Capitolo 71

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"MACA! NO!" Urlo a pieni polmoni e mi precipito da lei.

"Zulema, ferma!" Beckett cerca di bloccarmi ma la spintono via.

Non mi importa se spareranno anche a me.
Non mi importa di quello che potrebbe accadermi.

Mi precipito da lei.

I polsi e le gambe legate, la testa in giù e i capelli che le coprono in viso.

È in un lago di sangue.

Scuoto la testa disperata.

Questo non può succedere.
Questo non può succedere.

Continuo a ripetermi senza sosta mentre scoppio a piangere "Nonono! Questo non può succedere!" Le gambe mi cedono e mi trovo inginocchiata davanti a lei. Le lacrime scorrono sul mio viso senza sosta, le prendo le mani intrecciando le nostre dita come abbiamo fatto un milione di volte "Amore.. mi dispiace così tanto!" Sono tutta un tremolio mentre la mia vista è offuscata dalla quantità esorbitante di lacrime che sto versando. Non mi importa se qui tutti mi stanno guardando, non mi importa di essere vista. Non mi importa più di niente perché sono morta anche io.

Flashback di ricordi della nostra vita insieme mi assalgono nel momento in cui mi rendo conto di averla persa per sempre.

Sono quelli che mi uccidono.

Immaginare il suo sorriso e il suo sguardo innamorato.
Immaginare di tenere il suo corpo caldo stretto al mio dopo aver fatto l'amore.
Immaginare le due risate e il modo che ha di prendermi in giro.

Quei ricordi fanno breccia nel mio autocontrollo, frantumano la mia maschera e mi spezzano.

Io mi spezzo.

"Mi dispiace!" Continuo a ripetere mentre con una mano le tolgo i capelli dal viso "Mi dispiace tanto.." nel momento in cui lo scopro mi rendo conto che non è lei. La ragazza estremamente familiare ha un nastro da pacchi sulla bocca. Scatto in piedi e urlo "NON È LEI! NON È LEI!" Mi passo la manica sulle guance per asciugarle e riprendo a respirare.

Non è lei.

Abbasso la testa e respiro profondamente mentre cerco di riprendermi.

Tutti nel frattempo sono accorsi a controllare.

Kate mi guarda, non mi ha mai vista così "Due minuti" le dico allontanandomi appena.

Me li concede.

Credo ingenuamente di poter tornare quella di prima ma è impossibile.

Lo shock è stato troppo traumatico.

Callison ha scalfito la mia corazza.

Saray mi raggiunge "Chi era?" Chiedo guardando il corpo di quella sconosciuta.

"Un'ex tossico dipendente.. pare fosse scomparsa da una settimana.. hanno trovato un registratore sotto la sedia, in questo modo ci ha fatto credere che fosse lei.." mi spiega mostrandomelo, fa partire il nastro e quelle urla riecheggiano nel piano.

"E l'arma?" Chiedo spostando lo sguardo nella direzione da cui sono partiti gli spari.

"Puntata sulla vittima, innescata a distanza.." risponde semplicemente.

Ripenso alle parole di Callison.
Distruggermi usando lei.
È l'unico modo per piegarmi e lo sa.

"Voleva che guardassi.." penso in un sussurro ancora in parte sconvolta.

"Pensi che sia ancora viva?" Mi chiede preoccupata quasi quanto me.

Non alcun dubbio al riguardo "Sì, è ancora viva" rispondo seria e fermamente convinta.

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