Capitolo 65

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Ci guardiamo senza dire nulla, è Kate quella che reagisce per prima "Dici che se esprimo il desiderio di una montagna di soldi, il corriere suona alla tua porta?"

Zulema corruga fronte e la guarda spaesata "Cosa?"

"Niente, una cretinata.." guardo Kate e le dico "Hai sposato uno scrittore miliardario, Kate.." le ricordo.

"Ah giusto" annuisce ridacchiando.

"Che cosa ci fai qui?" Chiedo a Zulema e lei sorride divertita, credo che stia vedendo quanto sono agitata.

"Io.. volevo parlarti un secondo" mi dice. Kate, salutandoci con un sorriso enorme, esce dalla porta tranquilla. Ci salutiamo e poi ritorno a guardare Zulema "Mi fai entrare?"

"Ma certo.. accomodati" le dico aprendo maggiormente la porta e lasciandole libero il passaggio.

Lei si guarda intorno prima di portare lo sguardo nel mio "Fabio?"

"È uscito" rispondo prontamente senza dare spiegazioni.

"Lasciami indovinare.. non gli è piaciuta l'idea di aver un intruso in casa" dice divertita incrociando le braccia al petto.

"Le dinamiche familiari che ci sono tra me e mio marito non ti devono interessare minimamente" rispondo tagliando corto.

Alza le mani in segno di difesa "Siamo facilmente suscettibili" si sfila il cappotto "Lo prendo come un " lo appende all'attaccapanni che vede lì "Ma non ne sono sorpresa"

Sbuffa una risata acida "Certo che sei proprio una stronza" la lascio lì mentre torno in cucina, la sento camminare proprio dietro di me.

"Scusa se non dico e faccio sempre quello che vuoi" risponde ed odio profondamente il tono che usa.

Sbuffo una risata nervosa "No, ci mancherebbe.. ma mi piacerebbe che una volta ogni tanto ti comportassi come una persona normale" apro il frigo e tiro fuori una birra.

"Non me la offri?" Mi chiede mentre mi guarda aprirla con un colpo secco.

"Non te la meriti" rispondo bevendo un sorso.

Lei si avvicina a me ridendo divertita "Solamente perché non mi controlli?" Mi chiede a un palmo dal mio viso, me la sfila dalle mani e ne beve un sorso davanti a me senza staccare gli occhi dai miei "Avete discusso?" Chiede ed io abbasso lo sguardo "Centro io?" sposto il viso di lato senza guardarla "Se sapesse che mi trovo qui si incazzerebbe ancora di più"

Sbuffo nervosa, odio il fatto che capisca sempre tutto, le prendo la birra tra le mani e ne bevo un bel sorso davanti al suo sguardo intenso "Non mi importa" rispondo in un sussurro "Di che volevi parlarmi?"

"Pensavo al caso.. l'unico che potrebbe aiutare Callison è suo fratello" mi dice guardandosi intorno.

"Thomas Callison è rinchiuso nel centro di recupero di New York.. escludo che possa esserci lui dietro gli omicidi" rispondo scrocchiandomi il collo "Callison era un solitario.. non aveva persone che lo seguivano, né in facoltà né fuori dal lavoro.."

"Credi davvero che non sarai tu la prossima?" Mi chiede guardandomi negli occhi, si avvicina a me e sento una vampata del suo profumo arrivarmi sul viso.

La guardo così vicina a me e so che dovrei chiederle di allontanarsi ma il fatto è che il mio corpo non lo vuole "Credo che vuole spaventarci"

Lei mi guarda intensamente negli occhi, posso perdermi nel suoi smeraldi e mi sentirei al sicuro "Ci sta riuscendo"

"Non mi succederà nulla, Zulema" le assicuro abbozzando un piccolo sorriso "E poi sono protetta, c'è l'intera squadra e ci sei tu"

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