io mi limito a un espresso "Dovresti mangiare qualcosa" mi suggerisce.

"Non è mia abitudine fare colazione" rispondo tranquillamente scaldandomi le mani con la tazzina tiepida.

"Fai male" mi rimprovera bonariamente.

"Non la faccio da vent'anni.. credo che sopravviverò ancora a lungo così" scrollo le spalle e finisco il mio caffè a stomaco vuoto mentre lei si fa tranquillamente la sua colazione. Siamo due opposti anche in questo.

"I tuoi non ti dicevano di farla?" Mi chiede osservandomi.

Incrocio le braccia sul tavolino "Sai perfettamente che i miei genitori non erano nemmeno a tavola"

Si rende immediatamente conto di aver fatto una di quelle gaffe incredibili "Questo non significa che devi per forza continuare una brutta abitudine.. forza, mangia"

Mi porge davanti al viso la sua brioche che educatamente rifiuto "Al momento ho lo stomaco completamente chiuso a causa delle vostre accuse pesanti nei confronti di Denise"

"Sto facendo solamente il mio lavoro, al mio posto faresti lo stesso" risponde pulendosi le labbra con il tovagliolo "Valuteremo e indagheremo a fondo, non mi piace condannare innocenti e lasciare i colpevoli a piede libero ma tu sei intelligente.. le prove sono contro di lei, Macarena"

"Non è stata lei" rispondo sicura al cento per cento.

Incrocia le braccia sul tavolino assumendo la mia stessa postura "Lo dici solamente perché per te è personale ma non puoi esserne così sicura"

"Non c'entra niente con il mio passato" continuo a ribadire per l'ennesima volta.

Scuote la testa in segno di disapprovazione "Pensi di proteggerla a tutti i costi ma quella ragazzina andava punita fin dall'inizio.. e so che in fondo tu lo sai"

"Cazzate.. adesso hai trovato il tuo caso perfettamente confezionato.. potresti fare vincere le elezioni al tuo procuratore ma non permetterò che Denise paghi per un crimine che non ha commesso, non me ne starò con le mani in mano mentre voi state trasformando la cosa in un caso mediatico" la accuso sapendo che c'è un fondo di verità, una verità politica e sporca a danni di una ragazzina allo sbando.

"Mai avuto illusioni di questo tipo, non sono stupida" risponde velocemente.

"Importa davvero poco quello che pensiamo noi.. la verità verrà a galla" le dico guardandola negli occhi.

Sorride abbastanza divertita "Credevo che avessi smesso di credere nella giustizia"

Scuoto la testa vedendo che non ha afferrato ciò che ho detto "Giustizia? Per favore.. qui si tratta solamente di cosa puoi o non puoi dimostrare"

La vedo letteralmente fare finta di riflettere e poi annuisce "In casi normali è vero ma.. Denise Smith è stata ritrovata ubriaca e fatta accanto al corpo con i vestiti macchiati di sangue e l'arma del delitto in mano.. il suo primo caso è appena stato chiuso e scommetto quello che vuoi che la giudice si ricorda ancora molto bene di quello, noi due abbiamo fatto in modo che non lo scordasse con questa facilità.. Macarena, sei un ottimo avvocato ma stai giocando una partita che non puoi vincere" mi dà fastidio ma so che è la pura realtà oggettiva dei fatti.

Law & LoversDove le storie prendono vita. Scoprilo ora