Capitolo 15

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Rimango immobile, ferma, bloccata.

I suoi occhi sono nei miei.
Ho sempre amato perdermici dentro in quel mare di emozioni nascoste color smeraldo e ho sempre amato la sensazione che mi faceva provare quando mi guarda in quel modo. Nel nostro modo.

"Di me?" Chiedo con un filo di voce senza sapere dove trovo la forza di guardarla ancora.

Ma stiamo parlando di lei, e quando ci troviamo in queste situazioni la sua ironia pungente esce fuori quasi come un salvagente gettato all'ultimo momento "Non ti scelsi certo per i tuoi favolosi capelli biondi, credevo lo sapessi.."

Distoglie lo sguardo e io abbasso il mio "Io.. non so proprio niente" dico in un sussurro quasi impercettibile, forse è solo un pensiero che mi sfugge dalle labbra in un filo di voce.

Il suo sguardo brucia sulla mia pelle e dentro ho un vortice di emozioni che mi sta mangiando viva "Credo invece che tu stia evitando di avere risposte"

Corrugo la fronte, fingo di essere più forte di ciò che sono "Perché mai?"

"Perché hai paura di scoprire che cosa sarebbe accaduto se quella notte non avessimo superato il limite.." mette in dubbio il nostro rapporto, ciò che siamo state. La verità è che eravamo compromesse molto prima di andare a letto insieme "..forse non saresti andata via, forse lavoreresti ancora con me a Chicago" crede che io rimpianga quel limite mandato in fumo in una notte di passione che non riesco a dimenticare ma si sbaglia.

Scuoto la testa cercando di trattenere le emozioni dentro di me "Non fu quello il problema"

"Ah no?" Mi chiede finendo il suo utlimo pezzo di pizza.

Mentre io credo di aver perso completamente l'appetito "No"

Incrocia le braccia al petto e mi sfida con lo sguardo "E allora illuminami, Biondina" pessima scelta di parole quando si parla di questo argomento che tutt'ora è delicato.

La incenerisco con lo sguardo "In otto anni.. avresti dovuto arrivarci da sola, Zulema"

Non fa in tempo a dirmi nulla che il cameriere arriva da noi per intromettersi nella conversazione "Volete qualcos'altro? Dolce? Caffè?"

La conversazione è finita, così come questa cena "No, grazie.. il conto per favore"

Lo richiedo con cortesia e distacco, voglio soltanto andare via, mi presenta lo scontrino e metto mano al portafoglio "Macarena, lascia.. ti ho invitata io"

Scuoto la testa e pago fino all'ultimo penny di quello che ho mangiato "Non è un appuntamento, pago la mia parte" dico facendo intendere che non voglio nemmeno discutere al riguardo.

Mi alzo, indosso la giacca ed esco senza aspettarla. Inizio a pensare che l'idea di fare questa cena sia stata incredibilmente stupida.

Le sue gambe sono decisamente più lunghe delle mie, ci vuole un attimo per raggiungermi e affiancarmi mentre torniamo sulla strada principale "Si può sapere perché mi odi così tanto?"

Guardo davanti a me stringendomi nella mia giacca, il freddo della notte mi entra fin dentro le ossa rendendo questa situazione ancora più sgradevole "Davvero non ci arrivi?"

Si blocca afferrandomi per un braccio, mi costringe a guardarla negli occhi "Te lo chiederei se lo avessi capito?"

Resto a guardare quei due smeraldi alla disperata ricerca di spiegazioni. È di una bellezza disarmante che ogni volta mi spiazza, credo che i miei occhi non abbiano mai visto qualcuno di così bello, seducente, magnetico. Lei rappresenta la mia debolezza, nessuno è un grado di farmi sentire così dannatamente vulnerabile "Io ti detesto" dico semplicemente scrollando appena la testa e nel momento in cui lo dico capisco che non è assolutamente vero "Ti odio con tutta me stessa, Zulema.." lo dico forse più per convincere me stessa mentre sentendo il mio cuore sanguinare "Ti odio perché sei entrata dentro di me e hai stravolto tutto, ti odio perché mi facevi ridere, ti odio perché sei l'unica a capirmi, ti odio perché hai un controllo tale da rendermi impossibile tutto quello che faccio.. ti odio perché credevo di essere diversa per te.. ma quello che odio di più è che non ti odio per niente.. nemmeno un pochino.. e tu me ne hai date di ragioni.. fin troppe! Avrei dovuto odiarti quando dopo quella notte hai lasciato il mio appartamento ancora prima che mi svegliassi facendomi sentire una delle tante tue avventure senza valore.. avrei dovuto odiarti quando mi sono svegliata in un letto vuoto completamente sola.. avrei dovuto odiarti quando quella stessa mattina sono rientrata in ufficio e tu hai agito come se nulla fosse successo.. come se quella notte non fosse mai accaduta.."

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