Law & Lovers

Capitolo 20

Non faccio in tempo a varcare la soglia del mio ufficio che hai urlo come una pazza isterica "Perché il procuratore ha deciso una cosa simile?" Tutti i miei collaboratori balzano in piedi all'istante, di mettono sull'attenti come bravi soldati "Perché non abbiamo più tutto quel tempo a disposizione?" Continuo a chiedere mentre sbatto la valigetta sulla prima scrivania che mi capita vicino.

Una vocina appena percettibile trova il coraggio di spezzare il silenzio che si è creato "Il caso è praticamente chiuso.."

Sapevo in fondo che se solo il giudice si fosse soffermato un istante di troppo sulle prove presentate dall'accusa, avrebbe preso una simile decisione.

Prendo un respiro profondo "Smettete di fare quello che state facendo, vi voglio tutti su questo caso, nessuno escluso.. sala riunioni tra dieci minuti per un briefing urgente!" Inizio ad ordinare "Dobbiamo scendere in guerra, non siamo i favoriti e potremmo perdere.. ma lo faremo combattendo fino all'ultimo quindi coraggio, al lavoro!"

Un movimento unico di persone che si muovono dalle loro scrivanie verso la sala riunioni grande sancisce l'inizio di quello che mi pare sia il peggior caso di tutta la mia carriera.

Entro in sala qualche istante dopo, tutti sono già seduti con le loro agende alla mano per prendere appunti in caso venissero menzionati dettagli vitali. Sono avvocati brillanti, miei protetti. Ho insegnato tutto quello che so e adesso dovremo tutti insieme cercare di rimediare l'accordo meno dannoso possibile.

Bambi, davanti al monitor, sta elencando il caso con minuziosa strategia, senza tralasciare niente.

Finito il racconto, uno dei più bravi mi chiede "Qual'è la linea di difesa che vogliamo proporre?"

Domanda lecita, ho sempre un asso nella manica, ma non questa volta. Prendo parola camminando avanti e indietro per la stanza "Noi non abbiamo una linea di difesa.." alzo le spalle, mentre la consapevolezza che sto difendendo una colpevole si fa largo nei miei pensieri "Perché non esiste una linea di difesa.." mi fermo davanti a tutti "Non importa.. cercheremo di crearla.."

"Che vuoi dire?" Chiede Bambi confusa.

"Per poter avere una parvenza di innocenza dobbiamo sapere che cosa è successo in quella camera.." rispondo seria, sono sempre stata una combattente e questo mi ha sempre salvata, questa volta non deve essere diverso. Guardo Tere, decisa e autoritaria come poche volte sono stata in vita mia "Fai portare qui Denise Smith e suo padre"

Corruga la fronte e guarda l'orologio da polso "Perché? Con questo poco preavviso non sono sic-"

Incrocio le braccia al petto e faccio intendere che non ho alcuna voglia di ulteriori problemi logistici "Dì loro che la vita di Denise è appesa ad un filo.. se è abbastanza grande per i festini e la droga, lo è anche per affrontarne le conseguenze.. devono essere qui tra mezz'ora, in caso contrario sarò felice di portare alla ragazza un sacchetto di arance biologiche perché è quello che le aspetta se non si decide a fare l'adulta ora!" Tuono, Tere sobbalza sulla sedia prima di correre l'ala sua scrivania e attaccarsi al telefono come una pazza.

Nel giro di esattamente trenta minuti, Denise Smith fa il suo ingresso accompagnata dal padre nei miei uffici. Li guardo sulla soglia della mia sala conferenze, con le braccia incrociate al petto e la spalla appoggiata allo stipite. Lei è in un evidente stato di agitazione mentre lui sembra fregarsene come sempre, mi chiedo come si faccia ad essere così indifferente anche in un caso simile "È colpevole.. le prove la condanneranno.. se non mi racconta tutta la verità adesso, si prenderà il massimo e nemmeno Dio potrà aiutarla"